Negli ultimi anni il mercato del venture capital in Italia è rimasto vivace e in crescita, attraversando un percorso significativo di sviluppo e consolidamento. Il primo semestre del 2023 ha registrato tuttavia una brusca frenata, con un calo degli investimenti del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Come emerso dai primi report pubblicati ( si veda l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia realizzato da Italian Tech Alliance e Growth Capital), l’assenza dei mega round guidati da investitori internazionali che hanno caratterizzato il 2022, ha influito sui dati di questi primi mesi: in flessione sia le operazioni che i capitali investiti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questa tendenza si riflette in parte anche nei dati emersi dallo IAG Index, termometro dell’ecosistema startup calcolato sulle startup entrate in deal-flow.
Il database è costruito sia dalle potenziali opportunità di investimento per i soci di Italian Angels for Growth (IAG) sia dalle società analizzate da Eden Ventures, strumento di investimento focalizzato su startup pre-seed con ticket fino a cento mila euro.
Nonostante il trend in flessione, l’Index mostra un mercato del venture capital che rimane attivo e vivace: in questi mesi IAG ha continuato a sostenere i fondatori a pieno ritmo, con più di 15 operazioni early stage, una exit (Ultroneo realizzata a marzo 2023) e oltre 5 milioni di euro investiti.
Leonardo Giagnoni, managing director di IAG dice a Startupbusiness: “Siamo ormai al terzo anno dal lancio di questo indicatore che pone l’accento sulle fasi early stage del venture capital. Nonostante l’andamento del mercato internazionale e le continue avversità che ci troviamo a gestire, emerge un chiaro segnale che IAG continua a mantenere saldo il timone adottando continue politiche di professionalizzazione e specializzazione a favore di fondatori e investitori”.
È proprio nei periodi di crisi che gli investitori non si devono tirare indietro, incrementando la spirale negativa. In queste circostanze si effettuano i migliori investimenti, creando le relazioni più forti con i fondatori che hanno maggiore necessità di affiancamento strategico.
La ripartizione per industry evidenzia una maggiore attenzione verso i deal digital (+33%), a discapito dei progetti life science, i quali nonostante i fondi stanziati dalla missione 6 del PNRR dedicata alla ricerca biomedica, registrano un’inversione di tendenza, diminuendo di oltre un terzo.
Il quadro emerso dai dati relativi ai round è significativo del percorso intrapreso da IAG negli ultimi 12 mesi: da una parte rafforzando il posizionamento come leader nel seed venture capital in Italia, con una startup su due tra quelle analizzate impegnate in un round di questo tipo. Tra le startup seed italiane che hanno chiuso un round nella prima metà del 2023, il 71,9% è stato analizzato dal team IAG in fase di screening.
D’altra parte, prosegue l’impegno e l’interesse verso progetti in fase pre-seed: lo IAG Index registra una crescita importante (quota raddoppiata) dei deal pre-seed, come naturale conseguenza dell’avviamento del programma Eden Ventures. Se gli investitori istituzionali si concentrano nelle fasi growth, Eden Ventures è focalizzato nel sostenere i talenti innovativi nelle fasi iniziali dei loro progetti imprenditoriali, dove i livelli di rischio sono più elevati, gli investimenti più contenuti, ma con un ritorno più elevato.
L’analisi geografica mostra nuovamente un andamento positivo del deal flow proveniente dall’Italia, registrando un +18% della quota di startup italiane analizzate rispetto allo stesso periodo del 2022.
L’evoluzione del panorama italiano è dettata da un ecosistema più maturo, che ha registrato una crescita importante negli anni post-covid, ma anche dall’attenzione dimostrata dai fondi VC internazionali. Nel 2022 infatti, i venture capital internazionali hanno raddoppiato i loro investimenti in Italia: da 453 milioni di euro fino a superare quota un miliardo. Un segnale positivo che sottolinea l’interesse e l’apertura ai capitali stranieri da parte del Governo e delle istituzioni.
Gender gap e ESG
Il dato relativo alla quota di fondatrici che emerge da questo IAG Index mostra una flessione: il tema diversity & inclusion rimane un driver fondamentale nell’analisi di un deal, dove il team raggiunge la sua massima qualità se frutto di esperienze, competenze, vissuti e mindset diversi, ma il risultato ottenuto dimostra quanto, nonostante il trend positivo degli ultimi anni, siamo ancora lontani dalla parità.
L’ESG si conferma un driver importante per gli investimenti VC: nella prima metà del 2023 i business angel hanno guardato con maggiore attenzione (+5% rispetto allo stesso periodo del 2022) alle startup compliant rispetto alle sfide ambientali e sociali dei prossimi anni.
Investire nella sostenibilità rappresenta una grande opportunità per differenziarsi in un mercato venture capital sempre più competitivo e IAG, aderendo a VentureESG , ha reso strutturale la ricerca di investimenti sostenibili.
Carlo Tassi, presidente IAG dice in una nota: “Nonostante la flessione del mercato del venture capital registrato nel primo semestre dell’anno, lo IAG Index conferma il posizionamento di IAG come leader del seed venture capital italiano, nonché l’impegno, attraverso Eden Ventures, di sostenere i talenti innovativi anche nelle fasi iniziali dei loro progetti imprenditoriali. Significativa inoltre la sfida ESG, raccolta da IAG con l’introduzione della ESG Investment Policy. Una linea guida per il team e per i soci nello scouting, valutazione, due diligence e gestione delle startup investite”.
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