“ACCELERATE IN ISRAEL 3rd EDITION” è l’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con Agenzia ICE, sulla base dell’Accordo di Cooperazione nel campo della Ricerca e dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra Italia e Israele. Un progetto – gestito da Arieli Capita, società di Venture Capital – volto a dare supporto alle startup italiane verso l’internazionalizzazione attraverso un programma di accelerazione che si svolge per un periodo di 10 settimane, presso acceleratori israeliani che forniranno tutoraggio e opportunità di crescita, attraverso la loro rete di partnership con venture capital, multinazionali e startup locali. Tra le società selezionate per questo programma quest’anno c’è Maiora Solutions: i due soci fondatori, Andrea Torassa e Emilio Zunino, sono a Tel Aviv da oltre un mese e ci resteranno fino a luglio per ‘frequentare’ il programma di accelerazione, in particolare al verticale Agri and Food Tech con il progetto Argo, il primo strumento di intelligenza aumentata dedicato all’ottimizzazione dei risultati delle aziende del settore food. Israele è considerata una ‘startup nation’, il suo ecosistema dell’innovazione è considerato tra i migliori al mondo sotto molti profili: qualità tecnologica, capitali di investimento, network, competenze. Abbiamo cercato di capire con i fondatori di Maiora Solutions quali sono le loro impressioni e quali aspettative li hanno condotti fin là.
Andrea, Emilio, quali sono le impressioni sulle prime settimane in Israele?
“Sicuramente la velocità impressionante in cui siamo portati a modificare direzione e strategie, grazie a dei feedback molto diretti ma molto concreti. – dice Andrea – Probabilmente fino ad ora quello che abbiamo imparato di più è stato che è più importante la rapidità di azione rispetto al limare dettagli per avere degli output finalizzati. Insomma, meglio buttarsi subito nelle cose, poi al massimo si aggiustano”. “Il nostro percorso di accelerazione in Israele è molto intenso e produttivo, ricco di incontri con figure chiave dell’ecosistema tech locale. – aggiunge Emilio – I feedback su Argo sono diretti, rapidi e dettagliati, e questo ci permette di fare pivot in modo efficace, accelerando il lancio sul mercato internazionale. Ci siamo dovuti abituare velocemente ad una mentalità relazionale e di lavoro estremamente diversa da quella italiana, molto diretta. Qui dobbiamo concentrarci sulla sintesi dei messaggi chiave e sulla ricerca di opportunità attraverso la creazione di un network di contatti, che avviene in modo molto rapido. In questo senso Israele rappresenta il territorio ideale per sviluppare Argo”.
Andiamo con ordine: cosa vi ha portato in Israele e perché proprio con il vostro prodotto Argo?
“ARGO è uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che consente a operatori della ristorazione, soprattutto catene, di incrementare i propri ricavi e ridurre gli sprechi di cibo, attraverso l’uso di algoritmi brevettati che funzionano con dei principi di machine learning. – risponde Andrea Torassa. “È sicuramente il nostro sistema proprietario con maggior impatto potenziale, sia economico che sociale. Ci crediamo molto e per questo lo abbiamo portato in Israele: per poter essere esposti ad un ecosistema fortemente innovativo, dove stiamo incontrando possibili clienti, partner ed investitori, e riuscire a fare un salto decisivo verso lo sviluppo aziendale”.
Questa esperienza rappresenta il primo passo verso l’internazionalizzazione, quali vantaggi ha questo ‘percorso’ che passa da Israele?
“Abbiamo colto al volo l’opportunità fornita dall’Ambasciata Italiana a Tel Aviv, che ha promosso questa iniziativa, gestita poi da Arieli Capital. – risponde Emilio Zunino. “Per noi è un’opportunità essenziale, perché ARGO è stato sviluppato in un’ottica internazionale. È un sistema fortemente innovativo, nato per le catene della ristorazione, e che quindi ha un grande mercato potenziale fuori dall’Italia, dove il business della ristorazione si concentra maggiormente su meno attori, ma con più punti vendita. Viceversa, nel nostro Paese, questo processo di concentrazione è ancora agli inizi e meno sviluppato”. Aggiunge Andrea: “Abbiamo fortemente cercato quest’esperienza in Israele in quanto riteniamo sia il mercato ideale dove sviluppare innovazione. Si tratta dell’ecosistema per le startup più innovativo e più dinamico al mondo, assieme alla Silicon Valley, ma ha il grande vantaggio di poter essere un trampolino di lancio sia verso l’Europa sia verso gli Stati Uniti. Al tempo stesso è un Paese piccolo, che permette di entrare in contatto con tutte le persone chiave, oltretutto molto disponibili, e dove si può sperimentare serenamente, modificare i prodotti e i modelli di business molto rapidamente”.
Da un punto di vista di competenze tech, che impressioni avete dell’ecosistema che state conoscendo? Si dice sempre che Israele sia ‘avanti’, è così?
Emilio Zunino: “In breve, sì. Israele è molto avanti, non solo dal punto di vista tech, ma in ogni aspetto legato al mondo delle startup e dell’innovazione. C’è molta voglia di lanciarsi su nuove idee, di discutere, e soprattutto c’è molta disponibilità nel condividere contatti e pareri in maniera molto diretta. Questo aiuta incredibilmente ad aggiustare velocemente i propri prodotti ed i modelli di business, in modo da arrivare in minor tempo al momento chiave del go to market. Qui abbiamo imparato che, spesso, è meglio privilegiare la rapidità con cui presentare al mercato un prodotto, rispetto alla ricerca della perfezione nello sviluppo “in laboratorio”, senza che nessuno di fatto abbia possibilità di conoscere tale prodotto”.
Quali sono le aspettative future rispetto a questa esperienza?
“Sicuramente non vogliamo che resti un’esperienza fine a se stessa. – conclude Andrea Torassa. “In meno di un mese, i nostri piani per ARGO sono già stati ampiamente stravolti e anche il modello di crescita che avevamo progettato per Maiora Solutions non è più quello di prima. Abbiamo già avviato delle partnership tecnologiche qui a Tel Aviv e stiamo lavorando anche alla definizione di diversi accordi commerciali per migliorare ARGO e introdurlo nel mercato locale. Dopo questo ci concentreremo nello sviluppo di basi finanziarie più solide su cui costruire il futuro della società”.
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