Le sei proposte delle associazioni startup europee per la Commissione europea

Le associazioni che riuniscono le startup di diversi Paesi europei con l’Italia rappresentata da Italian Tech Alliance e Innovup e poi la danese Danish Entrepreneurs, l’olandese Dutch Startup Association, la spagnola Estech, France Digitale, la slovacca Sapie, Startup Cyprus, Startup Hungary e la tedesca Startup Verband hanno inviato una lettere alla presidentessa della Commissione europea e ai comissari designati avanzando sei proposte con l’obiettivo di consolidare l’ecosistena europeo delle startup e chiedendo anche un incontro al fine di approfondire il tema.

Le proposte indirizzate a Ursula von der Leyen, sono pensate per sostenere la crescita e il consolidamento dell’ecosistema europeo delle startup, con l’obiettivo di fare in modo che le startup europee possano prosperare e competere a livello europeo e globale. Con la lettera le associazioni hanno anche avanzato formale richiesta di un incontro sia con la presidentessa Ursula von der Leyen sia con la Commissaria designata per le startup, la ricerca e l’innovazione, Ekaterina Zaharieva per approfondire i contenuti delle proposte. 

“Italian Tech Alliance e le associazioni che hanno sottoscritto con noi questa iniziativa vogliono dialogare e confrontarsi con la nuova Commissione con l’obiettivo di esplorare possibili modalità di collaborazione tra associazioni e istituzioni, per fare dell’Europa un hub sempre più attraente per startup e il venture capital – spiega in una nota Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance – Nell’esprimere forte apprezzamento per la decisione storica di nominare un Commissario per le startup, la ricerca e l’innovazione, abbiamo proposto una serie di misure che riteniamo strategiche per migliorare ulteriormente l’ecosistema dell’innovazione in Europa, molte delle quali sono state già evidenziate nel recente Rapporto Draghi. Riteniamo che queste iniziative saranno determinanti per liberare il pieno potenziale delle startup e delle scaleup europee, contribuendo in modo significativo alla crescita economica e alla competitività globale dell’Europa”. 

Queste, nel dettaglio, le misure proposte dalla coalizione di associazioni che hanno sottoscritto la lettera di cui Italian Tech Alliance è promotrice.

1. Statuto della società europea innovativa: viene proposta l’introduzione di un nuovo statuto giuridico a livello europeo per le startup innovative, che fornisca un’identità digitale unificata riconosciuta in tutta l’UE, agevolando l’armonizzazione del diritto societario, delle norme sull’insolvenza e di alcuni aspetti del diritto del lavoro e della fiscalità (questo primo punto è fondamentale tanto che già in precedenza le associazioni europee di startup, oltre a quelle precedentemente nominate anche tante altre come Austrian Startups, Startup Portugal, Startup Greece, Startups.be, la romena Rotsa, la bulgara Besco, insieme ad altre organizzazioni sia di respiro locale sia europeo, avevano prodotto un documento comune per enfatizzare l’importanza di un regime societario unico, il cosiddetto 28esimo regime ribattezzato come EU Inc di cui abbiamo scritto qui )

2. Migliorare l’ecosistema di finanziamento, sviluppando in Europa un bacino più profondo di capitali locali per sostenere le startup dalle prime fasi di vita a quella di scaleup. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto rafforzando il mandato e il bilancio del Fondo europeo per gli investimenti e del Consiglio europeo per l’innovazione, ma anche creando le condizioni normative e gli incentivi per investire nelle imprese tecnologiche europee.

3. Superare le barriere burocratiche attraverso l’attuazione di un nuovo schema per la condivisione equa e trasparente delle royalties che faciliterebbe notevolmente la gestione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nelle università e negli istituti di ricerca. 

4. Promuovere l’attrattiva dei mercati azionari europei per le IPO e per le aziende, garantendo che man mano che un numero sempre maggiore di aziende tecnologiche europee raggiunge la fase di maturità, queste possano avere opportunità significative di quotarsi in borsa in Europa. A tal fine, l’UE dovrebbe aumentare il bacino di capitali nelle borse europee attirando un maggior numero di investitori retail e istituzionali, riducendo gli ostacoli agli investimenti azionari transfrontalieri e aumentando l’alfabetizzazione finanziaria in tutta la società.

5. Protezione uniforme della proprietà intellettuale attraverso l’adozione del brevetto unitario in tutti gli Stati membri dell’UE per ridurre i costi di richiesta e fornire una protezione coerente alle giovani imprese. Questo quadro armonizzato allevierebbe le complessità legali e ridurrebbe gli oneri amministrativi per le startup, consentendo loro di concentrarsi sull’innovazione.

6. Valutazione dell’impatto delle normative attraverso analisi approfondite dell’impatto delle normative digitali e di altro tipo, con un’attenzione specifica ai loro effetti sulle piccole imprese. È fondamentale che le PMI e le startup siano escluse da regolamenti che sono applicabili solo alle grandi aziende. 

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