Tante sono le bizzarrie che si rincorrono in questi giorni che precedono l’insediamento ufficiale del presidente eletto degli USA Donald Trump che si prepara al suo secondo mandato.
Ci sono le bizzarrie geografiche come l’idea di riprendere il controllo del canale di Panama, di fare del Canada il 51esimo stato dell’unione e di acquistare la Groenlandia, con tanto di risposta piuttosto diretta da parte del governo danese che ha annunciato investimenti per due miliardi di euro a difesa del territorio artico, e tanti sono i personaggi controversi che più o meno ufficialmente sono stati indicati come destinatari di un incarico all’interno dell’amministrazione Trump 2.0. Tra loro Matt Gaetz possibile attorney general ma accusato di traffico sessuale e uso di droghe, Tulsi Gabbard nominata a dirigere la National Intelligence ma molto criticata per le sue posizioni internazionali vicine a Russia e Siria pre caduta di Assad, Robert Kennedy come segretario alla salute ma noto anti-vaccinista, Pete Hegseth alla difesa ma senza la minima esperienza militare in quanto anchor del canale tv Fox News notoriamente vicino alle posizioni di Trump, solo per nominare quelli che maggiormente hanno conquistato le cronache ma l’elenco è più lungo.
Tra queste nomine che hanno fatto alzare il sopracciglio ai più, due sono di particolare interesse per chi si occupa di tecnologia e innovazione e sono entrambe pure altamente controverse. Si tratta di David Sacks e di Jared Isaacman. Entrambe queste nomine sono figlie dell’influenza diretta che Elon Musk ha sulle scelte di Donald Trump che abbiamo già visto essere assolutamente attento ai suggerimenti del tycoon a partire dalla scelta del vicepresidente J.D. Vance che è cresciuto nella scuderia di Peter Thiel (investitore della Silicon Valley, membro della cosiddetta PayPal Mafia di cui fa parte anche Musk stesso).
Sacks in comune con Musk ha anche il fatto di essere di origine sudafricana, è imprenditore e investitore, è un podcaster, è considerato come uno dei personaggi più influenti della Silicon Valley e secondo Trump è la persona alla quale affidare le politiche legate alle crypto e all’intelligenza artificiale. Ha fondato la piattaforma di social network Yammer acquisita, dopo solo quattro anni dalla fondazione, da Microsoft, ed è co-fondatore del veicolo di investimento Craft Ventures di cui è general partner e che ha investito, tra l’altro in Airbnb, Uber, SpaceX, Palantir Technologies. Sacks sarà così il titolare dell’incarico, del tutto nuovo in un’amministrazione USA, che lo stesso Trump ha definito come ‘AI and crypto czar’ con anche la responsabilità di vigilare sulla tutela della libertà di espressione tramite canali online.
Isaacman è un imprenditore, filantropo, pilota e astronauta commerciale. Ha fondato Shift4 Payments e Draken International, la prima gestisce una piattaforma di pagamento utilizzata da un grande numero di ristoranti e hotel negli Stati Uniti, la seconda si occupa di addestramento per le forze armate statunitensi, britanniche e di altri Paesi membri della NATO ed è nota per essere l’entità privata a possedere la più ampia flotta di velivoli militari. E’ stato il comandante della prima missione spaziale interamente privata a orbitare attorno alla Terra Inspiration4, e della missione Polaris Program che ha condotto la prima passeggiata spaziale condotta da un civile, entrambe effettuate con astronavi di SpaceX. Isaacman è stato nominato a dicembre 2024 come nuovo amministratore della NASA, l’ente spaziale statunitense.
Due personaggi con certamente esperienza imprenditoriale, legati all’industria tech e soprattutto legati a Elon Musk e qui sorgono le prime riflessioni visto che gli ambiti su cui avranno responsabilità decisionale sono entrambi ambiti in cui le aziende di Musk operano. Intelligenza artificiale e spacetech sono domini che Musk presidia con le sue aziende xAI, che il giorno di Natale ha annunciato di avere chiuso un round da sei miliardi di dollari a cui partecipano tra gli altri Andreessen Horowitz (qui va anche detto che Marc Andreessen, considerato uno dei vc più influenti della Silicon Valley, ha recentemente reso pubblico il suo sostegno a Trump, ha contestato il fatto che non è vero che l’industria tech supporta i democratici come molti credono ed è anche stato chiamato, sempre da Musk, a contribuire alla scelta delle persone per il nascente Department of Government Efficiency che sarà guidato dallo stesso Musk), Blackrock, Fidelity, Lightspeed, MGX, Morgan Stanley, OIA, QIA, Sequoia Capital, Valor Equity Partners, Vy Capital, Nvidia, AMD, e la nota SpaceX che già da tempo si è posta come partner fondamentale per la NASA.
Avere Sacks e Isaacman in quelle posizioni sarà quindi, senza grossi dubbi, un gran bel vantaggio per le aziende del pirotecnico imprenditore di origini sudafricane e la cosa, in un Paese che è sempre stato attento ai conflitti di interesse, all’applicazione delle normative anti-trust e in generale al mantenere un ambiente di business che fosse il più possibile degno di credibilità, potrebbe rivelarsi un problema nel medio termine. Certo Sacks e Isaacman hanno poca esperienza sia come uomini politici sia come amministratori della cosa pubblica ma questo non può essere considerato un limite a priori, ciò che invece potrebbe diventare un problema vero sarebbe l’evolversi delle scelte e delle decisioni smaccatamente a favore delle attività di Musk.
Se ciò dovesse avvenire non è escluso che vi saranno alzate di scudi e che eventuali mancanze di trasparenza potranno portare a un crollo della credibilità dell’amministrazione entrante. Resta quindi da vedere se la compagine trumpiana sceglierà la strada del tutto e subito con il rischio di creare attriti sia al suo interno sia nel Paese, oppure se manterrà etica e trasparenza anche in questi settori perché più del tutto e subito è importante passare alla storia e farlo per le cose positive che si sono costruite.
Se è vero che il potere corrompe, può però anche essere vero che mettere al potere persone che hanno già ampiamente conquistato la loro fetta di ricchezza e forza decisionale, potrebbe rivelarsi una scelta non del tutto sbagliata, ciò però al netto delle posizioni personali, e i due personaggi sono entrambi ferventi conservatori, per usare un eufemismo, e soprattutto al netto degli scenari contingenti, se per qualsiasi motivo le aziende di Musk dovessero andare male è assai probabile che l’imprenditore correrà a sollecitare il supporto dei suoi amici che sono arrivati a guidare la NASA e le strategie su intelligenza artificiale e crypto proprio grazie a lui. (foto di Jared Allen su Unsplash)
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