La settimana scorsa lo avevamo anticipato scrivendo dei dati sulle startup presentati dagli Osservatori del Politenico di Milano e ora riportiamo i dati emersi dal rapporto The State of European Tech presentato da Atomico in collaborazione con Slush, Orrick e con il supporto di Dealroom e altri data provider. Prima però un aggiornamento sui dati relativi all’Italia, la stima che gli Osservatori del Politecnico di Milano hanno presentato il 29 novembre, pari a un totale investito per il 2018 di 598 milioni di euro va, a una settimana di distanza, già ampiamente aggiornata. Sono infatti da aggiungere, oltre al deal da 18 milioni di euro per BeDimensional che avevamo già citato e di cui abbiamo scritto , anche due altri importanti deal annunciati in questi giorni: i 30 milioni di euro per MotorK e i 7,8 milioni di euro per Buzzoole , che portano il totale fino a qui a 653,8 milioni di euro, e l’anno non è ancora finito. Torniamo al report di Atomico e rileviamo che gli autori hanno messo in luce tre punti che sono: i 23 miliardi di dollari investiti in Europa in startup, o meglio nell’ecosistema delle imprese tecnologiche, che rappresentano un nuovo record, solo 5 anni fa, nel 2013 erano 5 miliardi di dollari. Il problema della diversità e della inclusione che inizia a essere significativo, il report infatti rileva che il 93% di tutti i fondi raccolti dalle aziende sostenute dai VC è andato a team di fondatori fatti esclusivamente da uomini. E che il 46% delle donne che lavorano nel settore tecnologico europeo e che sono state intervistate per il rapporto hanno dichiarato di avere sperimentato una forma di discriminazione. Il fatto che il settore tecnologico è la più concreta possibilità di rilanciare la stagnante economia europea perché cresce cinque volte più veloce di ogni altra voce dell’economia del continente in termini di valore aggiunto lordo e lo fa con costante accelerazione. Guardando più da vicino i movimenti finanziari sulle startup e scale up il report di Atomico rivela l’esistenza quattro scaleup europee che hanno ricevuto una valutazione superiore ai 5 miliardi di dollari ciascuna al momento della quotazione in Borsa: si tratta di Spotify, vera record-company del continente, di Adyen, Elastic e Farfetch. Scopre che la forza lavoro che in Europa è impiegata nel mondo tech è cresciuta del 4% contro una media della crescita europea di posti di lavoro il cui dato generale si attesta all’1,1%, sempre tra il 2017 e il 2018. Analizza come i Fondi pensioni europei sono ancora piuttosto distratti nei confronti del settore tech avendo investito negli ultimi cinque anni solo 1,7 miliardi di euro nei fondi di venture capital a fronte di 75,6 miliardi di euro che sono andati ai fondi di buyout nel medesimo periodo. Mentre i cosiddetti HNW, gli High Net-Worth individual, ovvero i titolari di patrimoni personali o familiari consistenti, e quindi anche i family office, hanno investito, sempre negli ultimi cinque anni, più di 5 miliardi di euro nei VC europei, un valore secondo solo a quello delle agenzie governative. Altro dato significativo è la crescita del numero di sviluppatori software che ora sono 5,7 milioni in tutta Europa, 200mila in più rispetto allo scorso anno e 1,3 milione in più di quelli che ci sono negli Stati Uniti dove per giunta è un dato che non cresce. Per quanto riguarda i tech hub europei in crescita il rapporto di Atomico indica per esempio come le città di Colonia, Varsavia e Vienna abbiano una comunità di sviluppatori e un dinamismo della comunità tech superiore a quelli di Stoccolma ma non sono ancora riuscite ad attrarre la medesima portata di investimenti. Sono 15 le città europee con una popolazione di più di 50mila sviluppatori professionisti che però hanno visto investimenti inferiori al miliardo di euro negli ultimi cinque anni. Infine gli unicorn che, oltre alle 4 sopra citate, sono appunto le scaleup che valgono più di un miliardo di dollari e secondo il report sono 61 tra quelle fondate negli ultimi 15 anni e di esse 17 hanno raggiunto tale traguardo nel 2018. Dodici sono le aziende con una valutazione superiore ai 5 miliardi di dollari, di cui 5 hanno già superato i 10 miliardi di dollari.
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