L’influencer marketing ai tempi del coronavirus diventa più empatico

Non sono solo utili per vendere, gli influencer muovono opinioni, veicolano messaggi. E in tempi di coronavirus se ne è avuta una ulteriore dimostrazione. FLU, agenzia italiana specializzata in influencer marketing, ha condotto un’analisi dal titolo “Il ruolo sociale dell’influencer ai tempi del Covid-19” che, attraverso esempi di attività social e testimonianze dei diversi player del mercato, racconta come si sono evoluti linguaggi, contenuti e, in generale, lo scenario in cui operano influencer e content creator. Naturalmente nei mesi del lockdown tutte le piattaforme hanno assistito a un incremento mai visto prima del tempo di connessione da parte degli utenti e un aumento senza precedenti di interazioni tra influencer e follower su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube. Paradossalmente, la novità assoluta di una situazione apparentemente ‘noiosa’ come lo stare forzatamente in casa, ha invece dato spunti incredibili per la creazione di contenuti di ogni genere e il popolo della rete si è letteralmente scatenato. Anche gli artisti hanno scoperto nuove forme di interazione (basti pensare all’oretta di DJ session con Jo Squillo o le interviste di Fiorello) per non parlare naturalmente di quello che hanno combinato i veri professionisti della rete, gli influencer. Il grande valore recuperato e che ha accomunato le attività sui social in questo periodo è stato l’autenticità, come spiega bene Michela Coppa, web creator, con 252 mila follower su Instagram, conduttrice tv e speaker radiofonica “In questo periodo il mio modo di comunicare è cambiato, è diventato più empatico e forse anche più vero, perché, essendo tutti in un momento di bisogno e pieno di paure, avevo anch’io la necessità di sentirmi più vicina ai miei follower. Ho incrementato il numero di Story pubblicate perché, avendo più tempo, mi è venuto naturale farlo, condividere praticamente tutta la mia giornata senza pensare alle visualizzazioni. Ho riscontrato un aumento sia di followers che di interazioni che sono diventate più vere di prima anche nel caso di collaborazioni con i brand, che scelgo solo se perfettamente affini con il mio essere e i miei valori; mi arrivano almeno il triplo dei messaggi rispetto a qualche mese fa” afferma.     Questo rapporto di fiducia che si viene a creare con i propri follower, secondo Leonardo De Carli, Youtuber con 950 mila follower e oltre 1,5 milioni di follower su Instagram, nasce e si rafforza attraverso il racconto spontaneo e semplice dei momenti di vita quotidiana sui diversi social. Infatti gli utenti scelgono di seguire i profili che propongono contenuti veri e di qualità, spinti dalla necessità di affidarsi a qualcuno per chiedere consigli o per condividere i propri stati d’animo, proprio come farebbero con un amico. “La qualità è un grosso pallino del nostro mestiere, chi ci segue ha bisogno di essere coinvolto in quello che facciamo e quello che viviamo. Quindi ascoltare chi ci segue, potrebbe essere la strategia corretta per creare contenuti sempre migliori. Attraverso l’uso di diverse piattaforme di live streaming, mi è capitato spesso di raccontare ai miei follower come stavo vivendo questa quarantena, condividendo anche i momenti di sconforto e si è creata inconsciamente qualcosa che era appena accennata tra chi mi segue online: confidenza” racconta De Carli.   Anche per Luca Vezil, travel influencer con 927 mila follower su Instagram, il cambiamento nella produzione dei contenuti resta un punto centrale. “Gli eventi per come li abbiamo conosciuti fino ad ora necessiteranno tempo per poter ritornare ad essere organizzati ma può essere utile usare questo periodo per far sì che ci sia una reale differenziazione di contenuti che stavano iniziando a somigliarsi tutti. Inoltre, credo che in questo periodo ci sia stato un avvicinamento dell’influencer al proprio pubblico, attraverso contenuti più naturali. Un avvicinamento che si vede anche a livello di racconto perché, se prima l’influencer era quello dei viaggi in posti meravigliosi, degli eventi mondani, degli abiti all’ultima moda, adesso è come tutti gli altri, in pigiama, a casa, sul divano, tra serie tv e cucina, proprio come i suoi follower” conclude Vezil.     Questa evoluzione nel modo  di ‘essere’ sociale da parte degli influencer è piaciuto moltissimo ai follower e aiutato a conquistarne di nuovi, è cresciuta la loro visibilità e di conseguenza anche il loro potere mediatico. Un ruolo di maggiore rilievo utilizzato per sostenere e lanciare iniziative di solidarietà e donazioni per sconfiggere il Covid-19, ma anche per raccontare la propria quotidianità domestica, condividendo con i follower i propri stati d’animo, incertezze e paure, scegliendo di mostrarsi la parte di sé più autentica. La nuova tendenza piace anche alle aziende, molte delle quali (ad esempio Amaro Montenegro e Il Viaggiatore Goloso) durante l’emergenza hanno scelto di affidare agli influencer la comunicazione di campagne di brand awareness e reputation. “Considerato il periodo in cui stiamo vivendo, possiamo dire che due fra i fattori più importanti per una comunicazione di valore sono l’online e l’autenticità. – dice Alessandro Barchetti, Direttore Marketing e Comunicazione Gruppo Unes – Il mezzo più efficace e diretto per veicolare messaggi positivi rassicuranti e pertinenti al contesto sociale in cui viviamo è la voce degli influencer, che sono in grado di avvicinare i brand al loro target di riferimento creando empatia.” Insomma, lo scenario totalmente inaspettato, verificatosi a seguito del Covid-19, ha aperto all’influencer marketing nuove prospettive. “Ciò che ha dato una spinta al ruolo sociale degli influencer durante il periodo del lockdown è stata proprio la loro capacità di dare vita a messaggi generativi, narrazioni percepite dai propri follower come autentiche, creatrici e curatrici di futuro. Ma non solo, oltre ad intrattenere e a produrre contenuti creativi, il loro ruolo è stato divulgativo e incentrato sul rispetto delle regole in questa nuova fase, su come vivere i ritrovati spazi pubblici condivisi nel rispetto delle normative governative. La sfida d’ora in poi, sia per gli influencer che per i brand, sarà infatti quella di saperci accompagnare nella nuova fase, mantenendo ancora vivo quest’approccio” conclude Rosario Magro, Co-Owner e Sales & Marketing Director di FLU.         [Cover Photo by Cody Black on Unsplash]

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