Si chiama Hacking Talents è società benefit ed è nata da pochissimo per volontà di tre fondatrici: Federica Pasini, Nabila Lorini, Teresa Baldini, con l’idea di rivoluzionare la prospettiva con cui si da supporto a chi cerca lavoro e di disinnescare bias e pregiudizi che caratterizzano il mondo delle professioni. Con la forza gentile dell’empatia e dello scambio, mettendosi a disposizione di chiunque senta l’esigenza di investire su se stesso, le tre fondatrici intendono come già dice il nome della loro startup, hackerare il sistema italiano delle professioni, sparigliando logiche giudicanti ed elitarie che spesso lo connotano e impediscono agli individui di sprigionare appieno i propri talenti. “Gentilezza, accoglienza, ascolto sono concetti associati di rado ai settori lavorativi più qualificati e ambiti. È invece pervasiva la convinzione che per crescere professionalmente occorra fare i conti con la competizione, il sacrificio, l’individualismo, in genere con un’idea punitiva della carriera, che svilisce tempi della vita e bisogni e spesso mortifica le aspirazioni individuali; scendere a patti con l’evidenza che i nostri profili si cristallizzino una volta per tutte attorno alle competenze acquisite nei primi anni della formazione e il nostro valore sul mercato del lavoro si identifichi con le posizioni e le funzioni che fin qui abbiamo ricoperto”, spiegano le tre fondatrici che aggiungono: “Empowerment è la parola chiave: siamo convinte che ciascuno di noi possa raggiungere gli obiettivi che si pone quando viene messo in condizione di visualizzare e imprimere una direzione al proprio percorso. In un panorama professionale ancora fortemente caratterizzato da asimmetrie informative e lontano dall’offrire pari opportunità, in cui le aziende denunciano la scarsità di profili in linea con le competenze richieste e i talenti stentano a individuare posizioni che si accordino alle proprie ambizioni, Hacking Talents è l’ecosistema che mira ad armonizzare tale scollamento, portando in dote a chiunque attraversi una fase di cambiamento o ridefinizione professionale gli strumenti migliori per farlo: una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’ per ottenere il meglio dalla propria vita lavorativa, evidenziare e rendere accessibili le strade da intraprendere attraverso a una miscela innovativa di capacità e desideri”. Hacking talents si propone quindi come ponte tra professioni e persone, tra i tanti talenti in cerca di una posizione che li valorizzi e la complessità di un mondo del lavoro pervaso, negli ultimi decenni, da un’intensa interconnessione e da un importante innalzamento del livello tecnologico e digitale, accelerato anche dalla crisi pandemica. Un nuovo scenario con il quale le professionalità tradizionalmente acquisite faticano a tenere il passo. Ciò crea, da un lato, grandi opportunità per chi guarda con curiosità e interesse a questi settori, ma allontana, dall’altro, molti lavoratori dal core creativo e produttivo del mercato, alimentando senso di inadeguatezza, frustrazione e paura del futuro in tutte le generazioni. Se è ormai evidente a tutti la necessità di una formazione costante per rispondere a questo incalzante dinamismo, gli strumenti per finalizzarla non sono accessibili in modo immediato e inclusivo per tutti. La piattaforma, benché costituitasi solo recentemente come startup innovativa, ha però già raccolto nei mesi scorsi i primi dati che confermano il valore potenziale del progetto: per esempio il numero di richieste mensili per le sessioni di mentor è passato da 3 di maggio 2020 a 35 degli ultimi mesi del 2021, ha rilevato una percentuale dell’82 in termini di risposte positive da chi ha frequentato le sessioni di mentoring, ha registrato come i servizi di connessione e networking con aziende e professionisti, quelli di formazione digitale e contenuti informativi, i percorsi di coaching e i percorsi di riposizionamento professionale come quelli maggiormente richiesti rispettivamente dal 40, il 29, il 21 e il 5% degli utenti della piattaforma. A partire dall’inizio di dicembre 2021 è anche disponibile un test che consente ad Hacking Talents di personalizzare l’offerta facendo leva sulle competenze, le caratteristiche e i desideri di ogni singolo utente. “L’esposizione a contesti ricchi di un mindset innovativo e un approccio tecnologico mi hanno permesso di visualizzare scenari che non avrei potuto immaginare altrimenti, aprendomi nel tempo delle opportunità professionali concrete – enfatizza Federica Pasini che è anche Ceo della startup – . Dalla mia esperienza professionale ho imparato che mettere le persone nella condizione di visualizzare, credere e sperimentare una professione diversa, una modalità diversa di evolvere professionalmente, aiuta a diminuire drasticamente le frizioni e ad aumentare motivazione e produttività. Hacking Talents è un progetto disegnato su questa visione: da la possibilità a chiunque lo desideri di accedere al contesto e agli stimoli utili alla liberazione delle proprie capacità professionali, con l’obiettivo di lasciare un segno positivo sul mercato del lavoro italiano”. Alla base dell’approccio della startup c’è quella che le fondatrici definiscono come la forza dei legami tra le persone e il potere dell’ascolto che si pongono in contrasto con i principi di aggressività, competizione, soggezione che hanno dominato fino a oggi, Hacking Talents si differenza per la sua attitudine diversa alla cultura del lavoro. Il team ha optato per un approccio gentile, fondato sulla collaborazione, lo scambio intergenerazionale e il give back. In tale ottica, sono stati sviluppati servizi in linea con i bisogni attuali richiesti dal mercato come: corsi dedicati alla formazione digitale e tecnologica, percorsi di transition coaching e consulenza di personal branding, grazie alle partnership sviluppate con professionisti e attori del settore. Una volta rafforzate tali capacità, la startup vuole fornire connessioni concrete e, pertanto, offre esposizione a opportunità lavorative in ambienti dinamici e innovativi dell’ecosistema italiano. Inoltre, per perseguire gli obiettivi di inclusività e accessibilità, l’accesso alle risorse ispirazionali e le mentorship offerte, che attingono a un network di più di 80 mentor d’eccellenza, sono gratuiti. Mettendo le persone al centro ed è per questa ragione che proponiamo agli utenti che ricorrono ai nostri servizi di ricambiare il valore ottenuto, sostenendo, tramite una libera donazione, un’associazione no profit. “In sintonia con la nostra composizione, femminile al 100 per 100, e col nostro impegno quotidiano, abbiamo scelto in questa prima fase del progetto di sostenere Molce Atelier, sartoria terapeutica per donne vittima di abusi e in condizioni di fragilità e insicurezza – spiega Nabila Lorini – . In quanto donne, abbiamo vissuto in prima persona gli effetti di un sistema da secoli incapace di offrire pari opportunità, carente di modelli a cui potersi ispirare e ambienti in grado di includere, riconoscere e valorizzare i talenti diversi. Empowerment per noi significa anche consolidare l’alleanza inossidabile tra le grandi donne che hanno lottato per diventare quelle che sono e le giovani che oggi si affacciano al mondo del lavoro, per un futuro in cui i diritti di tutti e tutte siano rispettati, in cui non esista un unico approccio, aggressivo, competitivo e individualista al lavoro, così come alla vita”. La costruzione del progetto di Hacking Talents si fonda sui quattro pilastri fondamentali della gentilezza, del pensiero critico, della condivisione e del cambiamento: sulla base di tali valori chiave sono stati selezionati i mentor. Con l’obiettivo di fornire a ogni mentee una percezione di sé e delle proprie potenzialità adeguata e attuale è stata tessuta una rete esperienziale fatta di variegate professionalità e competenze dei mentor. “Credendo nell’importanza del prevalere del ‘noi’ sull’’io’, trovo significato nella mia vita nell’operare per generare impatto sociale – sottolinea Teresa Baldini – . Da sempre, mi pongo davanti a ogni avventura con un approccio umano e ciò mi ha permesso di comprendere la forza delle emozioni: un potenziale, spesso inespresso, che consente di sviluppare la propria unicità, pensiero critico e una prospettiva poliedrica. Attraverso Hacking Talents, miro a diffondere un mindset trasparente, gentile e collaborativo che permetta a chiunque di far uscire la vera versione di sé stesso sprigionando i propri talenti”. I bisogni a cui la piattaforma di Hacking Talents vuole rispondere riguardano due ambiti sostanziali: i talenti e il contesto. Ognuno di noi possiede dei talenti, non tutti però hanno accesso agli strumenti e alle conoscenze più adeguate per valorizzarli al massimo, raggiungere l’autodeterminazione e il successo personale. Le categorie di persone a cui la piattaforma è rivolta sono principalmente quattro: laureandi/neolaureati che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, ricchi di talenti e ambizioni, ma spesso ancora inconsapevoli delle dinamiche che lo attraversano e del proprio valore; le persone che hanno già qualche anno di esperienza, comprendono meglio il contesto che le circonda, ma non sanno ancora sfruttare al massimo il proprio potenziale; i professionisti consapevoli delle proprie competenze, che desiderano risintonizzarsi con le nuove esigenze del mercato del lavoro; i professionisti senior, con strutturata consapevolezza dei propri talenti e del mondo che li circonda, ma interessati a intercettare i nuovi sviluppi. Hacking Talents si è dotata dello statuto giuridico di società benefit, persegue cioè, ai sensi della Legge 28 dicembre 2015 n. 208, commi 376 – 384, una o più finalità di beneficio comune operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di portatori di interesse quali lavoratori dipendenti, professionisti, aziende ed enti di formazione, e più in generale, tutti i soggetti persone ed enti, comunque coinvolti e la società tutta. In particolare, condividendo gli obiettivi (Sustainable development goals, SDG) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, nello svolgimento della propria attività economica, intende offrire servizi che favoriscano: l’accessibilità universale all’informazione, all’educazione (SDG 4, 10); l’accessibilità universale alle opportunità di crescita professionale concrete per tutti gli utenti (SDG 8, 10); il sostegno concreto allo sviluppo di opportunità egualitarie nell’ambito della discriminazione di genere e promuovere il riconoscimento del proprio valore e potenziale umano (SDG 5); il supporto all’orientamento durante e concluso il percorso scolastico superiore e nelle fasi di cambiamento e di evoluzione della vita lavorativa e professionale attraverso sessioni con mentor, sessioni di ispirazione, selezione di esperienze e contenuti audio visivi, selezione di percorsi formativi e suggerimento di testi e di esercizi, con finalità anche di inclusione e migliore benessere mentale (SDG 2); il supporto all’integrazione e allo scambio intergenerazionale tra persone attraverso attività di mentorship e di networking (SDG 11); il sostegno concreto allo sviluppo di una parte della comunità che ha vissuto o vive situazioni di fragilità sociale o economica (SDG 10).
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