Mi permetto di usare questo spazio per ricordare una persona. La persona si chiama Gabriele Corbelli, è morto all’improvviso qualche giorno fa all’età di 31 anni stroncato da un infarto. Gabriele era uno di quelli che fanno innovazione, uno di quelli che mette anima e corpo nello sviluppare idee e progetti innovativi. Gabriele era uno dei fondatori di Wise Biotech, startup con un progetto assai ambizioso: sviluppare nuovi sistemi per curare i malati di malattie irreversibili che colpiscono il sistema nervoso, progetto ambizioso e team determinatissimo. Wise Biotech oltre a lavorare moltissimo sul progetto è una startup che si fa vedere e conoscere, è stata alla tappa di Percorsi dell’innovazione – Smau a Roma lo scorso marzo ed è stata una delle startup invitate al Future Day di Wired a Milano, ed era una delle startup pronte a presentare alla Intesa Sanpaolo Startup Initiative dedicata alle biotecnologie, lo scorso 18 aprile, non presentò perché Gabriele morì la notte precedente.
La Intesa Sanpaolo Startup Initiative dedicata alle biotecnologie è organizzata in collaborazione con Assobiotec e Innovhub Camera di Commercio di Milano e prevede anche l’assegnazione di un premio tra le startup che partecipano, questo premio – che, per la cronaca, nell’edizione 2012 è stato vinto da Naicons – dal prossimo anno sarà intitolato a Gabriele. Inoltre Wise Biotech parteciperà al roadshow internazionale di Intesa Sanpaolo Startup Initiative.
Gabriele non era un calciatore e la sua morte ha fatto poco rumore mediatico, era un giovane imprenditore che ha dato tutto sé stesso per realizzare la sua idea, idea che i suoi soci e amici continueranno a portare avanti anche in suo onore, era uno di quelli che fanno grande il nostro Paese, era un cervello che non è fuggito, era un giovane coraggioso che solo il destino più duro ha potuto fermare.
Nella foto Gabriele è a sinistra accanto a Luca Ravagnan, socio di Wise Biotech
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