Italian Tech Alliance, le nomine CDP VC sono urgenti

Dopo l’appello di qualche giorno fa di Innovup, anche l’altra associazione italiana dell’ecosistema startup e venture capital Italian Tech Alliance esprime pubblicamente preoccupazione per lo stallo che si è creato da ormai due mesi nel rinnovo del CdA e nella nomina dell’amministratore delegato di CDP Venture Capital. Una situazione che sta mettendo a rischio l’operatività di un soggetto che è diventato il principale motore del Paese in termini di sostegno all’innovazione, con forti ricadute su tutto il comparto.

Consolidare e fare crescere l’ecosistema

“Come associazione riteniamo che il lavoro svolto fin qui sia stato fondamentale per lo sviluppo del venture capital in Italia, che oggi è uno dei motori dell’innovazione. Ancora di più riteniamo che CDP Venture Capital sarà fondamentale per sostenere il settore negli anni a venire e siamo pertanto sorpresi del ritardo nel rinnovo del CdA – afferma in una nota Giuseppe Donvito, presidente di Italian Tech Alliance – . Auspichiamo che il Governo prenda una decisione in tempi rapidi, tenendo conto dell’importanza di operare in continuità con la direzione del primo triennio di attività, orientando la scelta verso il mantenimento del livello di competenza dimostrato fin qui. Come associazione siamo a totale disposizione per un confronto su questo tema. In Germania, a KfW Capital, e in Francia, a BPI France, realtà omologhe a CDP Venture Capital, è stato concesso il tempo di consolidarsi nel lungo periodo, indipendentemente dagli avvicendamenti dei rispettivi governi. Il nostro ecosistema tecnologico – prosegue Donvito – ha bisogno di sostegno concreto e non di norme che, come il regime golden power rafforzato, possono rappresentare un ostacolo alla crescita di molte realtà innovative. Come buona pratica cui ispirarsi, ricordiamo che in Francia e nel Regno Unito sono stati addirittura il presidente Macron e il primo ministro Sunak a spendersi in prima persona per sostenere la crescita del VC e dell’innovazione. Il ritardo in una decisione chiave per lo sviluppo dell’ecosistema rischia di rendere improduttivo il grande sforzo di rinnovamento delle norme che regola il settore che le istituzioni stanno portando avanti, a partire della modernizzazione dello Startup Act”.

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