“Sono onorato di presenziare al lancio ufficiale dello strumento per il rafforzamento competitivo delle micro, piccole e medie imprese euro mediterranee. Nato da una proposta italiana, questo centro rappresenta un eccellente esempio di collaborazione tra il pubblico e i privati per fornire servizi a supporto della nascita di startup imprenditoriali innovative ed è questa la vera concretezza di quella che altrimenti potrebbe sembrare la retorica delle collaborazioni”.
Così il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, oggi a Milano in occasione del convegno di apertura del Med Forum 2012, tiene a battesimo l’ Emcd (Euro-Med development center for micro, small and medium enterprirse), nuovo centro di riferimento per le pmi che sono spina dorsale dell’economia euro mediterranea e che, come l’esperienza italiana dimostra, possono competere con successo a livello internazionale.
“A quasi due anni dalla morte del giovane tunisino Mohamed Bouazizi, episodio che ha dato il via alla Primavera araba – dice Monti – siamo qui a lavorare consapevoli che l’area euro-mediterranea ricopre ruolo fondamentale geo-strategico e che è per l’Italia una priorità assoluta. La nostra posizione geografica e gli speciali rapporti che il nostro Paese intrattiene, lo impegnano pur nei limiti della situazione economica contingente a sostenere processi di stabilizzazione con priorità verso l’interesse e il benessere delle popolazioni del Mediterraneo”.
“L’Italia è crocevia tra Europa ed Africa, ha la capacità di dialogo con tutti i popoli della regioni ed è per questo che nell’anno di governo appena trascorso abbiamo dedicato attenzione a ulteriore rafforzamento del dialogo con Paesi mediterranei nonostante problemi domestici. Ho incontrato le nuove leadership delle regioni attraversate dalla Primavera araba e in più di un caso i nuovi leader di questi Paesi hanno scelto l’Italia come prima destinazione occidentale per i loro viaggi ufficiali all’estero”.
Di recente il presidente del Consiglio ha ospitato, grazie al lavoro e alla collaborazione di Fouad Makhzoumi, presidente della libanese Future Pipes industries, importanti figure del mondo imprenditoriale medio oriente che lo hanno aiutato a capire le reali esigenze e scenari. L’Italia vuole essere interlocutore privilegiato perché è questo il modo migliore per mettere il Paese in condizione di dare tutto il contributo che può in modo efficace.
“Abbiamo storia e strumenti culturali e sociali migliori di altri Paesi per comprendere e dialogare con questi popoli vicini con i quali condividiamo anche talune difficoltà – prosegue Monti – dobbiamo lavorare su sicurezza, integrazione economica, integrazione sociale, dialogo interculturale perché solo così si allontanano i rischi di integralismo e immigrazione clandestina”.
L’Italia deve ottimizzare le risorse disponibili tramite una sempre più forte interazione tra pubblico e privato sia economicamente sia politicamente perché che le imprese italiane hanno intessuto importanti rapporti con i Paesi del Mediterraneo. In alcuni casi importanti settori delle attività economica e non solo internazionale ma anche locale è in mano a imprese italiane con estrema soddisfazione dei governi locali.
“Questo il risultato di un approccio incentrato sulla parità che le imprese italiane hanno tradizionalmente sempre avuto in questi Paesi – sottolinea Monti – basta pensare alla figura di Enrico Mattei e alla sua lungimiranza nel volere creare rapporto paritario distinguendosi da altre compagnie di altri Paesi con obiettivo di costruire partnernariati stabili sfidando il modus operandi dell’epoca, sfida pericolosa. Sono passati decenni dai tempi di Mattei ma oggi i rapporti tra imprese italiane e governi e popoli di quei Paesi si basa ancora su quei principi”.
Le imprese italiane non hanno mai interrotto rapporti economici con i Paesi anche durante le fasi più calde della Primavera araba diversamente da ciò che hanno invece fatto altre imprese di altri Paesi, gli italiani sono rimasti e oggi ciò gli è riconosciuto. E’ questa un’azione che difficilmente si può definire pubblica o privata, c’è una contaminazione tra il consolidamento dei rapporti e il rafforzamento e lo sviluppo del business. Oggi quadro delle relazioni commerciali è incoraggiante, nel 2011 nonostante lo scenario contingente l’interscambio totale tra Italia e Paesi dell’area è cresciuto del 4% rispetto anno precedente.
Sul piano multilaterale l’Italia è coinvolta in tutti gli esercizi di coordinamento internazionali e promuove anche azioni per lo sviluppo ulteriore di tali azioni anche con prospettive di più ampio e lungo respiro come per esempio , ricorda Monti, la recente riunione dei 5 + 5, cinque Paesi europei : Italia, Francia, Spagna, Portogallo che è considerato Paese Mediterraneo ad honorem, e Malta che hanno incontrato ad altissimo livello 5 Paesi della sponda sud: Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania.
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