Il lustro dell’innovazione made in Italy nel mondo

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Due belle notizie hanno attraversato questa settimana. La prima sembra una di quelle notizie simboliche che sono spesso citate nei corsi di giornalismo: il cane che morde l’uomo non fa notizia, quando è invece l’uomo a mordere il cane, beh la notizia è da prima pagina. Così se il colosso tecnologico californiano si compra la startup è anche cosa che può passare con la visibilità di un trafiletto, quando è invece la scaleup italiana che si compra una storica azienda della Silicon Valley la notizia c’è eccome. La seconda è invece quella di un brillante investitore italiano, di quelli un po’ sui generis, che decide di avviare un fondo di investimento dedicato a chi fa innovazioni legate al tema del deeptech e del climate change e vince tutto: game, set, match.

L’acquisizione

Bending Spoons considerata ormai, a ragione, gioiello dell’innovazione tecnologica made in Italy che recentemente ha raccolto 340 milioni di dollari e che opera ora da una bellissima sede nella zona di Corso Como a Milano ha annunciato di avere acquisito la californiana Evernote , che realizza la popolarissima piattaforma per la gestione delle attività personali e professionali che ha avuto negli anni andamento alterno ma è sempre riuscita a proseguire nel suo business arrivando anche a un certo punto a valere più di un miliardo di dollari, a essere quindi un unicorno. Ecco quindi che la società tecnologica italiana compra l’unicorno della Silicon Valley, notizia da prima pagina. I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati resi noti e per quanto forse ultimamente Evernote non fosse nel suo momento migliore, ciò nulla toglie alla valenza della notizia, alla lungimiranza dell’operazione e alla bravura di Bending Spoons che ancora una volta dimostra di essere non solo un successo di business ma anche un role model italiano ed europeo.

Il fondo d’investimento

Stefano Bernardi è un eclettico investitore che per anni ha agito come business angel guardando ai settori più di frontiera come le crypto, cogliendo il momento di crescita di Ethereum per esempio, e che oggi ha deciso di dare vita al suo fondo che si chiama Unruly Capital e che parte con una dotazione di 18 milioni di euro ma punta a un closing di 25 milioni di euro come riporta anche Sifted che ha dedicato a Bernardi un articolo e un ritratto . Il fondo che investirà in tutto il mondo ma soprattutto in Europa si concentra su round pre-seed con taglio medio da 250mila euro ed è partecipato da tantissimi investitori sia internazionali sia italiani tra cui moltissimi imprenditori e angel molto noti nell’ecosistema nazionale a partire da Andrea Dusi che affianca Bernardi nell’ambizioso quanto puntuale progetto.

I reportage

Due notizie molto belle perché traducono in fatti veri e concreti quella capacità di fare innovazione che c’è anche nel nostro Paese e che finalmente inizia a emergere in modo significativo, netto e solido anche a livello internazionale, avevamo scritto di recente che l’ecosistema italiano sta diventando sempre più internazionale , ecco queste notizie giungono a confermare, consolidare e rilanciare con ancora maggiore forza quelle considerazioni che in modo assai ampio e dettagliato ha ripreso anche FDI Intelligence, pubblicazione che fa parte della galassia Financial Times, la quale ha raccolto tantissime opinioni, punti di vista, riflessioni da altrettanti attori dell’ecosistema dell’innovazione italiano e in particolare di Milano, città alla quale l’articolo è dedicato e che pone enfasi sul ruolo sempre più rilevante che essa ha quando si tratta di innovazione nel panorama certamente nazionale ma soprattutto europeo e globale. E anche Sifted ha pubblicato un articolo che analizza lo scenario delle startup italiane enfatizzando come, benchè ci sia ancora molto spazio di crescita, il nostro ecosistema è finalemente giunto a una fase di sviluppo che lo rende capace di giocare un ruolo sostanziale sullo scenario europeo e internazionale. 

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