Utopia è la prima Società di investimento semplice (SIS) in Italia nel settore delle Life science e l’hanno fondata la Fondazione di Sardegna e la Fondazione Golinelli di Bologna di cui di recente abbiamo intervistato Andrea Zanotti e Antonio Danieli, rispettivamente presidente e direttore generale . Utopia, che attualmente ha in corso il processo di formale autorizzazione presso Banca d’Italia ha come obiettivo principale quello di favorire gli investimenti nei progetti di ricerca ad alto tasso di crescita in ambito medico-scientifico. Con questo progetto nasce una partnership pluriennale di ampio respiro tra le due Fondazioni, dedicata all’education, al trasferimento tecnologico e alla trasformazione della ricerca scientifica in impresa. In un contesto problematico come quello attuale, il progetto Utopia può essere considerato un’operazione di innesco per sostenere, con un modello nuovo, l’economia del Paese. La ricerca italiana infatti ha un elevato grado di produttività, classificandosi all’ottavo posto al mondo per la qualità delle pubblicazioni nel campo, ma siamo ancora inferiori alla media europea per il carente sostegno a investimenti in nuove imprese innovative – fa sapere una nota – . Il comparto delle Scienze della vita rappresenta il settore ad alta tecnologia in cui l’Italia vanta una leadership globale e per questo può contribuire significativamente allo sviluppo economico del Paese. Le fasi iniziali di sviluppo di progetti in questo ambito sono frenate da un drammatico deficit di finanziamento che ne condiziona la crescita: Utopia rappresenta un’opportunità unica per sostenere le startup a più alto contenuto innovativo che stanno esplorando le nuove frontiere del settore. Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli, e Antonello Cabras, presidente di Fondazione di Sardegna, faranno entrambi parte della governance di Utopia, a testimonianza di come i due promotori istituzionali credano fortemente nel progetto; con loro anche Antonio Falcone, esperto del settore, anch’egli promotore dell’iniziativa. Il team d’investimento, sarà composto da figure di alto profilo con competenze differenti e complementari nel settore Life Science, oltre che nel venture capital, e avrà il supporto di un comitato tecnico-scientifico formato dai massimi esperti dei settori di riferimento, tra cui Sergio Abrignani, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare. La sede legale e operativa della SIS Utopia sarà a Bologna presso l’Opificio Golinelli, nell’ala dedicata a industria a ricerca. Andrea Zanotti, sempre secondo la nota, dice: “Fondazione Golinelli mette a disposizione del Sistema-Paese Opificio Golinelli e l’ecosistema per l’innovazione sviluppato in questi anni: una filiera integrata di educazione, formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, incubazione, accelerazione e venture capital. L’Opificio ha già un’intera ala dedicata alle imprese, che ospita, tra gli altri, G-Factor, l’incubatore-acceleratore di startup della Fondazione e il Competence center di Industria 4.0 Bi-Rex. La Fondazione ha dunque arricchito, con Utopia, il suo assetto organizzativo, avviato con il piano di sviluppo pluriennale Opus 2065, e ha trovato in Fondazione di Sardegna, ente che da sempre sostiene l’innovazione e mira a elevare il livello scientifico della collettività nel suo territorio, il partner ideale per un’azione congiunta a livello nazionale”. “Fondazione di Sardegna conferma, con l’accordo con Fondazione Golinelli, la scelta strategica di investire nel venture capital, nell’innovazione e nella ricerca, come testimoniano la nostra collaborazione ormai ultra-decennale con le Università di Cagliari e di Sassari e la nascita della società dedicata all’innovazione Innois – afferma Antonello Cabras – . La situazione che stiamo attraversando a livello globale ci spinge a investire ancora di più sulle Life Sciences, che rappresentano il settore con le maggiori prospettive di crescita futura. Lo facciamo con un partner prestigioso, che ha la peculiarità di nascere da una grande storia imprenditoriale, impegnandoci sia con Utopia per dare uno stimolo agli investimenti, sia con le attività di sostegno all’educazione e formazione, all’innovazione e alla imprenditorialità giovanile”. “Sono estremamente felice di far parte di questo innovativo progetto di sviluppo unico per il sistema paese, dichiara Antonio Falcone. Un progetto che unisce per formazione, impresa e finanza etica. In questo momento l’emergenza sanitaria covid ha dimostrato, purtroppo, quanto sia importante e fondamentale per il sistema Italia, puntare sulla ricerca e l’innovazione del settore health. Questi mesi hanno evidenziato ancora di più l’importanza di unire le forze migliori per un fine comune”. In Italia il settore delle Scienze della vita, che include l’industria farmaceutica, quella biotecnologica, quella della produzione di dispositivi biomedici e i servizi sanitari, rappresenta uno degli ambiti di punta ad alta tecnologia in cui siamo specializzati, e può contribuire significativamente allo sviluppo economico nazionale, attraendo quote crescenti delle risorse finanziarie che ogni anno sono investite in ricerca e sviluppo a livello internazionale e che possono tradursi in investimenti e creazione di posti di lavoro. La SIS Utopia ha come obiettivo quello di colmare tale divario e di investire nei migliori progetti ad alto tasso di crescita ampliando l’ecosistema medico-scientifico italiano; di fornire il capitale di sviluppo che spesso manca per sostenere la ricerca; di offrire anche una struttura che risponda alle necessità degli innovatori italiani, carenti per know-how imprenditoriale e per il network di ingresso nel mercato. Le società target saranno supportate per il rafforzamento del team, la validazione del proprio modello di business e la valorizzazione della proprietà intellettuale. I focus settoriali di Utopia sono: i disease modifying drug, farmaci sperimentali innovativi in grado di modificare in modo radicale il decorso delle malattie e offrire un’alternativa terapeutica a bisogni medici; i dispositivi medici, chirurgici, diagnostici e terapeutici, che possano offrire una radicale innovazione nella gestione delle patologie; gli strumenti diagnostici e biomarcatori per migliorare la gestione terapeutica di patologie particolarmente critiche e caratterizzare pazienti finora non identificati; l’impiego dell’intelligenza artificiale in campo medico. Photo by Ousa Chea on Unsplash
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