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Con l’avvento di Internet anche il mondo del lavoro è mutato. Tanti infatti sono stati i rapporti lavoratori che hanno incominciato a sfruttare la rete. Gli ultimi anni di pandemia hanno poi sicuramente accelerato e dato vita a nuove forme di lavoro online.
Che cosa vuol dire lavoro online
Ad oggi parlare di lavoro online è piuttosto diffuso, anzi, lavoro online sembra essere diventato sinonimo di smart working, per quanto, a livello di Contratti Collettivi Nazionali, le regole non siano ancora ben chiare. Già prima della crisi pandemica esisteva con riferimento il lavoro da remoto esisteva già ed era normato come lavoro agile o telelavoro: due modalità di lavoro affini nella forma, ma diverse nella sostanza.
Lavoro agile
La legge 22 maggio 2017 n.81 identifica il lavoro agile come «la prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa».
Telelavoro
Il Telelavoro risiede nell’Accordo interconfederale del 9 gennaio 2004: «costituisce una forma di organizzazione e/o di svolgimento del lavoro […] in cui l’attività lavorativa, che potrebbe anche essere svolta nei locali dell’impresa, viene regolarmente svolta al di fuori dei locali della stessa» (Art.1);
Smart working
Anzitutto, necessita far chiarezza sul significato del termine: in inglese il termine “smart working” indica una modalità di lavoro flessibile con processi migliorati e ricorso a tecnologie e strumenti che rendono il lavoro più funzionale perché agiscono in modo “intelligente” (=smart), e non quindi lavoro da remoto, come è espresso nell’art. 48 Principi Generali nel P8 TA(2016)0338. È uno pseudoanglicismo, in quanto in inglese tale modalità di lavoro, come la intendiamo noi, ovvero lavoro agile, si definisce “Working From Home” (WHF), o “remote working”. È dunque un errore semantico che riguarderebbe sia la sostanza che la forma. Fa riflettere che all’inizio della pandemia (2020) la normativa italiana sino a quel momento prodotta infatti non presentava il termine “smart working”, bensì quello di “lavoro agile”. È stato quindi un errore dei media e della politica l’utilizzo del termine in questa accezione. A confermarlo sarebbe stato a sua volta l’essere in errore nella sua accezione ed utilizzo anche il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che al tempo lo utilizzava senza far riferimento al “lavoro agile” – ora la pagina fortunatamente è stata modificata. Fino a metà Febbraio 2020 quindi in Italia lo Smart Working era, erroneamente, sinonimo di lavoro agile. È solo successivamente, ovvero con l’allarme innescato dalla pandemia di Covid-19, che inizia a mutare sostanza. Eppure quando si parla di lavori online non si parla solamente di una tipologia di lavoro soggetto a subordinazione, collaborazione o consulenza. Con il lavoro online infatti il lavoratore può essere non solo autonomo, ma un imprenditore ed il più delle volte imprenditore di se stesso. Proprio le nuove tecnologie e la nascita dei social media hanno fatto sì che una nuova ondata di lavori arrivasse dal web.
Quali sono i lavori online
Ci sono diverse tipologie di lavori che possono essere svolti da casa, come freelance (autonomi) o come collaboratori. Di seguito proponiamo un elenco dettagliato:
Copywriting
È uno scrittore innanzitutto, ma non nella accezione più comune e sentimentale: il copywriter è un creatore di contenuti. Nello specifico il copywriter attraverso il linguaggio SEO si occupa di realizzare articoli per blog, post per i social e contenuti per i siti internet. Ad oggi è il lavoro da casa più gettonato e facile da trovare.
Blogger
A differenza del copywriter il blogger può avere un proprio Blog (tipologia di sito internet) a pagamento o meno, ovvero percependo retribuzione tramite la pubblicità (banner di Google Adsense) presente sul Blog, o scrivere per un Blog. Il consiglio, prima di aprire un proprio Blog e dunque diventare un Blogger professionista è quello di avere una esperienza di copywriter indipendente o presso il Blog di terzi. Aprire un Blog è sì una delle azioni più facili da fare, proprio perché può essere aperto gratuitamente. Per questo al giorno vengono creati migliaia di Blog, ma solo una misera percentule riesce a sopravvivere. Questo perché il Blog ha bisogno di lettori e i lettori vogliono poter avere a disposizione sempre contenuti nuovi ed aggiornati. Avere quindi un proprio Blog comporta investire non tanto il proprio denaro, quanto il proprio tempo, soprattutto se non si ha già alle spalle un proprio network di lettori.
Traduttore
Ci sono ad oggi diversi siti di Freelance di aziende o privati che cercano traduttori per contenuti web e addirittura interi siti internet dove iscriversi. In alcuni non serve il possesso di una laurea o titolo accademico: una parte di questi siti infatti prevede il loro compenso sulla traduzione in base al possesso o meno di una laurea o titolo.
Operatore call center
Ci sono tantissime aziende o studi professionali che ricercano segretari/e o assistenti telefonici che lavorino da casa. Questo perché possono di certo dimezzare il costo azienda, sia nel caso di un contratto collettivo nazionale sia magari utilizzando contratti che richiedo prestazioni occasionali o P. Iva. È un lavoro più facile del blogger, copywriter o traduttore, in quanto se non si hanno alla base abilità di scrittura o proprietà di linguaggio straniere, basterà avere a porta di mano un telefono o computer, e certamente, una forte “parlantina”.
Trader
Putroppo è uno di quei lavori online non alla portata di tutti. Bisognerà infatti avere ottime conoscenze finanziarie. È pur vero che il trading online possa essere svolto da autodidatti, ma va ricordato che guadagnare tramite investimenti azionari ha sempre come primo punto di partenza l’avere a disposizione un proprio capitale da investire.
Imprenditore e-commerce
Anche se, grazie alla rete, chiunque ha la possibilità di aprire un negozio online, diverso invece dai costi e l’esperienza necessarie per aprirne uno fisico, la difficoltà è sempre presente, come quella che si può riscontrare nell’aprire un proprio Blog. Ciò che lo rende ancora più unico è la possibilità di vendere non solo merce propria ma addirittura altrui: si chiama dropshipping e consiste nel trovare un grosso fornitore disponibile all’affiliazione vedendo i suoi prodotti tramite il proprio negozio online e guadagnare sulla commissione o percentuale (fee) di ogni vendita effettuata.
Fai da te
Le persone creative oggi hanno più facilità di vendere le proprie creazioni grazie alla rete, ovvero grazie a diversi e-commerce o siti internet e gruppi di social network: qui puoi trovare anche occasioni di restauro o riparo o addirittura vendere propri oggetti e prodotti usati.
Creatore di corsi
Anche in questo tipo di lavoro online non serve avere lauree, titoli o professioni, o addirittura vincere concorsi: basta volerlo, sempre armandosi di una forte dose di pazienza, esperienza e sicurezza nella materia trattata, ed infine una programmazione ben congeniata. Creare un corso online, di qualsiasi genere (dal “come si fa” a “in che cosa consiste”) è una opportunità per guadagnare dal proprio know-how. È da sottolineare che questo tipo di lavoro richiederà solamente all’inizio uno sforzo di energie e tempo: una volta infatti che i video saranno caricati su una buona piattaforma online, il guadagno verrà tramite le visualizzazioni ed iscrizioni, e il creatore potrà tranquillamente dedicarsi ad altro.
Youtuber e influencer: nuove forme di lavoro?
Questa ultima tipologia di lavoro online è la più giovane e variegata, e può racchiudere nel suo insieme altre forme di lavoro online. Youtuber o influencer, infatti, ci si diventa all’inizio quasi per passione od hobby. In questa tipologia serve comunque investire tantissimo tempo ed avere soprattutto una certa dose di carisma. Ad oggi quasi tutti i giovani cercano di diventare youtuber o influencer, pensando che sia semplice e possa derivarne un guadagno facile proprio perché il mezzo utilizzato è quello dei social network, un canale alla portata di tutti, gratuito (all’inizio) e condiviso dalla maggior parte della popolazione (in Italia circa l’80% della popolazione possiede oramai uno smartphone), ma non è così. Gli youtuber iniziano a guadagnare dopo tantissimo tempo, e solo dopo che hanno raggiunto un elevato numero di follower potranno incominciare a vedere qualche remunerazione tramite banner pubblicitari o donazioni. Lo stesso vale certamente per gli influencer. È una forma di lavoro online che, come il blogger professionista o l’avere un proprio e-commerce, può portare la persona a diventare un vero e proprio imprenditore digitale (ne avevamo parlato in questo articolo).
Come trovare lavori online
Ad oggi trovare un lavoro online è semplicissimo: o consultando annunci online su diversi siti internet che offrono questo servizio e social (vedi Linkedin) o creando una propria attività. Quest’ultimo caso può richiedere anche un investimento di denaro iniziale come nel caso del trading online, dell’e-commerce, o al fine di comprare un dominio per aprire un blog o sito internet (se non lo si vuole aprire gratuitamente), oppure sfruttando i social, come nel caso degli influencer o youtuber. Ma il punto di partenza è sempre la motivazione dietro certa dose di conoscenze, abilità, analisi e studio di persone che lo hanno già fatto, ma soprattutto, grazie alla spinta finale data dal coraggio. Poi servirà sicuramente il tempo ed armarsi di pazienza e fiducia in sé stessi, cercando di non scoraggiarsi alla prima difficoltà in cui ci si imbatte.
È possibile lavorare online senza esperienza
Quando si comincia a fare un lavoro si è sempre senza esperienza, questa viene col tempo. Anche un lavoro online può essere svolto, inizialmente, senza una certa dose di esperienza. Basti pensare al call center da casa o copywriter. Inoltre, se proprio non si ha alcuna nozione della materia ma tanta voglia di conoscerla, grazie proprio alla rete si può far “pratica” e “studiare” tramite i diversi tutorial, e-book, siti e Forum (nei casi di lavori specifici) che trattano oramai tutto dal livello principiante a quello avanzato, alcuni gratuitamente altri invece a pagamento. Con l’andare del tempo l’esperienza cresce e bisogna farne tesoro – come si dice, learning by doing – per fare ‘carriera’ ed emergere nel proprio contesto lavorativo.
Lavorare da casa comporta dei rischi?
In alcuni casi sì: il primo è certamente la perdita di tempo, se dopo poco ci si accorge di voler fare marcia indietro. In altri casi il rischio è quello di imbattersi in vere e proprie “truffe” come nel caso del copywriting o blog, dove magari viene promesso un compenso ma che nella realtà non arriverà mai. Anzi, proprio in questi due casi, proprio perché i siti dove verranno pubblicati tali contenuti ed articoli devono essere aggiornati costantemente, può capitare che ad un certo punto i propri lavori ‘spariscano’ dalla pagina web, soprattutto alla fine di una collaborazione. Questo può creare una certa insoddisfazione che il più delle volte viene sottovalutata. Negli ultimi anni fortunatamente l’aumento della domanda e offerta di lavori online sembra essere diventata maggiore del numero dei casi di truffe e che, il più delle volte, vengono anche smascherati proprio da persone che le hanno ricevute e hanno poi voluto condividerle sul web. Per evitare tali truffe è bene essere attenti, quando si comincia a lavorare online per altri bisogna raccogliere informazioni sul futuro datore di lavoro, anche attraverso reti di contatti, parlarsi al telefono o incontrarsi per avere un’impressione della persone con cui si lavorerà, ma tutelarsi stabilendo sempre accordi come con un contratto quadro di collaborazione, o almeno (nei primissimi tempi di ‘prova’) tenendo traccia attraverso le email degli accordi presi; e stabilire, per lo meno fino a quando non si è stabilito un rapporto fiduciario, dei tempi di pagamento brevi, ad esempio mensili. Gli altri rischi, che variano in base al lavoro che si farà, sono legati al tema della cybersecurity e del trattamento dei dati e della privacy. Informarsi bene su quali strumenti e protezioni adottare per essere a norma di legge e lavorare in tutta tranquillità.
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