Era la fine di agosto del 2016 quando vi fu l’incontro tra Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, con 14 startup italiane. L’incontro fece parte del programma della visita di Zuckerberg a Roma e Startupbusiness ne scrisse riportando i pensieri e il significato che quella esperienza ebbe per gli imprenditori italiani che vi parteciparono. Ci è venuta la curiosità di andare a vedere, a distanza di quasi 5 anni, un periodo di tempo che nel mondo startup vale quasi quanto un’era geologica, quali di quelle 14 startup sono ancora in attività, quali sono cresciute, quali sono diventate internazionali. Lo abbiamo fatto un po’ per prendere quell’evento come episodio storico per l’ecosistema italiano delle startup, ma soprattutto per capire, utilizzando le storie di queste 14 startup, come le aziende innovative che nascono in Italia si evolvono e crescono, con l’intento di offrire una chiave di lettura a tutti coloro che l’ecosistema startup lo conoscono ancora poco, che si fermano alla notizia del giorno o che perfino se ne fanno detrattori perché incapaci di guardare oltre quella che è la retorica che spesso viene purtroppo resa protagonista per descrivere un ecosistema che invece è fatto di concretezza, di aziende, di valori economici, finanziari, sociali ambientali, di posti di lavoro, di contributo fattivo all’economia del Paese. Vediamo chi erano le startup. Musixmatch guidata da Max Ciociola ha continuato a crescere in modo strutturato e lo scorso anno ha anche chiuso un accordo con Spotify, Streamago che fu creata da Daniele Calabrese con il supporto di Tiscali non esiste più forse perché anticipò troppo i tempi ma l’idea era buona, molto simile a quella che ha reso oggi popolarissimo TikTok, DoveConviene è anch’essa cresciuta diventando internazionale con il nome di ShopFully e ha recentemente annunciato nuove nomine per rafforzare il suo management e continuare a crescere, Musement ha fatto la exit a settembre del 2018 è stata infatti acquisita dal gruppo tedesco Tui Group e fino a quel momento era cresciuta in modo esponenziale chiudendo round di diversi milioni di euro. All’incontro con il fondatore di Facebook c’erano poi anche Satispay che continua a sviluppare i suoi servizi fintech e che a novembre dello scorso anno ha chiuso un round di investimento da 93 milioni di euro con anche investitori internazionali , Athonet che si è consolidata e continua a fornire sui mercati internazionali sofisticati servizi di telecomunicazione, AdEspresso che è stata venduta a Hootsuite nel 2017 e i suoi fondatori Armando Biondi e Massimo Chieruzzi hanno ora lanciato una nuova startup che si chiama Breadcrumbs (li abbiamo intervistati qui in occasione dl round da 5,4 milioni di dollari che hanno raccolto). A quel tavolo erano seduti anche BioBeats che era uno spin-off dell’Università di Pisa e che a metà del 2020 è stata acquisita dalla società britannica Huma, RisparmioSuper guidata da Barbara Labate continua a operare e ha creato anche una costola che si chiama ReStore per facilitare l’adozione dell’e-commerce da parte della grande distribuzione, Le Cicogne fondata da Monica Archibugi e Giulia Gazzelloni nacque per rivoluzionare il modo con cui si trovano le baby-sitter e c‘è riuscita, continua infatti a operare e si è espansa in quasi tutta Italia, Drexcode pure è cresciuta e recentemente a chiuso un aumento di capitale nel quadro dell’accordo tra LVenture e CDP Venture Capital , LoveTheSign si è sviluppata, oggi vende i prodotti di design in tutti i mercati europei e da gennaio 2020 è controllata da Triboo che ne ha acquisito il 51% del capitale, MoneyFarm è una storia di successo, è diventata un’azienda di respiro internazionale sia per la sua capacità di operare in diversi mercati sia per gli investitori che partecipano al capitale e GamePix che continua a operare nel settore dei videogiochi e che fu una delle scale-up che parteciparono alla prima edizione di ScaleIT . Delle 14 startup che incontrarono Zuckerberg la gran parte ha avuto e sta avendo evoluzioni positive, c’è chi ha fatto la exit, chi è cresciuto a livello internazionale, chi si è espanso in Italia, c’è chi ha raccolto round di finanziamento molto importanti in termini di dimensione e chi continua a creare valore, posti di lavoro, opportunità e questo vale a prescindere dal settore perché le 14 startup operano in ambiti di mercato anche molto diversi tra loro, alcune sono invece quasi concorrenti, a dimostrare come la capacità degli imprenditori made in Italy è seconda a nessuno. L’unica delle 14 che non esiste più è Streamago che arrivò forse con troppo anticipo ma è comunque stata un’esperienza positiva per il suo fondatore Daniele Calabrese che fu proprio colui che raccontò a Startupbusiness dell’incontro con Zuckerberg e che oggi è responsabile per l’area asiatica di Taboola società con sede a New York che opera nell’ambito del native advertising e del content recommendation. Certo le 14 startup dell’incontro furono selezionate e invitate all’incontro ed è pensabile che gli organizzatori di quella giornata abbiano voluto coinvolgere aziende che già cinque anni fa mostravano segnali di solidità e di capacità di crescita esponenziale ma, benché di certo queste 14 storie non possano essere considerate rappresentative dell’intero ecosistema delle startup italiane, rappresentano però uno spaccato di ciò che la capacità imprenditoriale e innovativa italiana è in grado di creare anche quando si tratta di sviluppare cose che richiedono capacità tecnologica, visione verso settori in espansione, approccio internazionale, esperienze che possono essere di ispirazione anche per altri che desiderano dare corpo alle loro idee e alle loro ambizioni. @emilabirascid Photo by Annie Spratt on Unsplash
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