Tre sono i motivi per cui l’Italian Innovation Day Tour è importante. Tre sono state le tappe quest’anno. Tre sono le edizioni della prima tappa, quella di Tokyo. Diciotto sono le startup e scaleup che hanno partecipato nel 2018. La cronaca degli Italian Innovation Days 2018 sarebbe troppo lunga e complessa per essere riportata interamente, ma la sintesi di ciò che significa questo programma si declina in: offrire ad aziende innovative italiane la possibilità di incontrare mercati internazionali lontani che altrimenti difficilmente potrebbero raggiungere; nel dare a questi mercati una visione del made in Italy di nuova generazione ponendo enfasi su come la nuova generazione di imprenditori si sta dando da fare nell’usare le nuove tecnologie per creare nuovi prodotti e soluzioni; creare reali opportunità di business tra le scaleup e startup e i partner locali finanziari e industriali.
Quest’ultima è il vero metro di valutazione del successo di queste iniziative. È ancora prematuro per i riscontri dell’edizione 2018, ma nelle due precedenti a Tokyo su un totale di 20 aziende che hanno partecipato due di loro stanno già facendo business in Giappone, insomma un success rate del 10% che vedremo se si conferma e si consolida anche per il 2018. Tre le tappe quindi: Tokyo il 30 maggio con la sua terza edizione che, frutto anche del lavoro dei due anni precedenti, è cresciuta sia in termini di impatto, sia in termini di attenzione da parte dei partner locali. Quest’anno circa 200 persone hanno partecipato tra cui colossi come SoftBank e NTT Data, e Jetro, il Japan External Trade Organization ha dato il suo supporto e ha ospitato l’evento. Le dieci startup che hanno partecipato all’evento di Tokyo sono descritte qui. E poi le due tappe australiane a Melbourne presso la University of Melbourne il 6 giugno e ad Adelaide presso la University of Adelaide il giorno 8 giugno. Tutte le tre tappe sono state attivamente e concretamente supportate dalle rappresentanze diplomatiche italiane: Ambasciata d’Italia a Tokyo con l’Ambasciatore Giorgio Starace, Consolati generali d’Italia a Melbourne, con il Console Pierluigi Trombetta, e Adelaide, con la Console Roberta Ronzitti. A Melbourne inoltre le startup e scaleup hanno potuto incontrare partner locali come LaunchVic, il programma a sostegno delle startup dello Stato di Victoria, York Butter Factory, centro pulsante dell’ecosistema startup locale e i rappresentanti di Austrade e Ausindustry, le entità del governo federale australiano che sostengono lo sviluppo d’impresa che hanno anche rappresentanze in Italia, così come anche Jetro. Grande il supporto anche da parte del governo del South Australia per la tappa di Adelaide che ha permesso alle startup e scaleup, così come accaduto anche a Melbourne, di avere incontri specifici con potenziali partner locali attivi nei diversi e rispettivi settori di innovazione: biotecnologie, agro-food-tech, design e intrattenimento, cybersecurity. Maggiori dettagli sulle tre tappe sono disponibili sui siti web rispettivi: quello di Tokyo ha già pubblicato la pagina con il report dell’evento con tanto di immagini, filmati e presentazioni che è consultabile qui, e il corrispondente da Tokyo per Il Sole 24 Ore ha realizzato un approfondito servizio e un video reportage. Per le due tappe Australiane tutti i video e le immagini saranno disponibili presto sul sito, (qui un’anteprima del video della tappa di Melbourne), ma intanto vi segnalo segnalo il post di Marco Baccanti che è Chief executive Health industries, Governo del South Australia e che ha contribuito fortemente per rendere la tappa di Adelaide possibile, e le interviste che Radio Italiana 531am di Adelaide ha fatto con la conduzione di Emma Luxardo che ha sentito tutte le otto startup e scaleup che poi hanno presentato alla serata Innovation in the City che la comunità business di Adelaide ha organizzato appositamente e che ha visto anche la partecipazione del ministro per l’Industry and skills David Gregory Pisoni del governo del South Australia. Anche a Melbourne le startup sono state ospiti della radio nazionale SBS che ha un programma in lingua italiana e di cui qui trovate il link ai due podcast: trasmissione del 6 giugno e trasmissione del 7 giugno. Gli Italian Innovation Days 2018 sono stati resi possibili grazie alle tante persone che hanno contribuito e che operano nel contesto dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e nei Consolati d’Italia a Melbourne e Adelaide, Ambasciata d’Australia in Italia, Jetro, Austrade, Governo del South Australia, Camera di commercio italiana a Melbourne, Università di Melbourne, Università di Adelaide, The Bridge, LaunchVic, Startupbootcamp, York Butter Factory, Wade Institute of Entrepreneurship, Melbourne School of Economics, NTT Data, Pitcher Partners, Victoria State Government, Startup Victoria, ThincLab, AizoOn Australia, e soprattutto, per le tappe australiane, dal lavoro di Adam Bregu co-organizzatore e co-fondatore (insieme a chi scrive) degli Italian Innovation Days Australia che è anche un collaboratore di Startupbusiness e ha lavorato moltissimo affinché questo progetto potesse realizzarsi e che sottolinea come queste iniziative servono per sostenere l’ecosistema globale delle startup e per promuovere le opportunità di espansione internazionale, l’obiettivo è condividere le competenze nei settori verticali, le nuove tecnologie e le innovazioni per offrire opportunità sia alle startup sia a tutti i partner che partecipano a questi eventi. Le dieci startup che hanno partecipato in Giappone sono descritte qui, un profilo di quelle che sono venute in Australia lo pubblicheremo presto ma le interviste radiofoniche di Radio 531am vi danno già una idea. Ulteriori immagini, video, presentazioni saranno pure pubblicate nei prossimi giorni e appena disponibili aggiorneremo questo articolo con tutti i link. A breve pubblicheremo anche due articoli per raccontare come si stanno evolvendo e quali sono i numeri degli ecosistemi startup sia in Giappone sia in Australia. @emilabirascid© RIPRODUZIONE RISERVATA