Google ce l’ha fatta, ha raggiunto la cosiddetta ‘supremazia quantistica’ dimostrando per la prima volta nella storia dell’umanità che, come spiega a Startupbusiness Tommaso Calarco, direttore dell’istituto di controllo quantistico del Centro Ricerche di Jülich e presidente dello European Quantum Flagship Community Network, “siamo stati in grado di costruire una macchina capace di eseguire un calcolo che nessun altro calcolatore fino a ora è stato in grado di elaborare”. Un momento storico quindi che diventa ancora più interessante perché infarinato da un piccolo mistero che riguarda l’annuncio di questo passo importante che Calarco definisce come un cambio di paradigma. Ciò che è infatti successo è che la bozza del documento che annuncia questo importante risultato è apparsa per un breve periodo su un sito della Nasa (come riporta Gizmondo ) con fonte ricercatori di Google che però non erano singolarmente nominati, periodo breve sì ma è bastato al Financial Times per riprenderlo e renderlo pubblico. Secondo quanto si apprende, e anche secondo l’opinione di Calarco il fatto della pubblicazione accidentale è del tutto casuale, si è trattato quindi molto probabilmente di un incidente del tutto involontario, negli ambienti scientifici si sa che quanto annunciato da Google è vero, solo serviva qualche settimana in più per preparare il documento di annuncio ufficiale che comunque, ci si aspetta, arriverà tra non molto. Al netto del piccolo incidente di comunicazione ciò che è successo è che per la prima volta si è potuta eseguire un’operazione con un computer quantistico (qui spieghiamo cosa sono i computer quantistici ) che altrimenti sarebbe stata impossibile da calcolare. In particolare i ricercatori di Google “hanno generato un circuito quantistico casuale – spiega sempre Calarco – si tratta di un’operazione del tutto accademica che non ha applicazioni pratiche ma che ha dimostrato la fattibilità della supremazia quantistica”. Secondo quanto riportato sempre da FT il documento trapelato afferma che il calcolo è stato eseguito in tre minuti e 20 secondi mentre il più potente dei computer classici avrebbe impiegato, per fare il medesimo calcolo, circa 10mila anni. Un passo fondamentale quindi verso il nuovo paradigma del computing sul quale sapremo certamente di più quando sarà rilasciato il documento ufficiale con tutti i dettagli di questo importante risultato. Nel frattempo possiamo riflettere sul fatto che: “è vero che questa operazione che è stata eseguita per dimostrare la supremazia quantistica è del tutto priva di applicazioni pratiche ma è anche vero che ora sappiamo come farla, e basterà metterci un po’ di creatività per impiegare tale potenza di calcolo a cose che avranno grande utilità”, conclude Calarco riprendendo le ultime frasi del documento che, seppur incidentalmente, ha già fatto il giro del mondo.
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