‘Ho il sogno di creare la storia’ dice Michele Guarnieri, ex ricercatore, oggi imprenditore italiano che ha realizzato la sua startup tecnologica in Giappone. La startup, che ormai è cresciuta, si chiama HiBot e realizza robot industriali per compiti specifici come l’ispezione e la riparazione di tubature o di linee elettriche aeree. Robot che rientrano nel campo del ‘bio inspired robotics‘, vale a dire sistemi robotici ispirati nel design alla biologia (ad esempio, lo snake robot, di cui la società è pioniera) che hanno caratteristiche straordinarie compresa quella di esser guidati dall’uomo per sostituirlo in situazioni di estremo pericolo. Per fare un esempio, alcuni di questi robot sono stati utilizzati per raccogliere foto e dati per il decommissioning del reattore numero 1 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, dopo il catastrofico tsunami del 2011. Guarnieri racconta in questa intervista come sia nata la società che ha contribuito a fondare nel 2004, come la stessa è cresciuta la società in questi anni, raggiungendo importanti traguardi. HiBot è una società ad altissima tecnologia che ha ricevuto riconoscimenti e diversi milioni di dollari di investimenti, tra i suoi investitori figura anche Mitsubishi UFJ Capital; tra le altre cose, è stata nel 2010 premiata dal Governo giapponese e nel 2014 tra le 24 società che il World Economic Forum, la fondazione svizzera nota soprattutto per il Forum di Davos, ha incluso nella lista dei ‘pionieri della tecnologia’. Come Guarnieri spiega nel video, dopo aver trascorso circa dieci anni a fare soprattutto progetti consulenziali nella robotica, ora la società vuole spingere per fare il passo successivo, cioè produrre propri robot industriali sempre più sofisticati e di aiuto per l’uomo.
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