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Qualche giorno fa è stato annunciata la nascita della prima Spac europea dedicata all’hi-tech. Si tratta di 360 Disruptech Eu ed è stata realizzata da 360 Capital, uno dei venture capital europei più attivi soprattutto in Italia e in Francia. Le Spac, sigla che sta per Special purpose acquisition company, stanno diventando uno strumento finanziario di investimento piuttosto diffuso, soprattutto negli Usa dove sono già numerose e l’annuncio di 360 Disruptech Eu che sarà quotata alla Borsa di Parigi del circuito Euronext, dimostra come anche in Europa questo specifico strumento inizia a diffondersi. Ma cosa sono le Spac e come funzionano? E soprattutto perché possono rivelarsi interessanti anche per le aziende che oggi sono startup, che domani saranno scaleup e che potranno poi diventare appetibili per le Spac.
Cosa sono le Spac
Le Spac sono note anche con il soprannome di ‘blank check company’, ovvero di ‘società assegno in bianco’, perché al momento della loro nascita, e quindi della loro IPO di fatto nessuno sa con precisione cosa faranno. Ciò che succede è che le Spac nascono come aziende quotate che però non sono aziende ma sono contenitori finanziari la cui missione è quella di comprare, tipicamente entro due anni, un’azienda, la cosiddetta azienda target che di solito è di medio-grandi dimensioni e al momento dell’operazione si quota sulle spalle della Spac che a quel punto si fonde con l’azienda acquisita. Le Special purpose acquisition company quindi si quotano per raccogliere soldi dal mercato azionario che quindi useranno per acquisire una società da portare in Borsa. Al momento della quotazione quindi le Spac non hanno operatività se non quella strettamente finanziaria e non sono nemmeno obbligate a dichiarare quale azienda hanno messo nel mirino, possono infatti non averla ancora individuata, e quindi l’investitore della Spac acquista le azioni sulla fiducia che la Spac stessa entro i due anni previsti individui un’azienda interessante e quindi che il valore finanziario iniziale cresca grazie a quello industriale al momento della fusione tra la Spac e l’azienda target.
Quali sono i vantaggi delle Spac
Tale fiducia da parte degli investitori è compensata da una serie di vantaggi che rendono le Spac interessanti per gli azionisti. Intanto le Spac se confrontate con una normale Ipo, soprattutto se di una società tecnologica, risultano essere maggiormente democratiche perché non sapendo appunto quale sarà la società target si evitano tutte quelle dinamiche fortemente speculative che spesso rischiano di lasciare fuori dai giochi gli investitori meno facoltosi. Poi le Spac garantiscono agli investitori la liquidità perché nel periodo che intercorre tra la quotazione iniziale e l’acquisizione dell’azienda target, di cui gli investitori della Spac avranno diritto a una quota in proporzione, destineranno i fondi a investimenti temporanei che comunque garantiscono un ritorno in termini di interessi, capitale che può essere impiegato come working capital per la Spac stessa, e sono obbligate, qualora non completino l’acquisizione dell’azienda target entro i due anni previsti, a ritornare il capitale agli investitori che hanno creduto nel progetto dal momento della quotazione della Spac. Gli investitori della Special purpose acquisition company sono quindi sia investitori specializzati anche di grandi dimensioni come i fondi di private-equity, sia da investitori generalisti e piccoli investitori. Di solito gli investitori specializzati hanno anche competenze specifiche in un particolare settore e quindi anche se non si conosce in modo preciso quale sarà l’azienda target si può avere un’idea verso quali ambiti si orienta la Spac, questi investitori sono indicati con il nome di sponsor e tendono a sottoscrivere la Spac ancora prima che essa si quoti. Per le aziende target è anche vantaggioso essere acquisite da una Spac e andare quindi in Borsa sulle sue spalle perché essa garantisce non solo capitale ma anche le competenze degli sponsor che possono rivelarsi assai utili, nonché semplifica tutte le procedure di quotazione e offre anche agli imprenditori e ai manager dell’azienda target maggiori possibilità di godere di significativi ritorni dalla quotazione stessa.
Come guadagnano gli investitori
Gli sponsor e gli investitori che intervengono prima o al momento della quotazione della Spac ricevono sia quote sia warrant, di solito in una percentuale compresa tra il 10% e il 20% delle quote, i secondi possono votare a favore o anche contro l’acquisizione dell’azienda target una volta che essa viene annunciata così come decidere se rimanere o meno azionisti dell’impresa target. Vi sono poi i cosiddetti PIPE investor che sono quelli che entrano nel capitale della Special purpose acquisition company dopo la sua quotazione ma prima che venga annunciata l’operazione di acquisizione dell’azienda target, il loro ruolo assume importanza perché arriva a confermare la bontà della reputazione della Spac e della sua capacità di individuare un’azienda target interessante e perché portano nuovo capitale che può essere usato per l’operazione di acquisizione che può richiedere più soldi di quelli di cui la Spac dispone al momento della quotazione iniziale.
I dati delle Special purpose acquisition company
Le Spac stanno diventando popolarissime soprattutto in Usa dove secondo un report diffuso da GP.Bullhound nel periodo compreso tra l’inizio dell’anno e il 21 marzo 2021 si è registrata la quotazione di 296 Spac contro le 248 di tutto il 2020, nello stesso periodo, rispettivamente, le Ipo tradizionali sono state 202 e 81. Nel 2019 si erano registrate le quotazioni di 59 Spac e 154 Ipo tradizionali. Anche il valore medio delle Spac sta crescendo considerevolmente: nel 2019 era di 231 milioni di dollari raccolti, nel 2020 è salito a 336 milioni di dollari e nel 2021, sempre fino al 21 marzo, il valore medio del capitale raccolto dalle Spac in Usa è pari a 324 milioni di dollari. Ora tocca all’Europa, la nascita di 360 Disruptech Eu è un segnale importante, ma ce ne sono altre, soprattutto in Olanda come, per esempio, European Fintech IPO Company, 2MX Organic, ESG Core Investment, Dutch Star Companies 2 e in Germania come Lakestar SPAC I. Sempre secondo il documento di GP.Bullhound il settore che piace di più a chi utilizza le Special purpose acquisition company è quello cosiddetto Tmt (technology, media, telecom), poi healthcare, consumer, fintech, energia, immobiliare; la maggior parte delle Spac al momento attive sono ancora nella fase di vita iniziale quindi hanno ancora mediamente 19-20 mesi per selezionare l’azienda target e, come detto, al momento il 94% delle Special purpose acquisition company esistenti al mondo è in Nord America.
Conslusione
Le Spac non sono uno strumento per finanziare le startup, come detto vanno alla ricerca di aziende già grandi da portare in Borsa, ma siccome la quotazione è una delle strade che le startup in prospettiva possono percorrere per arrivare alla cosiddetta exit, l’esistenza di un nuovo strumento che rende ancora più facile percorrere tale strada è una buona notizia, certo prima bisogna fare crescere la startup, farla diventare una scaleup, farla diventare un’azienda strutturata e internazionale, ma intanto si può già pensare a come renderla, quando la fase della crescita arriverà, maggiormente appetibile per una Special purpose acquisition company. Photo by Possessed Photography on Unsplash
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