Portare innovazione nella cura del cancro è tra i più ambiziosi obiettivi del settore biotech, probabilmente sarà proprio da questo settore della ricerca che arriveranno risultati importanti, soprattutto se si riescono a costruire sinergie come quella che prende il nome di IntrepidaBio. IntrepidaBio è il nome della società nata dall’acquisizione delle tecnologie sviluppate da Biouniversa da parte di Dauntless, società biotech californiana con sede a San Diego, con lo scopo di sviluppare una cura che modula il sistema immunitario per combattere il cancro e altre patologie. Operazione che ha un valore di 16,5 milioni di dollari. “I risultati della ricerca del team guidato dalla dottoressa Maria Caterina Turco all’Università di Salerno sono stati pubblicati su molte riviste internazionali, attestandone il grosso valore. – spiega a Startupbusiness Giovanni Rizzo, CEO di Biouniversa divenuto board member di IntrepidaBio -. L’anticorpo, sviluppato in particolare per il tumore al pancreas, ha ritrovato la propria via di sviluppo grazie a interazioni internazionali. Questo permette non solo accesso a fondi, disponibili in Italia solo ancora in parte, ma anche a nuove sinergie con risorse oltre confine e in particolare americane che hanno una esperienza sul campo molto avanzata. IntrepidaBio, nasce dalla tecnologia di Biouniversa e dal finanziamento di Sofinnova Investments e Canaan (entrambi fondi Usa). La società ha sede a San Diego, California, e la cosa importante è che il suo team è in grado di sviluppare il farmaco in fase clinica quindi con la speranza di una nuova terapia. Questa operazione ha suscitato molto interesse presso l’accademia italiana, dove esiste una grande qualità della ricerca. Spero i fondi italiani possano contribuire, come già fanno, a dare un valore aggiunto allo sviluppo del prodotto, senza tralasciare il fatto che bisogna supportare la ricerca di base che rappresenta il tassello iniziale e fondamentale per creare conoscenza e sapere e per lo sviluppo di nuove tecnologie”. Biouniversa, nata appunto come spin-off dell’Università di Salerno e tra i leader nello studio di anticorpi in grado di combattere il cancro, diventa un’azionista importante di IntrepidaBio. Il team di Biouniversa, guidato da Maria Caterina Turco, ha scoperto e validato che alcuni tumori rilasciano una proteina chiamata BAG3, la cui interazione con il suo recettore (IFITM-2 o BAG3R) altera l’attività di cellule immunitarie promovendo lo sviluppo del tumore. Gli studi condotti da Biouniversa – supportati principalmente da due fondi di venture capital, TTVenture, gestito da Indaco SGR, e Vertis Venture, gestito da Vertis SGR, hanno permesso di sviluppare degli anticorpi in grado di neutralizzare l’interazione fra la proteina BAG3 e il suo recettore, quindi modulando il sistema immunitario e indurlo ad attaccare il tumore. IntrepidaBio ha acquisito il pacchetto di brevetti e il know-how di Biouniversa ed effettuerà i nuovi studi preclinici e clinici – al fine di sviluppare una innovativa linea di farmaci per combattere principalmente patologie oncologiche con il supporto di Sofinnova Investments e Canaan che hanno investito nella operazione 9,5 milioni di dollari. IntrepidaBio è gestita da Joel F. Martin, e Olivier Laurent, capo della ricerca scientifica. Maria Caterina Turco, co-fondatrice di Biouniversa, è la responsabile del comitato scientifico. “Studi clinici su cellule e su animali hanno dimostrano che gli anticorpi anti-BAG3 impediscono la crescita tumorale, diminuiscono le metastasi e migliorano la sopravvivenza – ha dichiarato in una nota Joel F. Martin Ph.D – co-fondatore, presidente e amministratore delegato di IntrepidaBio. “Abbiamo colto questa eccezionale opportunità per sviluppare completamente questi composti, con l’obiettivo di iniziare studi clinici nel 2021”. Elizabeth Robinson, vice presidente di Indaco Venture Partners SGR e board member di IntrepidaBio aggiunto : “l’operazione è la conferma della qualità della ricerca italiana nel campo bio-medicale. L’operazione con IntrepidaBio consentirà alla scoperta realizzata da Biouniversa di accedere a competenze consolidate nello sviluppo di farmaci biotecnologici e a enormi risorse finanziarie difficili da trovare nell’ecosistema italiano. Infine Mauro Odorico, managing partner del fondo Vertis Venture, ha concluso: “le evidenze scientifiche sviluppate dal gruppo di ricerca di Maria Caterina Turco e le competenze tecnico-manageriali di Giovanni Rizzo sono state fondamentali per la chiusura di questo accordo. Sono orgoglioso di aver contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo e confido sul fatto che presto ci sarà una nuova terapia per i pazienti con patologie importanti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA