Tutte le startup che nascono per sviluppare un’idea basata su tecnologie vivono una serie di momenti chiave ne corso della loro storia. Uno di questi momenti è passaggio dalla fase di ricerca e sviluppo del prodotto o della soluzione a quella commerciale in cui bisogna accelerare sulle azioni per proporre il prodotto o la soluzione ai mercati. Questa fase è delicata per una serie di motivi e lo è in modo particolare per le startup che hanno costruito il loro business su prodotti che hanno una componente fisica hardware indipendentemente dal settore in cui operano: dall’information technology, alle energie, dall’ aeronautica ai dispositivi medicali.
Questa è la fase che sta vivendo in questi mesi Jusp, startup fondata da Jacopo Vanetti e Giuseppe Saponaro nel 2011 e oggi pronta a invadere il mercato con i suoi pos (point of sale) innovativi che operano unitamente a terminali mobili come smartphone, tablet e notebook dotati dei sistemi operativi iOS, Android, Windows phone ma anche Windows Xp, 7 e 8 e MacOS.
La società è ben strutturata, conta uno staff di 25 persone che lavorano nelle due sedi di Milano presso il Polihub del Politecnico, e di Cagliari presso OpenCampus all’interno della sede di Tiscali.
“Nel febbraio del 2012 abbiamo chiuso il primo round di investimenti da 500mila euro fornito sia da capitali nostri sia da business angel – raccontano i due co-fondatori a Startupbusiness – a cui nell’aprile del 2013 è seguito il secondo round da 4,4 milioni di euro che ha visto impegnati i fondi Principia e Vertis. Questi investimenti ci hanno dato le risorse necessarie per portare a termine lo sviluppo del prodotto e delle sue funzionalità nonché la definizione delle politiche commerciali e della struttura operativa”.
E quindi il momento è giunto, quello di andare sul mercato, il prodotto c’è, il team in grado di sostenerne lo sviluppo commerciale anche, la capacità manageriale è dimostrata dal lavoro fatto fino a qui e dall’apporto di competenze che gli investitori hanno iniettato nell’azienda oltre al denaro. E soprattutto iniziano a esserci anche i primi numeri. “Ciò che è importante sottolineare – spiegano Jacopo e Giuseppe – sono le caratteristiche della nostra proposta che accoppia a tecnologia avanzata l’indipendenza dall’istituto bancario in modo che ogni utente possa scegliere quello che desidera e la particolare offerta commerciale che può essere calcolata sia con una tariffa fissa sia sulla base del numero delle transazioni a seconda di ciò che l’utente preferisce ma in entrambi i casi a costi altamente competitivi”. A tutto ciò va aggiunto che Jusp ha anche sviluppato la piattaforma software che consente di gestire più pos e più conti correnti di riferimento in modo da poter avere sempre sotto controllo tutte le operazioni, le transazioni e il flusso dei pagamenti, tale piattaforma per gli utenti che lo desiderano può anche diventare strumento di e-commerce. La stessa Jusp utilizza la sua piattaforma perché le sue strategie commerciali prevedono sia attività business to business sia business to consumer gestita proprio anche attraverso il negozio online.
Si diceva che ci sono i primi numeri. Già nel 2014 Jusp prevede di vendere decine di migliaia di pezzi nei mercati europei, con Italia e presto Spagna in primo piano, e in Australia dove il suo dispositivo ha riscosso un grande e improvviso successo. “Al momento attuale stimiamo di vendere circa 60 mila unità nel 2014 con un fatturato che potrà attestarsi tra i 5 e i 7 milioni di euro”, anticipano Jacopo e Giuseppe i quali già stanno lavorando anche allo sviluppo di nuove funzionalità e componenti sia hardware sia software perché consapevoli che anche per un prodotto di successo è fondamentale continuare a innovare per poter mantenere elevati i livelli di penetrazione del mercato e per creare nuove opportunità. Ed ecco che le fasi della ricerca e sviluppo e dell’azione commerciale si mischiano e corrono parallelamente dando forza alla vera filosofia che le startup innovative applicano per creare valore continuando a sviluppare idee e tecnologie.
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