Buzzoole è nata a ottobre 2013 dandosi la missione di aiutare le aziende a sviluppare campagne di influencer marketing attraverso un tool destinato a individuare, ingaggiare e analizzare le performance degli influencer. Il suo punto distintivo è sempre stato la tecnologia, una piattaforma proprietaria che ‘ascoltando la rete’ è in grado prima di tutto di individuare chi sono gli influencer di ogni settore (anche micro-influencer) per poterli poi ingaggiare ad essere i ‘brand ambassador’ di un certo prodotto o azienda. Di fatto è una tech company, sebbene parte del suo business sia anche consulenziale, perché è la sua tecnologia il motore di tutto. “Quando è esploso il fenomeno degli influencer molte aziende hanno cercato i personaggi con maggiori follower per ingaggiarli per i loro brand. Oggi però le cose sono andate oltre. Perché non ci sono solo gli influencer, ma anche tanti micro influencer che giocano la loro partita in questo settore. E la sfida per le aziende è riuscire a ingaggiarli” spiega Gianluca Perrelli, Chief Marketing Officer di Buzzoole. “Del resto, oggi sempre più aziende decidono di investire nell’influencer marketing perché la tecnologia offre delle garanzie. Ci permette, ad esempio, di controllare le azioni di un influencer e di monitorare l’amplificazione del messaggio.” continua Fabrizio Perrone, CEO & Fondatore di Buzzoole, in questa intervista con EconomyUp. Buzzoole, oramai scalup, ha raccolto fino a oggi quasi 1,5 milioni di euro di capitali da investitori business angel e fondi, anche esteri. Investimenti che hanno permesso di accelerare il business anche internazionale, senza distogliere mai l’impegno nel proprio sviluppo tecnologico. I risultati su entrambi i fronti ci sono stati: la piattaforma di influencer marketing nel 2017 ha visto il proprio fatturato crescere del 174%, quasi triplicato, le campagne raddoppiate, oltre il +28% di crescita in valore medio della singola campagna, collabora con oltre 350 brand italiani e internazionali, ma anche con PMI, alle quali ha fatto ‘scoprire’ i notevoli vantaggi dall’uso di campagne influencer marketing. Recentemente, in occasione del rebranding, ha dichiarato un team di oltre 70 persone distribuite tra le sedi di New York, Londra, Milano, Roma e Napoli; una community di 260.000 Content Creator (gli influencer), più di 850 clienti e oltre 25 milioni di interazioni. “L’azienda ha registrato una crescita dei ricavi internazionali di oltre il 500% solo nel primo trimestre 2018 e negli ultimi mesi ha investito in Research & Development puntando sull’implementazione tecnologica e sull’acquisizione di inventory sempre più efficienti. Questo focus si rispecchia inoltre nella composizione del team di Buzzole che vanta il 35% del suo organico dedicato alle tematiche di sviluppo prodotto e R&D”. La tecnologia proprietaria si è evoluta notevolmente e utilizza Intelligenza Artificiale applicata all’Influencer Marketing: si chiama GAIIA e unisce sistemi di image recognition, audience analytics e natural language analysis, per trovare il massimo grado di affinità tra brand e content creator creando così un match perfetto. “Buzzoole, già dalla sua nascita, aveva individuato le potenzialità dell’influencer marketing e nello stesso tempo la mancanza di strumenti di gestione, misurazione e verifica dei risultati. Il nostro scopo è quindi colmare i gap presenti con un approccio scientifico, fornendo ai brand uno strumento capace di unire tutta la creatività dei content creator con la tecnologia della nostra piattaforma, garantendo risultati misurabili e tracciabili”, spiega Fabrizio Perrone. “Questo rappresenta un momento di grandi novità per Buzzoole, abbiamo iniziato un percorso strategico per consolidare la società come leader di rifermento nel mercato dell’influencer marketing”. Buzzoole è da poco entrata nel network internazionale Endeavor.
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