Secondo un articolo pubblicato dal Financial Times, gli hedge fund starebbero effettuando una vera e propria “stangata” contro i titoli di Stato italiani come non si vedeva dai tempi della crisi finanziaria globale del 2008. I motivi riguarderebbero sia le incertezze politiche del Governo, prossimo alle elezioni, sia la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas, prevalentemente russo. Il 2022 non è stato un anno ottimale per gli hedge fund. Basti guardare al Goldman Sachs Hedge Industry VIP ETF (GVIP), con un valore di 151 milioni di dollari, è crollato del 23%.
FUND | INDICATORE | PERDITA DI PREZZO YTD |
Goldman Sachs Hedge Industry VIP ETF | GVIP | 23% |
Invesco QQQ Trust Series 1 | QQQ | 20% |
iShares Russell 2000 ETF | IWM | 13% |
SPDR S&P 500 ETF Trust | SPY | 13% |
SPDR Dow Jones Industrial Average ETF Trust | DIA | 9% |
Secondo i dati riportati da Bloomberg, l’Exchange-Traded Funds (ETF) ha avuto la maggiore esposizione al settore tecnologico nel corso di quest’anno. E tra le principali partecipazioni tecnologiche di GVIP vi sono Zendesk e Alibaba Group Holding. All’inizio dell’anno i titoli tecnologici sono crollati per l’aumento dei prezzi, alimentando la paura che l’aumento dei tassi di interesse potesse pesare sulle valutazioni. Hedge Fund Monitor di Goldman Sachs, che tiene traccia di 795 hedge fund con oltre 2,4 trilioni di dollari di posizioni azionarie lunghe e corte, ha evidenziato un miglioramento della performance da luglio, una crescente attenzione ai titoli growth e una maggiore concentrazione nelle posizioni di vertice. Ma se è vero che il settore tecnologico ha registrato un certo miglioramento negli ultimi due mesi, rimane comunque il settore che ha registrato le peggiori performance di quest’anno, da sempre uno dei settori più cannibalizzati dagli hedge fund, proprio perché, se da un lato i titoli tech possiedono il maggior rischio di investimento, dall’altro possono far ottenere un ritorno elevato. Allo stesso tempo, coloro che hanno registrato i maggiori cali in hedge fund, hanno registrato performance migliori nello stesso periodo, ad esempio Amazon.com e On Semiconductor Corp. Non ci sono quindi solo cattive notizie per gli hedge fund, dato che le long position sono in genere solo una parte del loro portafoglio. L’ETF DBi Hedge Strategy (DBEH) da 19 milioni di dollari, che emula sia il lato lungo sia quello corto di una strategia di hedge fund, è sceso solo del 2% quest’anno. Gli hedge fund azionari statunitensi sono scesi in media del 12% nella prima metà dell’anno, ma da allora hanno registrato un rendimento del 4%. La perdita media su base annua si attesta quindi al 9%. Riprendendo l’articolo del Financial Times relativo alla speculazione che stanno avviando gli hedge fund in Italia, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence, il valore totale delle obbligazioni italiane prese in prestito dagli investitori per scommettere su un calo dei prezzi ha raggiunto questo mese il livello più alto dal gennaio 2008, con oltre 39 miliardi di euro. Il terreno per gli hedge found è perfetto: da un lato il valore dell’euro cala rispetto al dollaro – se è un’ottima notizia per le esportazioni non lo è per le importazioni -, dall’altro i prezzi dell’energia per l’importazione di gas e il clima politico del Paese prossimo alle elezioni rappresentano un humus adatto. Il Paese sarebbe quindi troppo vulnerabile finanziariamente: basti pensare che i circa 200 miliardi di euro del PNRR potrebbero essere rivisti dalla futura classe dirigente, modificati, e con esso anche le riforme rientranti nel Piano, in merito alle quali l’UE auspica da diverso tempo la loro attuazione. Poi il rendimento del debito decennale italiano è salito al 3,7%, facendo salire lo spread con il debito tedesco a 2,3% rispetto all’ 1,37% di inizio anno. E proprio sullo spread dei titoli italiani e tedeschi si svolgerebbe la partita dei gestori di hedge fund. Come ricorda il quotidiano finanziario britannico: «Le scommesse contro il debito italiano sono state in passato un’attività molto redditizia per gli hedge fund a causa della lunga incertezza politica e dei timori per i 2,3 miliardi di euro di titoli di Stato in circolazione nel Paese. Nel 2018, mentre i mercati si preoccupavano della possibilità che un governo di coalizione aumentasse i livelli di debito e allentasse i legami con l’UE, gli hedge fund hanno aumentato le loro scommesse fino a raggiungere il livello più alto dalla crisi finanziaria, con Alan Howard, cofondatore di Brevan Howard, tra i beneficiari. Tuttavia, le scommesse degli hedge fund, sia in termini assoluti sia in proporzione al totale delle emissioni obbligazionarie, hanno superato i livelli del 2018, segno che gli investitori ritengono che i rendimenti possano andare avanti». Molto probabilmente una via d’uscita del nostro Paese, dove i titoli del debito pubblico sono sempre più esposti ai venti della speculazione, potrebbe consistere nel nuovo scudo anti-spread ideato dalla BCE, che dovrebbe limitare il rialzo dei rendimenti. Ma sarà difficile: per il suo utilizzo bisognerà soddisfatte una serie di condizioni molto impegnative, una delle quali, per esempio, consiste nel rispettare gli impegni presi con il PNRR e con la Commissione europea. (Photo by Maxim Hopman on Unsplash )
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