Janneke Niessen, InspiringFifty è la voce delle donne del tech

“Quando nel 2012 abbiamo deciso di lanciare la prima edizione di InspiringFifty, avevamo appena incontrato la commissaria europea Neelie Kroes (agenda digitale e vicepresidente della commissione, ndr) con la quale abbiamo avuto l’opportunità di parlare dell’importanza dell’imprenditorialità femminile. Al termine di questo incontro, ragionando su quale potesse essere il nostro contributo, abbiamo cominciato a far crescere l’idea di questo premio”, dice a Startupbusiness Janneke Niessen che è stata una delle fondatrici di InspiringFifty. Oggi il premio torna in Italia con la sua terza edizione, come abbiamo anticipato in questo articolo, in cui vi sono anche tutte le informazioni per sottoporre e inviare le candidature. “Crediamo molto nei role model ed è proprio su questa idea che è nato e si è sviluppato InspiringFifty.  Ci siamo rese conto che vi erano dei bellissimi esempi, ma soprattutto oltre oceano. Abbiamo voluto trovare le inspiring women europee – continua Niessen che oggi è founding partner di CapitalT, serial entrepreneur, angel investor, board member e diversity advocate – e cosi’ abbiamo iniziato a cercarle, a coinvolgerle, sempre più consapevoli di come avere degli esempi concreti sia fondamentale per ispirare le donne a perseguire le carriere tech, nell’imprenditorialità, nelle corporate, nell’accademia, nella finanza. Con InsipiringFifty vogliamo rendere queste donne role model visibili, portarle sotto i riflettori, renderle protagoniste di interviste, coinvolgerle in eventi dove c’è sempre più bisogno della presenza e partecipazione attiva di donne con le giuste competenze”. Nel tempo il progetto a cui Niessen ha dato vita insieme Joelle Frijtersm è cresciuto sia per importanza sia per presenza geografica, è arrivato in Italia, in altri Paesi europei e anche in Canada e in Sudafrica : “Ci sono similarità tra Europa, Africa e Canada ma anche alcune differenze: per esempio in Sudafrica non v’era nulla prima di Inspiring Fifty, le donne non avevano occasioni per emergere e farsi conoscere, era veramente un progetto del tutto nuovo per quel Paese. In Canada invece, c’era già qualcosa ma in generale mancava una occasione in cui le donne fossero messe in condizione di parlare di loro stesse, di ciò che fanno, delle loro carriere. Questo aspetto è fondamentale, perché se non siamo noi a fare vedere quello che sappiamo fare, perché gli altri dovrebbero crederci? Inoltre le donne devono esprimersi e avere il coraggio di fare vedere la loro bravura, perché questo fa la differenza”, sottolinea Niessen che aggiunge: “InspiringFifty è una community la cui vita non finisce con l’assegnazione dei premi e con gli eventi, ma continua. Le donne che vi partecipano si sentono parte di un gruppo e vogliono stare insieme perché solo insieme si impara a essere dei role model, si da il giusto valore all’umiltà ma anche alla necessità e al desiderio di essere di ispirazione per altri. Se anche fosse una sola a percepire l’importanza dell’esempio, sarebbe già un successo”. Niessen nella sua carriera ha avviato e fatto la exit con due società tecnologiche internazionali, fa parte del consiglio di amministrazione di diverse organizzazioni e le vengono regolarmente chieste consulenze dal governo, tutte riguardanti il mix tra tecnologia, talento, investimenti e diversità. Interviene regolarmente a eventi internazionali, appare in podcast e scrive per diverse pubblicazioni come Fortune MPW, TNW, Wonder Women Tech, Inc, Cambridge e Jinek.

La fiction e l’espansione in Asia

In qualità di co-iniziatrice di InspiringFifty, ha pubblicato The New Girl Code per ispirare le giovani ragazze a intraprendere una carriera nella tecnologia, è anche una forte sostenitrice di una maggiore diversità nel venture capital ed una delle iniziatrici di #Fundright, una quota autoimposta agli investitori di venture capital per migliorare l’inclusione nell’ecosistema degli investimenti. Pone enfasi anche sulle differenze generazionali: “Le giovani donne sono cresciute con il tech ma il progresso è sempre troppo lento, dobbiamo continuare a insistere, ragazze e ragazzi crescono ancora in modo diverso, è quella che io definisco come la differenza tra ‘pretty’ per le ragazze e ‘smart’ per i ragazzi, una differenza che non ci deve essere ma che parte anche dai genitori; si pensi, per esempio, a quanti genitori comprano un computer alle proprie figlie, rispetto a quanti lo comprano per i figli maschi: è un problema di percezione che deve essere superato, è una questione culturale. Il nostro obiettivo è fare in modo che le donne sentano di essere importanti quanto gli uomini nel settore tech. E non è solo una questione di gender ma anche di background generale, di cultura, perché ciò che avviene nel tech avviene anche in altri settori, avviene nel mondo, la cultura e l’educazione sono importanti così come lo sono i role model”. L’esperienza di Inspiring Fifty continua a crescere, la co-fondatrice anticipa come si stia lavorando ad una serie tv, una fiction internazionale che sarà pronta non prima di un paio d’anni e che nasce con l’idea di portare il concetto di ispirazione e di role model a un’audience il più ampia possibile. E poi ci sono i piani per l’espansione internazionale, dopo Italia, Regno Unito, Canada e Sudafrica si guarda all’Asia: “non abbiamo ancora definito piani precisi ma ci stiamo lavorando, dobbiamo sempre ricordare che tutto ciò che riguarda InspiringFifty è fatto a titolo volontario e quindi deve trovare i suoi tempi e le sue modalità, ma gli obiettivi sono assolutamente chiari”.  

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