Connettere le persone e dare un contributo concreto all’ecosistema, questa la missione principe di South Summit, l’evento tech che si svolge a Madrid dal 2012, quella del 2025 (4-6 giugno) sarà la 14esima edizione e che negli anni si è svolto anche in Corea del Sud, Brasile, Argentina e altri Paesi dell’America Latina.
“Oggi il focus è la crescita – dice a Startupbusiness María Benjumea, fondatrice e presidente di South Summit – è ciò di cui tutti hanno bisogno: startup, scaleup, investitori, mercato, corporate, industria. Il nostro obiettivo è quello di creare opportunità di business per chi partecipa ai nostri eventi. Lo facciamo con eventi che arrivano ad avere massimo 20, 25mila partecipanti proprio per garantire un buon livello di interazione e lo facciamo curando non solo in contenuto ma anche dedicando spazio e valore a settori verticali. South Summit è allo stesso tempo un abilitatore e uno strumento per l’ecosistema, se all’inizio quando siamo nati la missione era quella di creare la giusta cultura attorno all’imprenditoria che fa innovazione, oggi è favorire la crescita accelerando il processo di integrazione e di sinergia fra tutti gli attori dell’ecosistema e tra gli ecosistemi”.
Benjumea è a sua volta una imprenditrice, dopo aver partecipato al progetto Taller del Arte all’età di 25 anni e al Círculo de Progreso nel 1981, nel 1995 ha fondato Infoempleo, che è diventato importante portale del lavoro. Nel 2011 ha lanciato il Programma Lidera in collaborazione con la Comunità di Madrid, finalizzato all’emancipazione e all’elevazione delle donne con lo slogan ‘Se vuoi, puoi!’, e nel 2012 ha fondato South Summit.
“South Summit è fatto ed è pensato per gli imprenditori – aggiunge – con il coinvolgimento di istituzioni, accademia, corporate al fine di creare il migliore ambiente possibile per chi innova, ci proponiamo di avere un posizionamento con connessioni a ogni livello per dare forza al concetto di sostenere il processo di crescita che significa trovare le persone da assumere, sviluppare l’internazionalizzazione, incontrare investitori, è questo ciò che il mercato oggi chiede ed è questo che South Summit fa”.
La scorsa edizione di South Summit di Madrid, di cui Startupbusiness è media partner, la 13esima, ha registrato oltre 18mila partecipanti provenienti da 133 Paesi, mentre si è appena chiusa l’edizione 2025 in Brasile che ha visto radunarsi a Porto Alegre 23.500 partecipanti provenienti da 55 Paesi, più di 800 relatori tra cui Brian Requarth, general partner e fondatore di Latitud; Konrad Dantas, fondatore e CEO di Kondzilla; Federico Vega, fondatore e CEO di Frete; Juliana Binatti, fondatrice e CPO di Pismo; Orkut Buyukkokten, fondatore di Orkut; Ed Soo, CTO di Lenovo, tremila startup comprese quelle che hanno partecipato alla fase finale della Startup Competition, con 50 finaliste provenienti da 11 Paesi, selezionate tra oltre 2.100 candidature, 900 fondi di investimento, con un portafoglio complessivo che supera i 200 miliardi di dollari, e 750 media accreditati.
“Quando siamo partiti, nel 2012, si trattava di cogliere una sfida importante, la Spagna era nel pieno di una grande crisi e serviva un forte impulso al cambiamento, serviva accelerare e noi abbiamo portato il nostro contributo, abbiamo parlato con le grandi aziende che stavano iniziando a capire che dovevano puntare sull’innovazione in modo deciso e hanno trovato in noi una fonte che ha permesso loro di comprendere più rapidamente come l’innovazione di impresa stava fiorendo e come avrebbe cambiato le cose, come poi è stato”.
Oggi la sfida, oltre a sostenere la crescita, è quella di dare forza a un’ecosistema europeo: “L’Europa è la nostra grande opportunità, ciò che dicono i rapporti firmati da Mario Draghi ed Enrico Letta è fondamentale, puntare sulle startup e sull’innovazione è la chiave e noi siamo qui per supportare e accelerare la loro crescita, non possiamo più perdere tempo, dobbiamo concentrarci sull’accelerazione dello sviluppo, le nostre parole chiave sono innovazione e collaborazione. Serve posizionare l’Europa come player mondiale dell’innovazione, abbiamo tutte le caratteristiche e le potenzialità, dobbiamo rafforzare la collaborazione tra ecosistemi, dobbiamo condividere esperienze, conoscenza, risorse, essere uniti. Ciò si ottiene facendo leva sulle capacità dei nostri imprenditori, a partire da quelli seriali, e sui vari attori dell’ecosistema che solo insieme possono generare innovazione e business. E’ vero che c’è grande diversità all’interno della casa europea ma i nostri valori di base sono comuni, ed è proprio da queste diversità che nasce una capacità di fare innovazione unica che però deve poter crescere in modo dinamico e convinto, serve rendere più semplice il processo di crescita per le startup e le scaleup in Europa. Sono importanti le proposte come il 28esimo regime ed è importante che le istituzioni europee finanzino direttamente le startup e le scaleup ma serve accelerare questo processo di consolidamento dei mercati e delle regole e il suolo di South Summit è proprio quello di fungere da piattaforma in questo senso, dare così una risposta concreta alle sollecitazioni del rapporto Draghi”.
Se è vero che serve che le istituzioni prendano decisioni riguardo agli impianti normativi e al rendere più facile fare business ed erogare gli investimenti, è anche vero che è ancora più importante che il processo di crescita nasca dagli ecosistemi: “South Summit è una community che lavora insieme, che resta in contatto che scambia idee, esperienze risorse e questa è la forza che spinge poi gli altri cambiamenti: le istituzioni non possono non reagire se vedono che questa spinta si fa sempre più decisa, la politica non può non agire se vede che imprenditori, investitori, attori dell’ecosistema vogliono che il contesto migliori anche da un punto di vista strutturale. Quando in Spagna fu fatta la legge per agevolare e supportare le startup fu votata da tutte le parti politiche a enfatizzare come la consapevolezza verso la creazione di condizioni favorevoli all’innovazione fosse più forte di qualsiasi posizionamento ideologico, ora serve replicare questa spinta a livello europeo e dobbiamo farlo tutti insieme, lavorando insieme”.
Benjumea non nasconde il fatto che guidare lo sviluppo di South Summit sia per lei ancora una grande emozione anche dopo 14 anni e sopratutto non nascondere il suo desiderio di farsi portatrice di una sempre più stretta unione tra gli ecosistemi: “Per questo motivo vogliamo una grande presenza dell’ecosistema italiano a Madrid, non è una questione regionale, è una questione culturale che pone Spagna e Italia molto affini e ancora più forti insieme e nel contesto europeo, per esempio in Italia come in Spagna è significativa la crescita degli investitori internazionali che scelgono di puntare sulle startup dei rispettivi ecosistemi e il South Summit è il luogo dove si può incontrare un alto numero di investitori internazionali, e poi c’è il ruolo del mondo accademico, che per noi di South Summit è genetico in quanto IE University è uno degli organizzatori, che contribuisce alla costruzione sia dell’aspetto culturale sia della crescita della consapevolezza dell’importanza dell’innovazione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA