Milano covid free, gli imprenditori contro la seconda ondata

Sei un’azienda, una startup, una scaleup che ha il problema di gestire il rientro dei collaboratori in ufficio? Non puoi o non vuoi fare il remote working anche se al momento tale opzione resta quella più sicura, ecco che l’iniziativa Milano covid free presentata oggi ti viene in soccorso con test covid per collaboratori e dipendenti prima del rientro in azienda dalle ferie o dai lunghi mesi di smart working. Il progetto Milano covid free è promosso da un gruppo di imprenditori milanesi guidato da Nuvolab con l’obiettivo di garantire a tutti: lavoratori e imprenditori ma, prima di tutto, cittadini, un rientro in sicurezza a Milano dopo l’estate. Milano covid free tramite il sito ( milanocovidfree.org ) da oggi pubblicizza le adesioni sul territorio milanese delle aziende che si impegnano a offrire gratuitamente i test (sierologici e/o tamponi naso-faringei) ai propri dipendenti. Il sito segnala tutti i centri medici che propongono pacchetti di test covid (sierologici e/o tamponi) per le aziende del territorio. La rete di Milano covid free, inoltre, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini milanesi sui temi di testing e contact tracing, promuovendo anche la app Immuni. “In questi giorni alcuni imprenditori si sono distinti per una condotta irresponsabile sul tema covid e sulla prevenzione a tutela dei propri dipendenti e dei propri clienti – dice a Startupbusiness Francesco Inguscio, CEO di Nuvolab – . Ma la stragrande maggioranza degli imprenditori non sono così. La stragrande maggioranza degli imprenditori ha a cuore la salute di tutti. La stragrande maggioranza degli imprenditori è l’ideale promotore di Milano covid free. Con questa iniziativa vogliamo far fare più rumore alla foresta che cresce a non solo all’albero che cade. Partendo da Milano che del covid purtroppo è stata la “capitale” italiana vogliamo dare il buon esempio e far vedere che c’è una Italia responsabile che sa come prevenire una seconda ondata ed è pronta a metterci la faccia (e il portafoglio): per prevenire il virus bisogna rendere virale la prevenzione”. Un’iniziativa partita dal basso che ha trovato subito un forte sostegno di numerosi soggetti istituzionali a cominciare dallo stesso Comune di Milano , totalmente allineato con le buone pratiche promosse dall’iniziativa, come sottolinea l’assessora Cristina Tajani che in una nota afferma: “Milano covid free è una iniziativa coerente con l’impegno del Comune di Milano per promuovere una vigilanza sanitaria attiva in tutti i luoghi di lavoro. Lo stesso Comune , quale principale datore di lavoro della città, ha promosso una campagna di screening sierologici e tamponi per i propri dipendenti , al fine di garantire la sicurezza di tutti”. Non mancano le adesioni delle associazioni di categoria e delle realtà che rappresentano il mondo dell’innovazione nazionale come Confcommercio Milano, Assintel e Italia Startup. Gli ingredienti di Milano covid free sono semplici: un sito web che si rivolge ad aziende, centri medici e cittadini per promuovere il testing e il contact tracing e ridurre il rischio una seconda ondata di covid a Milano; una lista pubblica delle aziende e centri medici attivamente aderenti all’iniziativa: a oggi Centro Medico Santagostino, Gruppo Multimedica, Gruppo San Donato, Istituto Auxologico Italiano, Punti RAF – San Raffaele Resnati; un logo facilmente riconoscibile che gli aderenti useranno per promuovere l’adesione al progetto tramite i propri canali di comunicazione; una rete di partner sul territorio in continua crescita che sosterranno l’adesione all’iniziativa tra i propri associati. A questi elementi di base in futuro se ne aggiungeranno altri con l’evoluzione dell’iniziativa grazie ai suggerimenti degli aderenti per migliorarne l’efficacia e massimizzarne l’impatto sul territorio. I dati ufficiali ci dicono che la prima ondata della pandemia Covid è costata la vita a quasi 17mila persone nella sola Lombardia su circa 100mila cittadini lombardi risultati contagiati dalla pandemia. Nella sola area metropolitana di Milano, sempre stando ai soli dati ufficiali, i decessi sono stati quasi 4.300 su oltre 25mila cittadini contagiati. La pandemia e conseguente lockdown oltre al drammatico tributo di vite umane ha avuto però un costo anche in termini economici: secondo l’analisi dell’osservatorio Covid Analysis, la Lombardia è stato il territorio in cui l’economia ha sofferto di più in Italia, con oltre 35 miliardi di mancato fatturato per le aziende del territorio (di cui -16,291 miliardi di euro dell’industria e -19,430 miliardi di euro per i servizi); l’area metropolitana di Milano ha avuto le conseguenze economiche più critiche in Italia (15,737 miliardi di euro di mancato fatturato, di cui ben 11,7 miliardi di euro nei servizi). I preoccupanti segnali di una ripresa del contagio covid di queste settimane hanno portato molti imprenditori milanesi a fare, nel proprio piccolo e in silenzio, la propria parte per ridurre il rischio di una seconda ondata offrendo test covid a tutti i propri dipendenti di rientro dalle ferie e/o da lunghi mesi passati in smart working. Ora è arrivato il momento di “alzare il volume” e farlo diventare una buona prassi condivisa tra gli imprenditori e non semplici casi isolati lasciati alla sensibilità della singola azienda. Questo sia per sicurezza sul lavoro, sia per senso civico ma anche per buonsenso di business. Un solo dipendente positivo in ufficio infatti porterebbe a dover richiedere l’isolamento fiduciario dell’intero ufficio con cui ha avuto contatti, con conseguenti difficoltà di ritorno alla (nuova) normalità per tutta l’azienda; è meglio quindi testare ciascuno prima, piuttosto che isolare tutti dopo. Se tutti gli imprenditori facessero così a livello individuale, si avrebbe l’effetto positivo a livello collettivo di ridurre il rischio di una seconda ondata e conseguente impatto sanitario ed economico su un territorio già fortemente provato dalla pandemia.

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