Il Bitcoin diventa moneta ufficiale nello Stato di El Salvador

Proprio nell’anno che ha visto la più famosa criptovaluta oscillare dalle stelle alle stalle e mettere a nudo così tutte le sue criticità, lo Stato di El Salvador annuncia di aver decretato il Bitcoin moneta ufficiale del Paese, al pari del Dollaro. Un giorno memorabile, secondo molti commentatori, sicuramente storico. “Un momento storico che nessuno degli appassionati di Bitcoin, neanche quelli con l’immaginazione più fervida, avrebbero mai potuto anche soltanto sognare – dice Gianluca Grossi di Criptovaluta.it che per primi hanno lanciato la notizia in Italia, in unanota stampa – E Bitcoin ha risposto durante tutta la notte, con una nuova bull run, che lo ha portato stabilmente sopra i 52.000$”. Per il momento i cittadini salvadoregni avranno la piena libertà di decidere se, come e quando iniziare ad utilizzare i Bitcoin. Nel frattempo però il governo di El Salvador ha iniziato ad acquistare Bitcoin, ne ha già accumulati almeno 400, per acquisti che sempre secondo il presidente Nayib Bukele, non dovrebbero fermarsi qui. Il Presidente conta molto sulla criptovaluta per rinvigorire l’economia e dare una spinta al Paese, e lavora sul tema già da tempo. Come racconta The Guardian, già dal 2018 a El Zonte, una cittadina per surfisti con circa 3.000 residenti si porta avanti il progetto Bitcoin Beach, sostenuto da donatori californiani: il progetto ha dato 50 dollari (36 sterline) in Bitcoin ad ogni famiglia locale, ha incoraggiato l’adozione della criptovaluta da parte dei venditori locali e ha pagato decine di progetti sociali con essa, dal bagnino alla raccolta dei rifiuti. Esperimento riuscito, Bitcoin è diventato la principale valuta digitale circolante della cittadina, e l’interesse per il progetto da parte dei turisti esperti di criptovalute ha dato una nuova vita a El Zonte e ha portato a un boom immobiliare nella città. Ora, la svolta annunciata di Bitcoin che diventa valuta di Stato, otterrà gli stessi benefici effetti? In agosto la Bank of America ha applaudito per la capacità della nuova legge di ridurre il costo delle transazioni transfrontaliere (le rimesse rappresentano il 20% del PIL di El Salvador), aumentare la penetrazione digitale in un paese in cui il 70% delle persone non usa ancora le banche, e attrarre investimenti stranieri come first mover nell’adozione delle criptovalute. D’altra parte, però,  secondo altre organizzazioni finanziarie internazionali ed una parte dellopinione pubblica salvadoregna, ci sono dei risvolti molto critici da considerare. “La legge è stata adottata estremamente rapidamente, senza uno studio tecnico o un dibattito pubblico”, dice Ricardo Castaneda, un economista locale, riporta The Guardian. “Non credo che il presidente abbia compreso appieno le implicazioni della legge, il suo potenziale di causare gravi problemi macroeconomici e convertire il paese in un paradiso per il riciclaggio di denaro”. Intanto, l’annuncio è sostenuto da delle iniziative promozionali non indifferenti, prima fra tutte la pubblicazione dell’App governativa Chivo, attraverso la quale passerà tutta l’operazione e che permetterà ai cittadini di scambiarsi Bitcoin tra loro, anche a livello commerciale  e convertirli istantaneamente in Dollari USA, che sono l’altra valuta ufficiale del paese. L’App offrirà 30$ di Bitcoin a ogni cittadino di El Salvador, non prevede commissioni per gli scambi tra BTC e USD e sarà il wallet ufficiale, che però tutti avranno diritto di utilizzare o meno. Su Twitter, sempre tramite gli account ufficiali del governo di El Salvador, stanno già circolando tutorial dettagliati su come utilizzare l’App e sulle sue funzionalità. Questo progetto del Presidente Nayib Bukele (43 anni) va però inquadrato in un programma più ampio che riguarda il mining del Bitcoin. El Salvador, infatti, è uno dei paesi del mondo che ha fatto più progressi nello sfruttamento dell’energia geotermica, che ha in abbondanza, come i suoi vicini centroamericani. L’idea del Governo Bukele è sfruttare questa energia geotermica per le mining farm, ma non tutti nel paese sono d’accordo. “In El Salvador le risorse finanziarie non sono abbondanti, non sono ben distribuite, stiamo lottando per la giustizia climatica e/o energetica, e penso che questo aggraverà certamente la situazione”, ha detto a IPS l’ambientalista Ricardo Navarro, direttore del Centro salvadoregno per le tecnologie appropriate, un affiliato locale di Friends of the Earth International. La paura è che si dirotti l’energia sul mining, ma i villaggi rimangano ancora senza elettricità.    

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