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Nel 2019 aveva raccolto un milione di euro tra crowdfunding e l’ingresso del primo partner industriale nella compagine societaria, il brand alimentare Cameo. Oggi My Cooking Box annuncia la raccolta di due milioni e a guidare nella veste di lead investor l’operazione d’investimento c’è un altro noto brand del food italiano: Ponti. I nuovi capitali finanzieranno le ambizioni internazionali della società, già da tempo coltivate ma non ancora realizzate. “Siamo molto soddisfatti della conclusione di questa operazione e della fiducia che importanti investitori hanno dimostrato per la nostra azienda – spiega Chiara Rota, fondatrice e CEO di My Cooking Box in una nota stampa. – È la conferma che l’idea iniziale da cui siamo partiti e il modello di business perseguito sono risultati convincenti spronandoci a guardare al futuro con positività e con ulteriore voglia di crescere. Quanto ottenuto ci consentirà di consolidare la nostra posizione di leadership in Italia e di rafforzare la presenza in Europa e in altri importanti mercati come gli Stati Uniti” – conclude Chiara.
La storia di My Cooking Box
La storia di My cooking box comincia dall’idea di Chiara Rota, che analizzando il processo d’acquisto dei prodotti alimentari, nota che il consumatore ha l’abitudine ad acquistare, appunto, per prodotto e tuttavia, spesso e volentieri, si ritrova con la dispensa piena ma senza quell’ultimo ingrediente necessario per realizzare il piatto preferito. Perché non cambiare questo processo e indurre il consumatore ad acquistare per ricetta? Un’idea non del tutto nuova, in generale (basti pensare ai kit del supermercato per preparare messicano o sushi), ma che Chiara Rota arricchisce con qualche elemento di forza in più.
Cosa piace di My Cooking Box alle aziende alimentari?
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