Nel panorama italiano degli investimenti in startup digitali è tra i più grossi degli ultimi anni. Cinque milioni di euro, in un Series A round, per la startup Musement operativa nel settore del turismo digitale, settore in cui l’Italia (che ha il turismo nel DNA) potrebbe giocare un ruolo da protagonista in un mercato che vale 100 Miliardi di dollari a livello globale e 37 Miliardi di dollari soltanto in Europa (dati 2014 PhoCusWright). In questo scenario, è la stessa Musement a voler giocare un ruolo da protagonista e il suo piano per lo scale-up, confortata certamente da metriche d’impatto, ha convinto una cordata di 4 operatori: 360 Capital Partners e Italian Angels for Growth (che già avevano investito in un precedente round), P101 e Michele Associati. Cosa ha convinto gli investitori? Ce lo racconta Alessandro Petazzi, uno dei founder e Ceo della società. “Gli elementi che hanno convinto gli investitori sono diversi. Il primo è relativo al mercato di riferimento. Il settore del travel è a livello globale particolarmente caldo e in particolare nel segmento delle in-trip activities ancora non c’è ancora una forte presenza dei grandi gruppi. C’è spazio dunque, è una di quelle rare opportunità rimaste per la crescita di un nuovo player anche italiano. Oggi il viaggiatore è sempre più un viaggiatore “esperienziale” e rispetto a questo Musement ha una precisa visione che ha convinto gli investitori. Abbiamo presentato un piano di evoluzione in cui Musement diventa un prodotto di riferimento globale, sempre più raffinato nel rispondere direttamente ai desideri di chi viaggia, alle sue preferenze, suggerendo l’attività giusta al momento giusto e rendendo semplice e immediato il processo di prenotazione. A rendere credibile questo piano di fronte agli investitori i risultati raggiunti da Musement fino a oggi. Abbiamo praticamente fatto molto meglio di quanto avevamo “promesso” agli investitori del primo round, e questa performance ha avuto un impatto positivo anche sui nuovi investitori. ” Nato per aggregare e promuovere sopratutto l’offerta “culturale” (musei, mostre, siti d’interesse storico, la cui promozione online è ancora molto diversificata e frammenta), Musement ha poi allargato il suo orizzonte ai minitour, ai tour panoramici, le esperienze enogastronomiche, il trekking, il diving, insomma ha scelto di abbracciare tutto quello che rientra nel settore delle in-trip activities. Musement è “exploring made easy”. Già oggi Musement offre migliaia di attività in 30 nazioni del mondo, è disponibile in inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo.
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I founder di Musement, da sinistra: Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini
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