L’abbiamo sempre sentita dire: a investire i propri soldi, pochi o molti, nel mattone non si sbaglia.
Effettivamente, solidità e concretezza degli immobili hanno un loro fascino. Sebbene da qualche anno a questa parte, cioè da quando è cominciata la più grave e distribuita crisi economica della storia moderna, il settore immobiliare stia soffrendo tantissimo per una serie di cause concatenate.
Anche questo però è un settore in cui chi è capace di innovare riesce a spuntarla, anche molto bene.
Halldis (che si è specializzato negli affitti di appartamenti e uffici a breve termine) è uno di questi casi: ha focalizzato la sua attenzione “business” sulla gestione degli immobili, creando un grandissimo valore aggiunto (fatto di flessibilità e servizio) con la sua intermediazione tra i proprietari di immobili da una parte (ben contenti di liberarsi dalle rogne di una gestione diretta) e gli utilizzatori di immobili dall’altra. Con un approccio sostenibile (sfrutta la cubatura edificata già esistente e rende fiscalmente trasparenti le locazioni) e creando molti posti di lavoro.
Halldis ha saputo intercettare l’emergere di una nuova domanda, costituita in molte città “d’affari” dalla richiesta di affitti a breve termine da parte di aziende e privati, che cercano soluzioni flessibili, un certo stile e servizio elevato e garantito.
L’azienda, che attualmente gestisce un portafoglio di 1300 appartamenti in 10 città tra sei Paesi europei e il modello funziona talmente bene che Halldis (che fa parte della holding Windows on Europe, concentrata nel real estate con diversi brand) ha recentemente deciso di avviare il progetto Halldis Pro che mira a ampliare la propria presenza nelle principali città e località turistiche o centri economici italiani attraverso la collaborazione con partner locali.
Secondo i dati Halldis aumentano nel mondo e anche in Italia i turisti che scelgono di alloggiare in case di vacanza e residence (d’altro canto anche il successo del popolare sitto Airbnb fa leva su questo), al punto che l’offerta disponibile non riesce a soddisfare completamente tale domanda crescente.
“Vogliamo formare imprenditori che diventino nostri partner e strutturino questo sistema di gestione di immobili nella propria area applicando il nostro modello di business – dice il fondatore di Halldis e AD Window on Europe Pietro Martani – Attualmente in Italia l’offerta di appartamenti privati per brevi periodi è tipicamente quella a conduzione familiare, quindi destrutturata e frammentata, che fa fatica a imporsi all’attenzione e a stare al passo con gli standard internazionali di servizio. Tuttavia le potenzialità sono enormi: si stima infatti l’esistenza 3,5 milioni di seconde case, di cui solo una piccola parte (15%) viene adibita ad affitti turistici. Halldis ha affinato il proprio modello per la gestione degli appartamenti privati, fa leva su un processo industrializzato che consente di gestire moltissime unità immobiliari per conto dei proprietari, assicurando un servizio a 360 gradi che ci permette di competere sul mercato internazionale. La presenza internazionale Halldis, ricordo che si basa su un sistema integrato di distribuzione molto sofisticato, fatto di canali online e offline in 9 lingue”.
Lo scorso 18 febbraio nella sede di Blend Tower a Milano 25 persone provenienti da varie località della Penisola hanno partecipato al primo incontro formativo di Halldis, il prossimo si dovrebbe tenere il 28 marzo.
Il percorso di formazione si articolerà in diverse giornate in cui verranno illustrati i processi operativi e gli strumenti, e fornirà una guida alla creazione della società, al fine di instaurare un rapporto di collaborazione in cui sia Halldis sia il partner locale faranno confluire le proprie competenze specifiche. Per coloro che fossero interessati e valutare la possibilità di lavorare in questo progetto al fianco di un’azienda dinamica come Halldis, potete cominciare ad approndire da questo link.
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