I3P di Torino, eccellenza italiana. Magari un po’ underground, perché purtroppo la ricerca, le startup, gli incubatori non sono certo un tema ‘di massa’. Magari. Il nostro Presidente Mattarella si è recentemente recato in Silicon Valley insieme alla nuova ministra dell’innovazione Paola Pisano e, voilà, la parola ‘startup’ spunta sulle prime pagine. Eppure i nostri ragazzi, studenti, startupper, anche imprese, vanno da anni in Silicon Valley, tanti hanno imparato e sono tornati, tanti sono rimasti lì e con successo (non è che bisogna per forza tornare), tanti sono rimasti anche delusi. Perché spesso la visione della Silicon Valley ci arriva edulcorata e una volta là non è tutto rose e fiori: è un luogo che incarna il sogno americano, dà possibilità a tutti di diventare unicorni, ma è anche crudele, iper competitivo, ci si fa strada con il machete altro che slide. E’ straordinario per come funziona il suo ecosistema, per la quantità di venture capital, per il coinvolgimento delle imprese mature nel supportare l’innovazione. Ma possiamo anche smettere di invidiarli, dobbiamo farlo. Le aziende italiane non necessitano di avamposti in Silicon Valley, ma nelle Università italiane, nei centri di ricerca, negli incubatori pubblici e privati italiani. Perché in Italia non mancano talento, idee, competenze, mancano fondamentalmente i soldi e un robusto, efficiente ecosistema. E molto sta cambiando. Oggi e per almeno un anno, I3P, l’Incubatore d’Imprese Innovative del Politecnico di Torino, può fregiarsi di essere l’incubatore pubblico migliore al mondo. Il riconoscimento UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators 2019 – 2020, la più importante graduatoria sui programmi di incubazione ed accelerazione stilata da UBI Global, ha analizzato 364 programmi a livello globale nel 2019, ha misurato le performance con i suoi indicatori e ha detto “quest’anno il migliore è I3P di Torino”. E’ bellissimo: per chi butta sangue per mandare avanti un incubatore (che è un lavoro di squadra), questo genere di riconoscimenti non ha solo valore simbolico, è una carica di energia: gratifica, ricarica, dà visibilità e fa crescere. In particolare, I3P è risultato essere l’incubatore più performante nella categoria “Public Business Incubators“ secondo alcuni importanti parametri quali l’ampiezza del portafoglio di startup accolte e business plan seguiti, le performance delle startup in termini di fundraising e il valore generato per l’ecosistema in cui l’incubatore opera. Tra le startup supportate da I3P di cui si è sentito parlare recentemente ci sono Comehome, Epicura, Nito, Midori, Ermes Cyber Security, Enerbrain.
“Questo riconoscimento, arrivato nell’anno del ventennale della fondazione di I3P, ha un valore molto importante: testimonia il grande lavoro fatto congiuntamente dai nostri imprenditori, partner, soci, mentor e dal personale dell’Incubatore. A tutti essi va il mio ringraziamento per aver saputo creare un ambiente positivo per le startup innovative grazie al quale ciascuna di esse può beneficiare di crescenti opportunità con tutti gli attori dell’ecosistema, dal mondo industriale a quello finanziario”, dichiara Giuseppe Scellato, Presidente di I3P. “La nostra forza sta anche nell’interazione continua con il Politecnico di Torino, che rappresenta il principale bacino di competenze tecniche e scientifiche per lo sviluppo delle startup incubate e permette l’accesso a risorse umane altamente qualificate. I risultati del ranking riflettono la buona performance delle imprese supportate da I3P: nei primi mesi del 2019 le startup supportate in anni recenti hanno raccolto complessivamente investimenti seed ed early per 13 milioni di Euro, raggiungendo circa 90 milioni di Euro di valore postmoney aggregato. Il nostro impegno è continuare ad operare come un piattaforma che genera valore per le startup attraverso sia il supporto diretto alla definizione delle strategie di sviluppo, sia attraverso le partnership con primari interlocutori del mondo industriale e del settore della finanza imprenditoriale. Credo che questo riconoscimento – conclude Scellato – contribuisca a dare evidenza del potenziale del sistema dell’innovazione locale, che ha tutte le caratteristiche per attrarre sul territorio nuovi progetti imprenditoriali ad alta intensità tecnologica”. Come si evince, un incubatore può essere il motore di un ecosistema che per funzionare deve coinvolgere università, imprese, investitori, grandi aziende, persone di buona volontà (come i mentor, circa 60 a I3P) che condividono una certa idea di futuro, dell’economia, oserei dire dello stare al mondo e dell’avere impatto. Non è la prima volta che UBI Global dà riconoscimento a incubatori italiani: nel 2018 il PoliHub era stato premiato come 3° incubatore universitario al mondo nel World Top University Business Incubator Rankings 2017 – 2018 di UBI Global e quest’anno conferma il suo successo la sua posizione tra i cinque migliori incubatori universitari del mondo; ancora negli anni precedenti sono stati premiati Nuvolab ed H-Farm.Identikit di I3P
I3P è uno dei primi incubatori nati in Italia, è stato fondato nel 1999 (quest’anno festeggia il ventennale) con l’obiettivo di favorire la nascita di imprese innovative in ambito tecnologico. Nel 2011, ha lanciato Treatabit, un percorso di pre-incubazione dedicato ai progetti digitali rivolti al mercato consumer, con l’obiettivo di realizzare un programma in grado di supportare le startup anche nella delicatissima fase iniziale di “bootstrap“, al fine di raccogliere le prime significative metriche per la realizzazione del progetto. L’esperimento è riuscito e oggi Treatabit è stato assorbito interamente nel ventaglio dei servizi offerti da I3P sotto forma di pre-incubazione e non ha più bisogno di essere considerato un progetto ed un brand distinto. Oggi I3P è una Società Consortile per Azioni senza scopo di lucro con 6 soci: Politecnico di Torino, Fondazione LINKS, Città Metropolitana Torino, Finpiemonte, Camera di Commercio di Torino, Fondazione Torino Wireless.
E’ focalizzato su progetti imprenditoriali di carattere industriale o con contenuto tecnologico elevato: attualmente il 41% del suo portfolio è in ambito Digital/IT; il 35% in ambito Industrial; in ambito Cleantech 13%; in ambito Medtech 11%.
Una collaborazione fondamentale è quella col Politecnico di Torino che rappresenta il bacino di competenze tecniche e scientifiche e di risorse umane altamente qualificate (studenti, ingegneri, designers, PhD) per alimentare le attività di I3P e l’elemento distintivo per la generazione di valore rispetto ad altri soggetti attivi nel supporto ed accelerazione di startup. Ha un forte network, formato da fondazioni e centri di ricerca impegnati sui temi dell’innovazione e dell’imprenditorialità; poli di innovazione su specifici settori e domini tecnologici; centri per lo sviluppo di competenze [es: MTCC, Energy Center]; corporate; intermediari finanziari, fondi VC, business angels. I3P offre i tipici servizi di incubazione, con l’elemento di valore in più indicato sopra, della collaborazione con il Politecnico. Le startup possono avvalersi di servizi logistici e di servizi a valore aggiunto per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale. È inoltre possibile scegliere un percorso di “incubazione virtuale”, usufruendo invece dei soli servizi a valore aggiunto.
Ad ottobre 2019 il portafoglio è costituito da 61 società. 12 imprese in fundrasing nel primo semestre 2019 con raccolta complessiva di 7,8 milioni di euro e valore aggregato post-money di 51 milioni di euro.
Metodologie del ranking UBI Global
Il ranking ha preso in esame 364 programmi di incubazione in 78 Paesi del mondo, identificando i migliori incubatori e acceleratori in 6 diverse categorie, riconoscendo le loro prestazioni eccezionali nel promuovere imprenditorialità e innovazione. “Seguendo un rigoroso approccio basato sui dati, abbiamo valutato e confrontato i programmi di incubazione in tutto il mondo”, afferma Holger Meyer, direttore della ricerca presso UBI Global. “Il nostro World Benchmark Study 2019 – 2020 racconta le molteplici sfaccettature dell’ecosistema di incubazione internazionale e illustra le principali sfide e opportunità affrontate dai programmi partecipanti”. La valutazione ha preso in considerazione: l’impatto economico che il programma di incubazione è in grado di generare per il suo ecosistema; il valore per le startup incubate, relativo ai vantaggi e alla qualità dei servizi offerti dal programma di incubazione; la capacità del programma di incubazione di attrarre supporto finanziario da parte di investitori per le startup incubate. Il riconoscimento è stato assegnato nel corso del Summit mondiale sull’incubazione 2019 che si è svolto a Doha, in Qatar, il 6 novembre, ospitato dalla Qatar Development Bank. In particolare, gli UBI Awards & Recognition Gala hanno avuto luogo presso il Museum of Islamic Art, che ospita tesori di valore inestimabile che raccontano, attraverso tre continenti, 1.400 anni di storia. La classifica completa è disponibile su ubi-global.com/rankings Donatella Cambosu
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