A Pescara nasce Start Up Hope, il nuovo programma della Finanziaria regionale abruzzese a supporto dello sviluppo di imprese innovative. Start Up Hope, in breve Starthope, da cui anche il sito www.starthope.it, è un interessante modello perché fa la sintesi tra il concetto di finanziamenti venture capital e supporto da parte di fondi pubblici.
Sintesi non facile come ha sottolineto Rocco Micucci, presidente della Finanziaria regionale abruzzese (Fira) che nel presentare il programma con il relativo bando ha messo in luce le specificità di questa operazione: “Il bando è stato pubblicato ufficialmente il 15 febbraio 2013 e per 60 giorni attiveremo una serie di azioni ed eventi al fine di promuoverlo sul territorio, a partire dal 61esimo giorno si potranno inviare le proposte”.
La dotazione iniziale è di 9 milioni di euro, ma Micucci conta di arrivare a 14, 15 milioni con l’aggiunta di nuovi fondi da parte della Regione che, presente all’evento di lancio nella persona del presidente Giovanni Chiodi, ha mostrato forte sensibilità verso il tema e l’urgenza di sostenere lo sviluppo di imprese innovative.
“Start Up Hope si comporterà come un vero e proprio venture capital acquisendo una percentuale compresa tra il 15 e il 45% di equity in cambio di investimenti che non potranno superare 1,5milioni di euro per singola operazione e non potranno durare più di 5 anni”, spiega Micucci. Le domande potranno essere inviate a partire dal 16 aprile 2013 esclusivamente tramite il sito web del programma, saranno finanziabili operazioni di seed così come secondi round ed expansion, tutte le startup finanziate saranno affiancate da un tutor per almeno tre anni.
All’evento di presentazione che ha riscosso un importante successo di presenze sono intervenuti anche esponenti del mondo del capitale di rischio come Luigi Amati in veste di vice presidente di Business Angel Europe e Anna Amati, vice presidente di Meta Group che hanno acceso i riflettori sulle tante opportunità che il meccanismo delle startup innovative offre a chi intende investire non solo denaro ma anche tempo, competenze, conoscenze.
Opportunità che hanno trovato conferma anche nelle parole di tre imprenditori innovativi che hanno portato la loro esperienza come Andrea Risa che oggi vive a Pescara ma che ha girato il mondo, Asia ed Europa soprattutto, ricoprendo incarichi di management in multinazionali e fondando e facendo crescere startup. Andrea racconta come la strada delle startup innovative sia quella giusta da percorrere per ridare slancio all’economia anche nella regione Abruzzo dove i talenti non mancano e dove il terreno se opportunamente innaffiato può rivelarsi molto fertile.
Manolo Abrignani fondatore e Ceo di Qurami e il giovanissimo Francesco Cucari, fondatore e Ceo di Dizionario dei rifiuti hanno condiviso la loro esperienza mostrando come una buona idea trova la sua strada sul mercato, servono i soldi per partire, servono le persone, serve tantissima volontà e tantissimo lavoro ma le opportunità ci sono e programmi come Starthope possono effettivamente accelerare il processo.
Ad ascoltare e condividere il lancio del nuovo programma di Fira anche i rappresentanti di Banca impresa Lazio con la sua presidente Donatella Visconti e Gepafin finanziaria della regione Umbria con il presidente Salvatore Santucci che si sono detti disponibili a collaborare con Starthope e a valutare la possibilità di replicare il modello del programma anche nelle loro regioni dove peraltro già sono in atto iniziative a supporto delle startup innovative.
A chiudere i lavori dell’evento di presentazione sono intervenuti Donatello Aspromonte, vice presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Pescara che ha affermato come la sua organizzazione sia già attiva nel collaborare al progetto di Fira anche attraverso la organizzazione di eventi come White Information in programma a Roccaraso dall’8 al 10 marzo dove l’innovazione e le startup innovative saranno protagoniste. Infine Giovanni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, ha posto enfasi su come anche le istituzioni devono comprendere i nuovi paradigmi che stanno alla base dell’approccio imprenditoriale nella nuova generazione di chi fa impresa e sulla base di questi elementi definire programmi e progetti di supporto proprio come è accaduto per Starthope.
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