Ci siamo. Il nuovo fondo di venture capital lanciato da Fondo Italiano di Investimento con la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) diventa operativo. Avevamo accennato nelle scorse settimane dell’importanza di questa operazione che dovrebbe arrivare a 150 milioni di euro erogati in tre tranche per dare sostegno allo sviluppo delle imprese innovative italiane utilizzando lo strumento dell’equity, ed ecco che oggi arriva l’annuncio relativo ai primi 50 milioni. Qui di seguito la nota diffusa oggi dal Fondo Italiano di Investimento (FII) che illustra le modalità e nomina i 4 partner scelti per questa prima tranche. Il Consiglio di Amministrazione di FII ha approvato nei giorni scorsi, in prima delibera, l’intervento nei primi 4 progetti di fondi venture capital, per un ammontare complessivo pari a circa 50 milioni di euro. “Si tratta di 4 importanti iniziative tra loro molto diversificate, che vedono Fondo Italiano continuare ad assumere prevalentemente un ruolo di cornerstone investor – ha commentato Innocenzo Cipolletta, Presidente di Fondo Italiano d’Investimento SGR secondo quanto riportato dal comunicato diffuso oggi – e che si aggiungono a quanto abbiamo già fatto sul mercato del venture capital con il nostro primo fondo, con l’obiettivo di consentire un rapido ulteriore sviluppo del mercato italiano del finanziamento delle startup. Con questa iniziativa FII si candida a diventare sempre più un operatore di riferimento nel campo del venture capital che in Italia stenta a decollare, mentre in altri Paesi assicura crescita, occupazione e innovazione”. “L’impulso dato da CDP alla nascita del Fondo di Venture Capital gestito da FII è un ulteriore impegno della Cassa depositi e prestiti a favore delle imprese italiane”, ha dichiarato – sempre nella nota diffusa – l’Amministratore Delegato di CDP, Giovanni Gorno Tempini. “Il venture capital rappresenta uno degli strumenti più idonei per la nascita e lo sviluppo delle imprese e per l’emersione dei talenti imprenditoriali. L’Italia offre in questo campo notevoli prospettive di crescita, che CDP – attraverso il proprio investimento – mira a promuovere e incentivare”. I progetti selezionati sono: Caravella, realizzata in collaborazione con il Fondo Europeo per gli Investimenti, Stark Ventures One, Primomiglio e Innogest Capital II. In particolare, il progetto Caravella, rientra nell’accordo di collaborazione firmato tra Fondo Italiano e Fondo Europeo per gli Investimenti (“FEI”) nel novembre 2014, rappresentando il comparto italiano dell’European Angel Fund (“EAF”), e sarà dedicato a co-investimenti al fianco di selezionati business angel. Pier Luigi Gilibert, Chief Executive del FEI, ha affermato: “Ci auguriamo di poter progredire rapidamente nelle costruttive discussioni già avviate con Fondo Italiano d’Investimento, al fine di sviluppare ulteriormente il progetto di creazione dell’EAF in Italia e la partnership con tale investitore istituzionale”. Stark Ventures One, sarà un fondo di venture capital focalizzato sui settori della robotica/internet-of- things, entreprise innovation (“big data”) e financial information technology e gestito da una costituenda SGR italiana i cui fondatori saranno Franco Bernabè, Cesare Sironi e Marco Grillo. Stark Ventures One completa quindi la strategia di Fondo Italiano di supportare come cornerstone investor tre “acceleratori di startup”, con specifici focus settoriali: in precedenza, attraverso l’attività del primo fondo gestito da Fondo Italiano, erano infatti stati lanciati Programma 101 (tecnologie digitali e ICT) e Panakes (tecnologie biomedicali e dispositivi medici). Primomiglio, sarà un fondo dedicato allo sviluppo di investimenti in startup digitali partendo dallo stadio di seed e facendo leva sulla collaudata capacità di sourcing e accelerazione sviluppata negli anni da Gianluca Dettori, Franco Gonella e Antonio Concolino nelle loro attività di gestione di dPixel. Banca Sella Holding, da tempo concretamente impegnata nel supporto del mercato del venture capital italiano, affiancherà il team di Primomiglio sia come investitore sia come socio operativo della società di gestione. Completa la rosa delle 4 iniziative Innogest Capital II, gestito da Innogest SGR, fondata nel 2005 e da allora dedicata alla gestione di iniziative di venture capital. Innogest Capital II è il secondo fondo gestito da Innogest SGR che, tramite i propri fondi, ha investito a oggi in oltre 25 società italiane con ambizioni globali, in particolare nei settori dell’ICT/digitale e dei dispositivi medicali. Con gli investimenti deliberati ieri, il nuovo Fondo di Fondi di Venture Capital di Fondo Italiano, a seguito del primo closing iniziale sottoscritto interamente dalla Cassa Depositi e Prestiti nel mese di settembre 2014, avvia dunque concretamente la fase di investimento e al contempo prosegue nella raccolta di nuovi capitali, al fine di contribuire allo sviluppo del mercato interno del venture capital. “Anche per questo motivo – ha affermato Gabriele Cappellini, Amministratore Delegato di Fondo Italiano –oltre che nell’analisi e selezione di nuove opportunità di investimento, siamo molto concentrati anche sulla ricerca di altri investitori istituzionali, interessati ad operare in un’ottica di medio e lungo termine e a sottoscrivere quote del fondo per aumentare le risorse a nostra disposizione”. A seguito di queste nuove delibere, l’impegno complessivo di Fondo Italiano nel mercato del venture capital supera i 115 milioni di euro, 65 dei quali erano già stati impegnati dal precedente Fondo ed hanno dato già luogo al supporto di circa 50 startup e imprese in forte sviluppo, per un totale di oltre mille dipendenti per la maggior parte rappresentati da giovani qualificati. Contemporaneamente, prosegue l’attività di Fondo Italiano nel settore del Private Debt, attraverso l’approfondimento delle 10 iniziative pre-selezionate nella riunione del CdA dello scorso 22 gennaio, con l’obiettivo di formalizzare i primi investimenti entro il mese di giugno. Anche in questo caso, alla luce del totale assorbimento delle risorse raccolte con il primo closing (250 milioni di euro), rimane molto intensa l’attività di fund raising, oltre a quella di individuazione di nuove opportunita’ di investimento. Emil Abirascid (image credits)
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