Era attesa visto l’andamento piuttosto bizzarro degli investimenti venture capital nel mondo nel coro dell’ultimo periodo, e ora è arrivata: l’analisi dei dati relativi agli investimenti in Italia nel secondo trimestre 2022. Si tratta della seconda edizione dell’analisi trimestrale condotta da Growth Capital e Italian Tech Alliance che aveva debuttato ad aprile con i dati relativi al primo trimestre dell’anno. Nel secondo trimestre 2022, gli investimenti nel venture capital italiano hanno raggiunto 552,6 milioni di euro rispetto ai 443,6 del primo trimestre. Il numero di round ha invece registrato una contrazione: 57 nel Q2-22 contro i 76 del Q1-22. Complessivamente, nel primo semestre dell’anno sono stati investiti oltre 996 milioni di euro, dato in aumento rispetto al secondo semestre 2021 (+30%), sebbene fortemente influenzato dal Serie B di Scalapay (188 milioni) e dal Serie A di Newcleo (300 milioni). I round annunciati nel primo semestre 2022 sono stati 133, il numero più alto del periodo 2017-2022, con la sola eccezione dei 147 del primo semestre 2021 (secondo la metodologia riportata dall’analisi rientrano nel computo anche le aziende che pur avendo formalmente la sede in un altro Paese hanno il management e più della metà dei dipendenti basati in Italia).
Nel corso dell’evento di presentazione dei dati sono intervenuti Elisabeth Rizzotti, fondatrice, COO e managing director Italy di Newcleo e Fausto Boni, general partner di 360 Capital insieme a Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital e Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance. In particolare Boni ha sottolineato come questi dati dimostrano come in Italia l’impatto dell’andamento degli investimenti appaia in controtendenza rispetto ai trend globali, ma è importante considerare che anche a livello seed, benché non si osservino rallentamenti nell’immediato, va tenuto presente che gli investitori tengono naturalmente in considerazione cosa accade sopra, quindi nei round successivi a livello di investimenti growth e di exit, e se per esempio i mercati di riferimento per le exit sono in sofferenza è inevitabile che anche gli investitori early stage, benché pronti a investire, possano iniziare a mostrare un po’ più di prudenza. Vanno poi considerati tutti i segnali del mercato: per esempio è bene che si registrino round di grandi dimensioni, ma è anche preoccupante che aziende come Gorillas abbandonino mercati, compreso quello italiano, e altre come Getir stiano licenziando persone. Altro segnale positivo è la crescita dell’attrattività delle startup italiane per gli investitori internazionali. Rizzotti da parte sua spiega come fin dall’inizio i fondatori di Newcleo si sono sorpresi per l’attenzione che hanno ricevuto dagli investitori che si conferma con questo ultimo round, è però un’attenzione più che giustificata in quanto la società si basa su una tecnologia solida sulla quale si sta facendo ricerca da anni e che grazie a questi investimenti permetterà di arrivare a un sistema pienamente funzionante entro sette anni, inoltre va anche detto che è cresciuta l’attenzione da parte degli investitori verso i progetti che hanno impatto ambientale positivo e Newcleo rientra in questa categoria. Indicazioni interessanti emergono guardando alla segmentazione dei round per tipologia: i Serie A (418 milioni) e i Serie B (316 milioni) hanno raccolto più nel primo semestre 2022 che in tutto il 2021, con un incremento, rispettivamente, del 17% e del 66%. Si registra una contrazione degli investimenti seed, che totalizzano poco più di un terzo della raccolta complessiva del 2021. In termini numerici, i round seed si confermano la tipologia più rappresentata anche nel primo semestre 2022, con 76 round. Nel primo semestre 2022, il primo settore in termini di ammontare raccolto è smart city (322,6 milioni in 16 round), seguito dal fintech (315,8 milioni in 20 round), e food e agro (88,9 milioni in 14 round). Smart City, DeepTech e Software sono gli unici settori ad aver manifestato una crescita numerica nel Q2-22 rispetto al Q1-22 (rispettivamente, in percentuale, +8, +3 e +2) I primi cinque round del Q2-2022 sono quello di Newcleo (Serie A, 300 milioni di euro), Vedrai (seed, 40 milioni di euro), Arduino (Serie B, 30 milioni di euro), Scalapay (Serie B, 24,3 milioni di euro) e Cortilia (Serie C, 20 milioni di euro). Nel primo semestre, gli investitori esteri hanno partecipato al 29% dei round, in leggera crescita rispetto al 25% del 2021. In termini di ammontare raccolto, l’H1-22 ha visto l’aumento dell’incidenza dei round con presenza di investitori stranieri (68% rispetto a 57% nel 2021), un trend già anticipato nell’Osservatorio Trimestrale VC del Q1-22 e che ci si attende proseguirà nel medio-lungo periodo. Fabio Mondini de Focatiis, nel presentare i dati ha messo in luce come: “Nella prima metà del 2022 gli investimenti nel venture capital nel nostro Paese hanno sfiorato il miliardo: nonostante le tensioni macroeconomiche e finanziarie internazionali, il VC italiano continua la sua progressione, al contrario degli ecosistemi internazionali maturi. Ciò detto, ci attendiamo che nei prossimi mesi lo scenario del venture capital internazionale sarà caratterizzato da una forte pressione sulle valutazioni, che si declinerà in modo differente a seconda di tre fattori: stadio di sviluppo con i late stage più impattati, geografia con mercati VC più sviluppati come US e UK più colpiti e settore con le società con la maggiore capital efficiency e migliore marginalità subiranno meno pressioni sulle valutazioni”. “Dopo i dati positivi registrati nel primo trimestre, nel secondo riscontriamo numeri ulteriormente in crescita – sottolinea Francesco Cerruti – . Se a livello europeo diversi elementi lasciano prevedere una contrazione degli investimenti complessivi nel 2022 rispetto al 2021, l’ecosistema italiano dell’innovazione avverte al momento in modo minore l’impatto delle tensioni macroeconomiche e finanziarie contingenti. Per questo, prosegue Cerruti, ci attendiamo che nel corso dell’anno, in percentuale, esso continuerà a crescere più che in Europa, e andrà a superare la raccolta del 2021. Il lavoro da fare è ancora molto per portare il VC italiano al livello raggiunto in altri Paesi europei, ma diversi elementi, fra cui il sempre maggiore interesse registrato da operatori stranieri nei round a sostegno di imprese innovative italiane, lasciano pensare che siamo davvero sulla strada giusta per assistere a una decisa crescita del venture capital e dell’intero ecosistema italiano dell’innovazione”. Il report integrale e la metodologia di ricerca sono disponibili a questo link.© RIPRODUZIONE RISERVATA