Magazzini on-demand per ridurre inquinamento dell’e-commerce

La startup eLogy si propone di ridurre l’inquinamento generato dai servizi di e-commerce e dalle relative consegne. Con lo scopo di valutare l’impatto ambientale della logistica e-commerce e allo stesso tempo definire delle soluzioni guida per ridurlo, ha stimato che un e-commerce può generare un impatto positivo duraturo sul diminuire i livelli di emissione di CO2 nelle fasi di consegna delle merci sfruttando i magazzini di prossimità. Far partire l’ordine dal magazzino più vicino al consumatore finale, permette di ottimizzare il più possibile le tratte di consegna e ridurre drasticamente il livello di emissioni prodotte. Un esempio: un e-commerce che effettua 2.000 spedizioni mensili dalla Cina all’Italia, produrrà in anno emissioni di CO2 (0,075 kg CO2 per tonnellata-chilometro) pari a 3.300 kg di anidride carbonica. Queste emissioni corrispondono, di fatto, a 10 metri quadrati di ghiaccio polare artico sciolto. Il valore medio del fattore di emissione per il trasporto può variare di molto se la gestione diviene più efficiente, ottimizzando il più possibile le tratte di consegna. Grazie ad un magazzino centralizzato e di prossimità, gli e-commerce potranno risparmiare sulle proprie spedizioni, avvicinandosi ai clienti, ma, soprattutto, contribuiranno in maniera significativa allo sforzo globale per contrastare i cambiamenti climatici. “Solo digitalizzare la filiera della supply chain – spiega in una nota Marco Lanzoni, CEO e fondatore di eLogy – può portare alla costruzione di una logistica sostenibile, implementando sempre più soluzioni green e tecnologie innovative per supportare le aziende nella loro transizione verso un e-commerce sempre più attento all’ambiente. La nostra analisi ha evidenziato come portare la merce vicino al cliente, non solo minimizza l’impatto ambientale ma la localizzazione dinamica dei magazzini permette una gestione più efficiente e misurabile, anche in ottica dei costi sostenuti”.

Magazzini on-demand

L’AI ha ruolo centrale in eLogy: l’intelligenza artificiale raccoglie i dati di andamento di ordini, inventario, tratte, che vengono poi utilizzati per prevedere l’evoluzione degli stessi e raccogliere informazioni preziose su come ottimizzare il lavoro. Dall’altro lato, è utilizzata nella gestione dei magazzini e nella selezione dei tragitti e dei corrieri. Grazie al magazzino on demand, è possibile rimanere aggiornati in tempo reale sui processi che derivano dalle attività degli e-commerce, in particolare, per tutte quelle azioni legate alla gestione logistica e alle spedizioni. La piattaforma, permette di gestire ordini e spedizioni localizzando i magazzini vicino ai clienti per ottimizzare costi ed emissioni di tragitto. L’algoritmo proprietario seleziona il corriere al miglior prezzo, la rete è internazionale, e affida la spedizione. L’ordine appena preso in carico verrà associato ad un tracking link personalizzato, per sapere sempre dove si trova la merce. I dettagli come peso, dimensione e indirizzi risultano facilmente visualizzabili, quelli errati vengono immediatamente individuati, riducendo al minimo il margine di errore. Nell’e-commerce internazionale, la fiducia e l’affidabilità giocano un ruolo fondamentale. Ogni Paese prevede le proprie procedure, a cui è necessario conformarsi con la massima precisione. Elogy permette di gestire il proprio inventario e gli ordini in maniera facile e intuitiva in diversi mercati, grazie alla presenza di 12.000mq di magazzini in più nazioni e alla piattaforma multilingue. L’internazionalizzazione, ha permesso ad Elogy di gestire spedizioni in ben 12 Paesi nel mondo: oltre all’Italia, in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Romania, Stati Uniti, Canada, Australia, Belgio, Olanda e in Lussemburgo. La progressiva crescita della piattaforma, porterà Elogy a rafforzare ulteriormente la sua quota di mercato anche nel resto dell’Europa e puntare oltre, fino all’America Latina. Stringendo partnership con le strutture logistiche presenti nei vari Paesi, in un’ottica sempre più multi magazzino, riducendo costi, numero di spedizioni e consumi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter