‘Milano Startup Week’, StartupTown e Polihub

La settimana del fuori salone, la Milan Design Week impazzava per le strade, i locali e i luoghi più impensati che si trasformano in vetrine per le creazioni più stupefacenti legate all’arredamento e al design. Mentre la città si animava di visitatori da tutto il mondo e feste strepitose sono avvenute due cose molto importanti anche sul fronte delle startup: il lancio del progetto StartupTown di Assolombarda e la presentazione del Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano che si propone quale cuore del distretto tecnologico della Bovisa. 

Due momenti significativi per la città che vedono coinvolte in modo attivo e strutturato gli industriali e l’accademia, vale a dire i due fronti tra cui chi fa startup innovativa si muove partendo appunto dalla ricerca per arrivare all’impresa.

StartupTown (qui il video della conferenza di lancio) è di forte impatto perché segna l’accelerazione da parte del mondo industriale milanese verso la presa di consapevolezza del ruolo che le startup hanno e lo fa aprendo loro le porte con un programma, denominato Startup Desk, che consente loro di entrare a fare parte dell’associazione a costo zero per un periodo di 4 anni e fino a 500mila euro di fatturato potendo godere di una serie di servizi tra cui la possibilità di incontrare il mondo dell’industria e quindi stabilire partnership industriali (tema che da sempre è considerato anche da Startupbusiness chiave per l’evoluzione dell’ecosistema delle imprese innovative italiane ed è perciò che chi scrive è membro dell’advisory board di StartupTown insieme ad altri protagonisti dell’ecosistema: Luca De Biase responsabile di Nova24, Adriano De Maio Area Science Park, Denise Di Dio Camera di Commercio Milano, Alfonso Fuggetta Cefriel, Renato Galliano Comune di Milano, Enrico Gasperini Digital Magics, Pierantornio Macola Smau, Massimiliano Magrini United Ventures, Andrea Rangone Politenico Milano).

Il progetto StartupTown è affidato a Stefano Venturi che oltre a essere amministratore delegato di HP in Italia è anche responsabile attrazione investimenti e semplificazione di Assolombarda, il quale sta mettendo in campo tutta la sua competenza ed esperienza per fare sì che StartupTown diventi uno dei pilastri della visione che Assolombarda ha battezzato Fare volare Milano e che si articola in 50 progetti che il presidente Gianfelice Rocca ha sottolineato essere tra loro sinergici e tutti volti a fare della città un vero hub internazionale della conoscenza sottolineando come Milano e l’Italia, secondo quanto rilevato da una recente ricerca condotta dall’organizzazione britannica Elsevier , sono ai primi posti nel mondo come produzione scientifica ma mancano ancora della capacità di tradurre tale produzione in valore industriale. Al momento del lancio sono state 25 le startup che hanno aderito e si tratta di Akita Consulting, C3Click, Cambiomerci.com, CheckBonus, Cryptobrand, DeRev, Fidalo, Formaconsulting, GoOut, iMoon, IoCa, Istituti professionali, Italy City Guide, Junto Italy, Kingfisher Polymers, Leonardi Milano, Pandora Technology, Q Business innovation, RunnerTech, Sia Aerospace, Sportboom, Visitaliacard, Volareweekend, Webamus, Weekendcompany. Va sottolineato che StartupTown si rivolge a startup di qualsiasi settore e tipologia, non si limita quindi ad accogliere le startup innovative secondo la definizione del decreto sviluppo ma tutte coloro che lo desiderano e che hanno meno di 4 anni dalla costituzione e fatturano meno di 500mila euro.

Lo stesso giorno Assolombarda ha anche organizzato un incontro informativo sul tema del crowdfunding al quale hanno partecipato oltre che lo stesso Stefano Venturi anche Umberto Piattelli partner dello studio legale Osborne Clarke, Leonardo Frigiolini presidente e ad di Unicasim, Cristina Quarleri consigliere delegato Ordine dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) di Milano, Massimo Colombo ordinario di Economia dell’innovazione presso il Politecnico di Milano e Mattia Corbetta della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo economico (qui il video integrale dell’incontro). L’evento ha illustrato come funziona l’equity crowdfunding anche prendendo spunto dalla prima operazione conclusa proprio da Unicasim con la startup DiamanTech e analizzando tutti i vari aspetti: legali, di mercato, operativi e anche le conseguenze che l’introduzione dell’equity crowdfunding nello scenario – l’Italia è uno dei primi Paesi al mondo a farlo – avrà sia nelle modalità con cui le imprese, in questo caso solo quelle innovative secondo i parametri del decreto sviluppo e a tal proposito Stefano Venturi ha annunciato un position paper di Assolombarda volto proprio a modificare questa limitazione, potranno raccogliere i fondi, sia come anche il ruolo degli altri attori della filiera del finanziamento in capitale di rischio potrà modificarsi al fine di trarre il massimo vantaggio da uno strumento che benché ancora deve dimostrare di essere pienamente efficace è carico di potenziali opportunità.

Il giorno successivo è invece stata la volta dell’attesa inaugurazione del Polihub avvenuta proprio presso la sede del nuovo incubatore che si affaccia sul fermento del rinnovamento urbanistico del quartiere della Bovisa destinato a diventare un vero distretto tecnologico a supporto della creazione d’impresa. L’inaugurazione ha visto una sfilata di rappresentanti accademici, istituzionali, dell’impresa e della finanza e ognuno ha portato un suo contributo enfatizzando il ruolo del Politecnico ponendolo come uno degli assi portanti del sistema milanese a supporto delle startup, ed è per ciò che anche in questa occasione era presente Gianfelice Rocca. Ad aprire i lavori Giampio Bracchi in veste di presidente della Fondazione Politecnico di Milano e di Polihub insieme a Giovanni Azzone rettore del Politecnico di Milano e a Cristina Tajani assessore Politiche per il lavoro, sviluppo economico, università e ricerca del Comune di Milano la quale ha sottolineato come gli incubatori di imprese vanno considerati come luoghi di servizio al pari delle scuole, mentre Bracchi e Azzone hanno fatto leva sulla necessità di avere luoghi che però sono anche sistemi di supporto e di servizi per sostenere lo sviluppo di idee e per dare una casa ai talenti (il Polihub copre al momento una superficie di 3mila metri quadrati e ospita 300 postazioni di lavoro). Stefano Mainetti, consigliere delegato Polihub ha illustrato la storia che ha portato fino all’inaugurazione e il processo di sviluppo verso la piena creazione del concetto di distretto oltre che di incubatore. E poi hanno portato il loro contributo Andrea Rangone direttore dello Start-up program Mip, Massimiliano Magrini e Cristiano Esclapon che hanno portato il contributo del mondo della finanza con i loro veicoli United Ventures e Club Italia Investimenti 2 rispettivamente che già hanno investito in alcune delle startup che vivono dentro Polihub e poi gli imprenditori, quelli che sono partiti da poco e quelli che hanno mosso i primi passi proprio nel Politecnico fino a realizzare società che già hanno fatto le exit come è il caso di Fabio Violante che creò Neptuny che poi è stata venduta a Bmc Software di cui oggi riveste il ruolo di Cto Emea e come Marco Corradino pronto alla quotazione in Borsa (in Svizzera) con la sua Bravofly e ancor Alessandro Ferretti con Tele rilevamento Europa che opera anche in Canada ed Ernst Vittorio Haendler che con Beast Technology vuole rivoluzionare il mondo dello sport. 

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