Internet of things per l’arte, così si può amplificarne la fruizione

Arte che si può ‘vedere’ con le mani. Siamo tutti abituati ad andare nei Musei per guardare e non per toccare, severamente vietato. Eppure coinvolgere il senso del tatto può amplificare la fruizione artistica per tutti, renderla più coinvolgente per  bambini e nativi digitali, oltre che essere per i non vedenti l’unica forma di fruizione diretta. Con la tecnologia si può. Rivoluzionare la fruizione dell‘arte con l’Internet of things, è l’obiettivo di una startup dal nome insolito ‘Percorsi di contaminazione tattili’ , che come spiega nel video Valentina Calabrò, storica dell’arte e co-founder, nasce con l’obiettivo di creare impatto sociale e dare una dimensione più moderna ai Musei e ai luoghi della cultura. Il progetto è stato uno dei vincitori di Idee Vincenti, contest ideato e promosso da Lottomatica per sostenere l’imprenditoria innovativa che valorizza il patrimonio culturale italiano, e prevede la realizzazione di un sistema basato su IoT per usufruire della conoscenza sensoriale e immersiva dell’arte anche attraverso il tatto,  attraverso la rappresentazione di opere e la costruzione didattica di percorsi che consentano la fruizione di riproduzioni “tattili” di opere d’arte. 

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