Il dispositivo Heart Damper
L’insufficienza cardiaca è una patologia progressiva che impedisce al cuore di pompare abbastanza sangue. Nei soli Europa e Stati Uniti oggi vivono circa 2 milioni di pazienti che ne soffrono in fase avanzata (quando, cioè, le terapie farmacologiche da sole non sono più sufficienti per gestire i sintomi). L’unica reale cura sarebbe il trapianto cardiaco, impossibile per chi ha più di 65 anni, ovvero la stragrande maggioranza di queste persone. Le soluzioni alternative oggi disponibili presentano una lunga serie di criticità: sono molto invasive, comportano alti rischi di mortalità e una bassissima qualità della vita, oltre che essere molto costose. L’Heart Damper, il dispositivo di Eucardia, brevettato a livello internazionale, è progettato per migliorare la funzionalità cardiaca sfruttando la capacità contrattile residua del cuore stesso: in altre parole, fa sì che il cuore lavori in modo più efficace senza bisogno di fonti energetiche esterne. “L’Heart Damper si pone come una soluzione più semplice, precoce, economica e meno invasiva delle attuali assistenze” dichiara il professor Roberto Parravicini, Chief Scientific Officer di Eucardia, inventore della tecnologia e presidente della Scuola in Chirurgia Cardiaca dell’Università di Modena e Reggio Emilia. “Il nostro obiettivo è fare in modo che esso possa costituire un cambio di paradigma nella terapia di una patologia molto diffusa e attualmente incurabile”.
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