Masque Milano, nuovo profumo per l’equity crowdfunding

Masque Milano è stata fondata nel 2010 ed è andata a break-even nel 2013. Oggi il brand è venduto in 25 Paesi ma con una distribuzione super selettiva, nelle migliori boutique di profumeria nelle capitali mondiali dello shopping. Per fare un vero salto di qualità, nell’estate del 2018 abbiamo fatto un aumento di capitale family and friend, nel quale 14 nuovi soci hanno conferito 250mila euro. Oggi siamo in fase di lancio di una campagna di crowdfunding che si pone l’obiettivo di raccogliere 300mila euro, a fronte di una valutazione dell’azienda “pre-money” di 2.170.000 euro”, spiega a Startupbusiness Alessandro Brun, co-fondatore di Masque Milano. La società produce profumi, lo fa in modo nuovo, curando il prodotto che è realizzato con la collaborazione di quelli che Masque Milano chiama i ‘nasi’ e che sono veri e propri artisti della fragranza e che hanno realizzato e firmato i diversi prodotti che la società propone e curando anche tutti gli aspetti che servono per fare del prodotto qualcosa di speciale: dalla confezione alla distribuzione, dalla promozione alla cura del cliente. “Il primo aumento di capitale ci ha permesso di realizzare lo stampo per un nuovo formato di flacone. Ora, con due formati, 35ml e 100ml, e 10 fragranze, ci siamo posti l’obiettivo per il 2019 di raggiungere il milione di euro di fatturato. La raccolta crowdfunding ci permetterà di realizzare altri progetti, incluso aperture commerciali in mercati non ancora coperti, attività di marketing e l’ampliamento di organico per supportare la crescita. Il tutto per raggiungere i quattro milioni di fatturato nel 2023”, aggiunge l’altro co-fondatore di Masque Milano, Riccardo Tedeschi. La campagna di crowdfunding for equity è appena partita sulla piattaforma 200Crowd e ha caratteristiche piuttosto uniche rispetto ad altre campagne di questo tipo. Intanto si tratta di un’azienda che non è tecnologica, che magari usa le tecnologie per gestire il suo business ma che certamente ha un prodotto che non è possibile definire tecnologico, il che non significa che non sia innovativo, perché l’innovazione ha declinazioni che non sono necessariamente tecnologiche. Poi si tratta di un’azienda che non è possibile definire una startup essendo nata nel 2010 e con un business che ha già dimostrato di funzionare e di generare sufficiente flusso finanziario. Certo è una Pmi innovativa perché solo così, secondo norma vigente, si può avviare una campagna di crowdfunding for equity, ma aldilà delle definizioni formali qui vi è un segnale che potrebbe essere letto come momento di maturazione, di evoluzione dello strumento di crowdfunding for equity che non è più esclusivamente appannaggio di startup tecnologiche alla ricerca dei primi round. “Realtà come Masque Milano rappresentano per noi la vera essenza del made in Italy, la qualità e l’attenzione per il prodotto manifatturiero, apprezzato nel mondo – afferma Matteo Masserdotti, Ceo di 200Crowd a conferma dell’importanza di estendere lo strumento dell’equity crowdfunding ad aziende di diversi settori -. Siamo felici di poter sostenere la crescita internazionale di questo giovane brand, in un settore che seppure sembra ultra competitivo in realtà è anche molto standardizzato e quindi con grandi possibilità per chi vuole innovare e puntare alla qualità e alla personalizzazione, come appunto fa Masque Milano.” Quello di Masque Milano non è un caso isolato, nei giorni scorsi per esempio un’altra campagna su un’azienda che non è una startup e che opera in un settore molto delicato come quello dello sviluppo dei farmaci, in questo caso pensati per la cura dei tumori infantili, che si chiama Biogenera e che ha chiuso il round in overfunding con oltre 715mila euro raccolti sulla piattaforma Backtowork24. Sono questi esempi di come lo strumento del crowdfunding for equity sia forse giunto a un momento di maturazione, stia uscendo da quella nicchia che ne ha fatto inizialmente strumento a uso quasi esclusivo di aziende tecnologiche e investitori più attenti al mondo delle startup, per espandersi e mostrare le sue potenzialità anche in altri ambiti e fasi di evoluzione delle imprese e soprattutto con la capacità di attirare sempre nuovi investitori. Il tema di avvicinare sempre nuovi capitali al sostegno dell’imprenditorialità del Paese è da considerarsi chiave per dare slancio al processo di crescita economica, di evoluzione del tessuto economico e di innovazione delle imprese.

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