“Quest’anno abbiamo avuto una importante crescita della base soci e questo ci consente di ottimizzare il processo di analisi e selezione delle migliori opportunità di investimento da presentare ai nostri membri. Infatti, possiamo vantare profili specializzati e con esperienze professionali di primo livello in molti verticali ad alto contenuto tecnologico – dice a Startupbusiness Giacomo Valentini managing director di Italian Angels for Growth, il principale network italiano di business angel – Tra gli obiettivi del 2020, anche quello di realizzare la IAG Academy, per far avvicinare ancor di più imprenditori e manager al mondo dell’angel investing”. In oltre dieci anni di attività, Italian Angels for Growth, ha raggiunto un volume totale di 151 milioni di euro investiti dai suoi soci e co-investitori, analizzando un totale di oltre cinquemila startup, chiudendo 83 investimenti, finalizzando sette exit e tre in pipeline. Il 2019 ha registrato 15 milioni di euro di nuovi investimenti da parte dei soci IAG e dei co-investitori (+50% rispetto al 2018) e ha visto l’ingresso di nuovi soci e associati come le corporate Moviri e Kpmg che portano i soci a essere in totale 217. Nel corso dell’anno IAG ha anche consolidato la sua struttura interna permanente con sette professionisti qualificati che collaborano attivamente con i business angel nella selezione dei migliori progetti, affiancandoli nelle fasi di definizione e messa a punto degli investimenti. IAG non guarda solo al mondo delle startup ma anche alle PMI. Durante il IV convegno IAG dello scorso ottobre intitolato: “Business Angel: il valore strategico per l’economia italiana”, è stato sottolineato il fondamentale rapporto che può crearsi tra le piccole medie aziende italiane e il ruolo dei business angel, quali facilitatori nel rapporto con le startup per la generazione di innovazione. “I soci di Italian Angels for Growth, in questi anni, hanno investito anche a livello mondiale in 13 startup (Israele, Stati Uniti, Finlandia, Francia, Portogallo e Inghilterra). Durante il 2019 abbiamo investito in 9 nuove startup e 2 follow-on – dichiara in una nota Antonio Leone, presidente di IAG -. Nel 2019 si registra anche un importante exit (Inventia acquisita da Crif) e altre 3 sono in progress. Il successo dei progetti presentati nel 2019, rispetto al 2018, mostra un commitment medio raccolto dai soci IAG più che raddoppiato e si attesta a circa 500 mila euro”. Siglati inoltre, alcuni importanti accordi strategici: integrazione di Angel Partner Group in IAG; partnership con LVenture che garantisce ai soci IAG un diritto di first look con condizioni privilegiate per le opportunità di investimento del percorso di accelerazione di Luiss EnLabs. Accordo con la piattaforma di equity crowdfunding Doorway, per migliorare il volume di finanziamento dei progetti IAG. Gli investimenti nel 2019 sono: Fitprime – Champion: Andrea Rota InVrsion – Champion: Nicolas Ott e Riccardo Fisogni Kither Biotech – Champion: Laura Iris Ferro e Francesco Leone Comehome – Champion: Federico Pistono e Roberto Montandon Yobs – Champion: Anna De Stefano e Roberto Montandon Apical – Champion: Silvia Pugi e Alessandro Brighenti Ride – Advisor: Paolo Maresca Rejoint – Champion: Michele Marzola e Claudio Zuccolotto Sooma – Champion: Carlo Brunetti e Michele Marzola Da sottolineare infine il valore del progetto della IAG Academy di cui Valentini parla in apertura di questo articolo, progetto che ha grande importanza nell’attuale scenario sia perché consente di avvicinare al mondo degli investimenti in startup e scaleup anche investitori che fino a oggi non hanno considerato questa asset class come interessante perché poco la conoscono, sia perché in un contesto in cui abbondano i programmi di formazione, incubazione, accelerazione per gli imprenditori è da considerarsi lungimirante un programma destinato agli investitori i quali, già ricchi dei propri capitali, possono così ulteriormente arricchirsi di competenze e di maggiore consapevolezza verso l’importanza di sostenere la nuova generazione di imprese.
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