Le startup sport-tech sfilano a Milano

Il primo Tavolo Giovani della nuova stagione che rinnova la tradizione che la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi aveva inaugurato prima di Expo 2015 per avvicinare le startup alla grande manifestazione internazionale, ha avuto come protagoniste le startup del settore sport-tech . Tale scelta è stata fatta anche perché l’incontro si è svolto nell’alveo del nuovissimo festival del calcio che si chiama Milano Calcio City (il prossimo appuntamento con il Tavolo Giovani si terrà il 15 ottobre e avrà come tema il food-tech). Francesco Mantegazzini (Infront, FAN+ Lab e Ceo MGH7 Venture Capital), che oltre a essere un navigato investitore è anche un’autorità in ambito sport-tech condivide con i lettori di Startupbusiness alcune riflessioni sulle startup che in questa occasione si sono presentate offrendoci uno spaccato di cosa significa fare innovazione in questo settore e dimostrando che le startup italiane in esso impegnate sono mediamente tutte di buon livello. Davanti a una platea di investitori ed esperti del settore si sono presentate alcune delle più conosciute startup italiane operanti nel mondo dello sport business. Che peraltro hanno tutta la stima di chi scrive perché alle prese con uno degli ambienti più ostili al concetto di monetizzazione. Nel mondo delle sport startup infatti in Italia sono pochissime quelle che riescono a generare dei fatturati per via di limiti intrinseci al mercato dato che le squadre e i fan per lo più ancora non pagano o pagano poco per usufruire dei servizi messi a loro disposizione. Per riprendere il tema sportivo desidero proporre qui un grande classico dell’intrattenimento dei tifosi: le pagelle per i concorrenti. E quindi ecco qua le pagelle applicate alle startup partecipanti. Prima però i neccessari disclaimer e premesse. I voti e giudizi sono: a) opinioni personali sulla situazione attuale della startup anche rispetto al passato in quanto molte le incontro già da tempo a eventi e pitch session, e basate su 4 minuti di pitch e 3 di domande; b) uno stimolo a far sempre meglio per le startup; c) basati su presentazioni quasi tutte prive di numeri e proiezioni); d) assolutamente scorrelati da un rating d’investimento – per il quale i fattori da considerare sarebbero ben al di là dello scopo di questo articolo – ; e) per il solo fatto che almeno tutti loro ci stanno provando meritano almeno un 6 in pagella.   CF Digital/ Calcio e Finanza Andrea di Biase presenta CF digital, startup innovativa focalizzata alla realizzazione di software applicativi per il mondo del calcio, servizi di informazione e analisi economico-finanziarie sul business del calcio e formazione ed eventi nel campo dello sport business. Grazie alla connessione con Calcio e Finanza ha delle ottime basi di partenza. Il fatto che Andrea e il suo team siano riusciti a creare un editore digitale sostenibile ci rallegra e pone delle buone basi per il futuro. La sfida probabilmente sarà sulla scalabilità internazionale (come per quasi tutti) in un settore complesso. Voto: 6,5 – Sostenibili   Golee  Tommaso Guerra, uno dei grandi veterani dei pitch in ambito sport startup, continua la sua battaglia per portare una piattaforma integrata di servizi alle società sportive dilettantistiche per aiutarle nella loro gestione quotidiana ad un prezzo accessibile. Con il supporto di investitori illustri e anche atipici (tipo i Calciatori Brutti), di acceleratori e partnership varie, del round di finanziamento chiuso prima dell’estate e della potenziata forza commerciale, ha migliorato le proprie chance di successo in un ambiente competitivo. Voto: 6,5 – Tenaci   Math & Sport  Startup innovativa nata da Moxoff (spinoff del Politecnico di Milano) con l’obiettivo di applicare modelli matematici e algoritmi evoluti al mondo dello sport. Obiettivo già in parte raggiunto grazie alla realizzazione di servizi di realtà aumentata che permettono di vedere per esempio le dinamiche e i dati più interessanti di un giocatore o della squadra semplicemente inquadrando il campo di gioco con il proprio smartphone. Si pongono come forse uno dei migliori player nel loro ambito a livello italiano e grazie al supporto che stanno ricevendo da uno dei principali operatori di telecomunicazioni mondiali potrebbero diventare un protagonista anche a livello internazionale. Voto: 7 – Sci-fi   Olympialex  Di fatto uno dei principali database di giurisprudenza internazionale legata al mondo dello sport. Creata e gestita ormai da qualche anno da un gruppo di avvocati questa startup benché abbia trovato una sua propria nicchia di mercato e riesca a monetizzare, deve insistere per continuare a crescere e a rendersi interessante per gli investitori. Il mercato a cui si rivolgono non è semplice ed è uno di quei classici mercato dove la tecnologia può avere un ruolo importante ma serve soprattutto fare della cultura perché essa venga adottata rapidamente e diffusamente. Voto: 6 – Incompresi   Postgol Si autodefinisce un “social network del calcio e calcetto dove puoi rivedere, condividere e commentare i goal e gli highlight in Full HD dei tuoi match”. Il tutto grazie a un braccialetto da indossare durante la partita che fornisce i dati sulla performance e permette in remoto di richiedere una clip di 20 secondi del filmato realizzato dalla telecamera installata da Postgol. Ramon e Fosca Sanviti, i fondatori di questa startup sono venuti ad aggiornarci sulla loro corsa verso l’internazionalizzazione di questo servizio. Le riprese automatiche delle sfide amatoriali sportive sono un tema che vede diversi player mondiali in competizione tra loro. Postgol sembra aver trovato un modello di business che funziona bene e ha già portato il proprio servizio su oltre 500 campi in diversi Paesi.   Voto: 7 – Motivati   Sofan  Per chi non sa dove andare a vedere una partita di calcio in tv e per chi vuole condividere il proprio divano e schermo televisivo. Sempre nel filone della entertainment-sharing-economy da settembre è attivo il servizio di Sofan dove chi ospita può avere nuovi amici con cui tifare la propria squadra e avere un piccolo rimborso spese per alleviare il costo dell’ormai quasi obbligatorio doppio abbonamento alle piattaforme TV per vedere tutte le partite. Modello economico ancora da validare, ma la simpatia di questo business e dei suoi fondatori ne assicurano la sufficienza in termini di voto e anche di potenziali prospettive di sviluppo. Voto: 6 – Simpatici   Sportitudo – Tri60 Advanced Training   Questa società operante in ambito allenamento fisico si prefigge di spostare la percezione dell’offerta commerciale di palestre et similia da luogo di allenamento a laboratorio per l’incremento delle prestazioni sfruttando la tecnologia. Business un po’ più classico rispetto a quello delle altre startup qui considerate, può godere di una maggiore solidità apportata dall’evolvere un business consolidato scontando però una intrinseca maggiore difficoltà di scalabilità. Voto: 6,5 – Tecno tradizionali   Wallabies Smart scouting di giocatori di calcio. La piattaforma automatizzata permette di trovare calciatori che abbiano avuto prestazioni similari attraverso 25 leghe di calcio grazie ai dati di oltre 40 mila giocatori. In tal modo la startup fornisce anche indirettamente indicazioni sul valore economico di un giocatore (rispetto ai parametri di performance e non social ovviamente). Wallabies sta riuscendo a entrare nelle squadre di calcio del nostro campionato, in particolare grazie ai più giovani direttori sportivi più pronti ad accogliere la tecnologia a supporto delle proprie decisioni. Voto: 6 – Wallabies   Mioteam.it  Startup nata dall’esigenza di organizzare e gestire al meglio le attività di una società sportiva (amatoriali in particolare). Di fatto potenzialmente similare a Golee, ma posizionati su un livello di servizio diverso con un modello di business freemium basato su pubblicità, commissioni su e-commerce e canoni per versione pro. In questa fase regalano il servizio. Team di esperienza,  valgono anche per loro le considerazioni di Golee oltre al fatto che per generare ricavi significativi dalla pubblicità devono crescere e attrarre molto di più delle attuali 600 società che utilizzano il servizio. Voto: 6 – Outsider   Impersive  Questa startup ha sviluppato un insieme di tecnologie di produzione e post produzione finalizzate a produrre esperienze immersive per la realtà virtuale a 360 gradi stereoscopiche, full body, in movimento. In poche parole realizzano video dove chi li vede può rivivere le esperienze vissute in prima persona da altri. Dal caffè con Totti alla surfata della mega onda. Aldilà delle metriche sull’andamento del business che richiederebbero approfondimento, il servizio è interessante e si colloca in un mercato in forte espansione. Ricorda quanto immaginato da un film di qualche anno fa diretto da Kathryn Bigelow. Voto: 6,5 – Strange Days (1995)

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