L’innovazione italiana in Corea del Sud all’Expo di Yeosu

 

Si conclude oggi la missione di Italia degli innovatori che è partita il 30 luglio per la Corea del Sud in occasione dell’Expo Internazionale di Yeosu. Startupbusiness vi propone un reportage su questo nuovo viaggio che ha portato eccellenze dell’innovazione italiana in estremo oriente.

 

La Corea del Sud è passata in pochi decenni da una condizione di pesante sottosviluppo (era una delle economie più povere del pianeta alla fine degli anni Sessanta) a essere oggi settima al mondo come potenza commerciale e sesta per base industriale e manifatturiera (in entrambi i casi subito prima dell’Italia), con un volume complessivo di scambi di mille miliardi di dollari.

In questo scenario si è svolta dal 30 luglio al 3 agosto, la missione di Italia degli innovatori nell’ambito delle iniziative del governo italiano per l’Expo di Yeosu del 2012.

La missione, organizzata dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie dell’innovazione, insieme al Commissariato per l’Expo di Yeosu, all’Ambasciata italiana a Seoul, alla nuova Agenzia per l’internazionalizzazione (l’ex Ice), e con la collaborazione di Unicredit e Kotra (Korea Trade Investment Promotion Agency), ha visto la partecipazione di alcune delle più rappresentative innovazioni tra quelle selezionate dal programma Italia degli Innovatori.

Italia degli Innovatori ha lo scopo di diffondere la conoscenza delle innovazioni e delle eccellenze tecnologiche italiane e per offrire alle piccole e medie aziende una vetrina sul mondo. Ha debuttato all’Expo Universale di Shanghai 2010, portandovi le aziende più innovative del paese, e oggi è diventato il principale progetto di collaborazione tra il governo Cinese e il governo Italiano. A partire dal 2012 alla Cina si sono affiancate la Russia, il Brasile e la Corea del Sud.

“Sin dall’inizio il Commissariato Generale ha promosso e sostenuto l’idea che alle esposizioni di Yeosu e di Venlo, in Olanda, partecipassero soprattutto le piccole e medie imprese innovative selezionate da Italia degli Innovatori – ha affermato l’ambasciatore Claudio Moreno, Commissario Generale per l’Expo, accogliendo gli innovatori in visita al padiglione Italiano – Secondo noi è il modo più corretto ed intelligente per stabilire dei contatti diretti in paesi ad alta tecnologia come la Corea del Sud e l’Olanda”.

Il progetto ha coinvolto grandi, medie e piccole imprese ma anche Università e Centri di ricerca che hanno incontrato le imprese italiane che hanno partecipato alla missione, che si è svolta nell’ambito delle iniziative promosse dal governo italiano per l’Expo di Seoul.

L’Italia è nota nel mondo per il design, la moda, per i prodotti di lusso e per il suo lifestyle. Il nostro obiettivo è fare conoscere un’altra Italia, fatta di tecnologia di altissimo livello, d’innovazione d’avanguardia anche in settori che spesso si pensa che siano appannaggio di altri Paesi.

Per gli imprenditori presenti, in maggior parte piccole e medie imprese, è stato importante essere presentati dal governo italiano, al massimo livello possibile, la Presidenza del Consiglio, e i risultati sono buoni.

Si tratta di una grande opportunità, in quanto, come ha ricordato Antonio Cianci, direttore del progetto Italia degli Innovatori, “l’innovazione è lo strumento con cui il Paese può trovare nuovo slancio, soprattutto in relazione con i bisogni dei mercati internazionali, che mostrano sempre maggiore interesse per la tecnologia italiana. Iniziative come questa sono una importante piattaforma per rendere possibile alle innovazioni italiane di farsi conoscere e per aumentare la loro capacità di penetrazione in nuovi mercati”.

Nel corso degli incontri organizzati durante la missione, le imprese coreane che hanno partecipato sono rimaste molto colpite dal livello dell’innovazione italiana.

“Capita che – ricorda Cianci – l’Italia non riesca a raccontarsi nel modo migliore. Eppure sono italiane alcune delle principali innovazioni che hanno cambiato la nostra vita a partire dalla pila elettrica di Volta, al telefono di Meucci, per arrivare al motore elettrico di Galileo Ferraris, all’elicottero realizzato da Enrico Forlanini e perfezionato da Corradino d’Ascanio, all’mp3, inventato da Leonardo Chiariglione. Obiettivo di Italia degli Innovatori è quello promuovere l’innovazione italiana offrendo agli innovatori italiani una piattaforma autorevole, quale può essere la presidenza del consiglio dei ministri, per mostrare le proprie capacità e mettersi in relazione con partner internazionali”.

Nel corso della missione predisposta per l’Expo di Yeosu, in particolare hanno destato grande interesse i modelli di rappresentazione 3D del territorio proposte dalla Fondazione Ultramundum di Torino, che ha sviluppato, unica al mondo, una tecnologia superiore, per velocità e dettaglio di rappresentazione, a quella utilizzate da Google per le sue celebri Google Maps. Con questi modelli, contrariamente a quanto proposto da Google che si basa su un insieme di fotografie, vengono utilizzati sofisticati algoritmi matematici che generano, partendo dalla cartografia ufficiale del territorio, un mondo virtuale interattivo di elevato dettaglio.

Tra le altre imprese presenti hanno avuto grande riscontro Galaxy PC, un sistema dotato di localizzatore satellitare, di telecamere e di un software di trasmissione che permette di gestire in massima sicurezza flotte aziendali e Intersezioni, società di design thinking milanese che ha presentato un innovativo metodo di progettazione che rende più efficiente il lavoro di sviluppo e realizzazione di prodotti e servizi e ha avviato interessanti rapporti con l’università Hongki di Seoul e con il gruppo LG.

Molto apprezzato anche Seabreath, un dispositivo a basso impatto ambientale che produce energia dalle onde del mare. Si tratta di una piattaforma galleggiante a geometria variabile che permette, a costi molto inferiori rispetto a dispositivi analoghi e con una maggiore efficienza energetica la trasformazione dell’energia del moto ondoso in energia elettrica.

“Le manifestazioni internazionali come l’Expo possono apparire superate, in un mondo dominato dalla tecnologia e dal facile accesso alle informazioni. Invece mantengono –conclude Cianci – una grande importanza perché possono diventare un importante momento di incontro, così come è stato per Shanghai e come è stato per Yeosu, e come potrà essere l’Expo di Milano. Il valore di un Expo non si esaurisce con la durata della manifestazione. Al contrario: grazie alla possibilità di incontro che favorisce, permette di avviare relazioni che possono favorire la collaborazione tra le imprese dei diversi Paesi”.

 

Corea porta per l’Asia

La Corea, sebbene stia soffrendo della crisi internazionale (l’export è in diminuzione e la crescita del Pil è passata da oltre il 4% al 2,4%, attestandosi a 1160 miliardi di dollari) è un Paese molto interessante per le imprese innovative italiane. 

Ha infatti recentemente avviato un pacchetto di politiche di investimento nei settori industriali più avanzati (elettronica, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, semiconduttori, schermi interattivi, telefoni cellulari, robotica, energie rinnovabili, agricoltura sostenibile ecc) a sostegno sia delle imprese multinazionali con vocazione all’esportazione quali Samsung, Hyundai, Kia, LG, Daewoo, Posco, sia delle Pmi coreane.

Le imprese coreane sono alla ricerca di partner internazionali con cui sviluppare prodotti altamente innovativi e, grazie alla forte liquidità disponibile nel paese (che ha un debito pubblico pari al 33% del Pil) è disposta a investire in imprese internazionali ad alta tecnologia.

Il paese è interessante con un interscambio commerciale italo-coreano di dimensioni consistenti e in crescita (8,5 miliardi di dollari nel 2011), eppure non è percepito, erroneamente, come attrattivo dalle nostre imprese.

“La Corea del Sud è ancora poco conosciuta dal nostro paese, eppure rappresenta per le nostre imprese innovative un partner ideale” – ha affermato Giuseppe Bottiglieri, responsabile, insieme a Giulia Marinotti, dell’organizzazione degli incontri tra gli innovatori italiani e coreani- “A questa missione hanno partecipato meno innovatori rispetto alle edizioni che abbiamo sviluppato, ad esempio, con la Cina, ma la qualità degli incontri è stata in alcuni casi più alta, mostrando una grande vitalità del mondo imprenditoriale coreano”.

Per superare questa mancanza di conoscenza Seoul sta investendo molto, sia dal punto di vista dell’immagine, sia dal punto di vista degli accordi commerciali, tra cui quello con l’Unione Europea in vigore dal 1° luglio 2011, il più avanzato mai concluso da Bruxelles con un Paese terzo.

Il nucleo del nostro flusso di esportazioni italiane in Corea è costituito da macchinari, apparecchi elettrici, pelletteria (oltre il 40% del valore totale del nostro export), grazie al forte appeal del nostro Paese che sostiene l’immagine complessiva con l’alta gamma del fashion e l’agroalimentare di qualità. L’iniziativa di Italia degli Innovatori ha voluto affiancare a queste eccellenze, quelle legate alle tecnologie, dove l’Italia esprime una assoluta eccellenza, spesso però messa in ombra dai settori tradizionale del fashion, del food e del lifestyle.

La Corea, come tutti i paesi, e richiede una grande attenzione soprattutto per proteggere aspetti a medio termine strategici come quello della proprietà intellettuale, non sempre tenuti nel debito conto dalle imprese. Sussiste comunque un enorme potenziale per un Paese che, politicamente stabile e dotata di servizi di qualità, rappresenta un hub regionale attraente con un capitale umano e infrastrutturale di prim’ordine per l’Asia e a livello globale.

 

Il progetto Italia degli innovatori

L’Italia ha, non si può nasconderlo, alcuni gravi problemi. Il grande debito pubblico, una forte dipendenza energetica dall’estero, un pesante divario Nord Sud.

Eppure l’Italia ha moltissimi primati, spesso ignorati per motivi ideologici (c’è una parte del Paese che sembra trovare piacere nel descrivere l’Italia come l’ultimo degli ultimi Paesi): siamo tra i Paesi in cui il debito delle famiglie è il più basso d’Europa, siamo leader mondiali in numerose industrie, abbiamo una grande (e spesso molto invidiata) capacità di innovare.

Spesso non siamo capaci di riconoscere i nostri meriti. Come hanno ricordato Antonio Cianci e Davide Giacalone nel libro “L’Italia dei 1000 innovatori” (Rubettino, 2011) al termine dell’Expo di Milano del 1881, Giuseppe Colombo, l’autore del celebre Manuale dell’Ingegnere, tra i fondatori del Politecnico e padre della telefonia italiana scrisse: “Noi italiani abbiamo un terribile difetto. Noi siam usi a disprezzare le cose nostre; e abbiamo, invece, un’illimitata opinione della superiorità degli stranieri. È una grave sciagura, è un pregiudizio fatale, contro il quale si infrangono gli sforzi dei nostri migliori costruttori”. E’ vero ancora oggi.

Per fortuna qualcosa si sta facendo. Un esempio è il progetto Italia degli innovatori, che vuole dare visibilità a quell’innovazione che il Paese sa produrre ed esportare. Spesso senza che nessuno lo sappia, in Italia è presente un grande numero di imprese ad alto contenuto di innovazione che, però, in molti casi, fanno fatica a crescere e svilupparsi. Per cercare di superare questa condizione è stato avviato nel 2010 il progetto “L’Italia degli Innovatori” che ha come obiettivo proprio quello di dare visibilità all’Italia innovativa, che spesso rimane nascosta tra gli stereotipi, promuovendo le eccellenze tecnologiche nel nostro Paese.

La prima edizione si è tenuta dal 24 luglio al 7 agosto 2010 presso il padiglione italiano dell’Expo di Shanghai, attraverso una mostra multimediale (525.000 visitatori in due settimane) e un programma di incontri bilaterali che ha visto in Cina una delegazione di 94 innovatori che hanno incontrato 196 imprese cinesi.

La seconda edizione di Italia degli innovatori, si è svolta a Shanghai e Nanchino dal 29 Ottobre al 5 novembre 2011 in occasione del II Forum Italia – Cina sull’innovazione, e ha visto la presenza di 71 imprese per un totale di oltre 150 imprenditori, che hanno avuto la possibilità di incontrare 438 aziende cinesi.

Nel 2012, nonostante lo stop che l’Agenzia ha subito in seguito alla riorganizzazione in atto e che porterà alla creazione della nuova Agenzia per il digitale, ha realizzato una missione a Pechino e l’ultima in Corea del Sud. Sono in programma la prima edizione in Russia e Brasile, attualmente in fase di preparazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter