Il rapporto Vem rileva investimenti VC e BA per 2 miliardi di euro nel 2021

Il report Vem, venture capital monitor, realizzato da Aifi, Iban, Liuc Business school presenta dati per il 2021 in termini di investimenti in startup e scaleup non troppo dissimili rispetto a quelli di altri report, come per esempio quello dell’Osservatorio del Politecnico di Milano , anche se mostrano valori complessivi più elevati. Certo ci sono le differenze nella metodologia di analisi e anche quelle temporali visto che il report degli Osservatori è stato presentato a novembre ma la differenza, seppur non grandissima è significativa: si passa infatti da 1,4 miliardi di euro a 2 miliardi di euro, insomma ci sono circa 600milioni di euro di differenza (volendo aggiungere una ulteriore cifra appare ancora più conservatore invece il lavoro fatto da EY presentato a inizio febbraio 2022 che attesta il valore degli investimenti vc in Italia a 1,2 miliardi di euro). Va anche detto che Vem fa una differenza tra gli investimenti puramente venture capital che valorizza in 1,099 miliardi di euro, quelli che vedono impegnati sia vc sia business angel che si attestano a 812 milioni di euro e quelli solo business angel il cui valore è pari a 91 milioni di euro, e si arriva così al totale di 2,002 miliardi di euro. In linea generale però, pur considerando una forchetta tra 1,2 e 2 miliardi di euro e imputando alle metodologie di analisi le differenze, otteniamo la conferma che il settore in Italia è sì cresciuto (Vem riporta che il valore complessivo nel 2020 era di 646 milioni di euro) in modo sostanziale ma che resta ancora troppo piccolo rispetto alle altre economie europee: Francia, Germania e perfino Spagna registrano numeri esponenzialmente maggiori di quelli italiani (la Catalogna da sola ha registrato investimenti per un ammontare molto simile a quello italiano ) . Il report Vem presenta però altri elementi interessanti che fotografano non solo l’andamento dei numeri assoluti ma anche dei flussi di investimento. Per esempio appare indicativo il dato che divide l’ammontare totale degli investimenti complessivi verso le startup italiane che misura 1,079 miliardi di euro e quello degli investimenti verso le startup internazionali con fondatori italiani che vale 923 milioni di euro. E qui abbiamo quindi un esempio preciso della metodologia adottata da Vem che ci aiuta a comprendere ulteriormente il motivo delle differenze con gli altri rapporti che hanno analizzato l’andamento degli investimenti vc in Italia nel 2021. Questa suddivisione è poi ripartita anche facendo i relativi approfondimenti riprendendo la divisione tra investimenti VC puri, investimenti in collaborazione tra vc e BA, e investimenti dei soli BA (si veda la tabella).

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Investimenti VC e BA in Italia nel 2021 – Vem

Altri dati del report indicano una crescita del 32%, rispetto al 2020, del ruolo delle corporate negli investimenti vc , una crescita del valore complessivo dei deal passato da un totale di 330 a un totale di 417 e un approfondimento sugli investimenti in tech transfer che Stefano Peroncini di Eureka! Venture in veste di vicepresidente della Commissione venture capital di Aifi che è presieduta da Amedeo Giurazza di Vertis e vede Enrico Resmini di CDP Venture Capital come altro vicepresidente, illustra così a Startupbusiness : “Il tech transfer italiano sta maturando, grazie anche all’impatto dei 5 fondi destinatari delle risorse ITAtech che dal 2018 al 2021 hanno realizzato 90 investimenti, che vanno dal finanziamento del POC (proof-of-concept) fino al supporto degli spin-off di ricerca e che svolgono spesso un effetto “catalizzatore”, attraendo co-investitori nei deal realizzati. Un’area che nei prossimi anni vedrà un’ulteriore esplosione, anche grazie alla rinnovata collaborazione tra Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Europeo per gli investimenti per un totale di 260 milioni di euro e alla ripresa delle attività della Fondazione EneaTech e Biomedical (alla cui guida è stato recentemente chiamato Marco Baccanti che dopo essere rientrato da Adelaide dove guidava le attività biotech per il governo dello Stato del South Australia ha ricoperto per circa quattro mesi l’incarico di direttore generale di Trentino Sviluppo, ndr )”.

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