Indice degli argomenti
L’idrogeno verde sarà molto importante, forse fondamentale, nella transizione ecologica ed energetica, come abbiamo avuto modo di scrivere: benchè per molti versi si tratti ancora di una tecnologia acerba, è parte dell’energy mix a basso impatto e su di esso puntano le strategie dell’Unione europea. E’ importante che anche il nostro paese, che nel settore può contare su ricerca, solide competenze, startup, spinta innovazione, abbia a disposizione le risorse necessarie allo sviluppo dell’economia dell’idrogeno e va in tale direzione proprio il capitolo sull’Investimento 5.2 (M2C2) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La misura mette a disposizione 450 milioni di euro per finanziare progetti finalizzati allo sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, e proprio ieri il ministro Cingolani ne ha firmato il decreto attuativo.
Obiettivo: 1 gigawatt entro il 2026
Il Decreto ripartisce le risorse tra diverse linee progettuali atte a irrobustire una filiera tutta italiana con stabilimenti che producano elettrolizzatori e componenti associati, per lo sviluppo di una potenza complessiva annua di almeno 1 gigawatt, che consentirà di soddisfare la domanda, attuale, di idrogeno verde.
Come si ottiene l’idrogeno verde
Val la pena ricordare che per la produzione di idrogeno il processo richiede energia, e per l’idrogeno verde (il solo che evita le emissioni di CO2 nell’atmosfera) si sfruttano le sole energie rinnovabili. Per ottenerlo, il sistema più utilizzato è l’elettrolisi: viene separato l’idrogeno dall’ossigeno presente nell’acqua (H2O) non utilizzando combustibili fossili ma energie rinnovabili. La creazione di ‘hydrogen valley’ richiede quindi dei grossi impianti. Dei 450 milioni complessivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Decreto assegna 250 milioni a progetti IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) per la realizzazione di impianti per la produzione di elettrolizzatori e 200 milioni ad ulteriori progetti che saranno selezionati attraverso avvisi pubblici di prossima pubblicazione, finalizzati alla realizzazione sia di ulteriori impianti per la produzione di elettrolizzatori, sia di impianti per la produzione di componenti a servizi degli elettrolizzatori stessi. Attraverso questo investimento l’Italia punta a espandere il mercato dell’idrogeno e a diventare leader in un settore altamente innovativo, creando nuove competenze e posti di lavoro.
I bandi per la ricerca
Fino al 9 maggio si potrà presentare proposta per i bandi pubblicati lo scorso marzo per assegnare i fondi del PNRR su progetti di ricerca e sviluppo in materia di idrogeno. Trenta milioni di euro – con un importo di singolo progetto da un minimo a un massimo di 4 milioni – per progetti di ricerca sviluppati dalle imprese e 20 milioni per progetti di organismi di ricerca pubblici (enti e università). L’obiettivo è sostenere lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno verde: tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto; celle a combustibile per applicazioni stazionarie o di mobilità; sistemi intelligenti per la gestione delle infrastrutture basate sull’idrogeno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA