Il mercato dei droni è tecnologicamente innovativo e in rapida crescita. I campi di utilizzo di questi piccoli veicoli telecomandati spaziano da quello storico militare ai contratti commerciali in settori come l’agricoltura, l’immobiliare, la fotografia e l’edilizia. per arrivare anche al mercato dell’elettronica di consumo e dei giocattoli. Un report di Goldman Sachs prevede che la spesa totale per i droni in tutto il mondo supererà i 100 miliardi di dollari entro il 2020. Come Internet e il GPS prima di loro, i droni stanno evolvendosi oltre la loro origine militare per diventare potenti strumenti di business. – dice Goldman Sachs – Hanno già fatto il salto nel mercato dei consumatori, e ora vengono messi al lavoro in applicazioni commerciali e civili, dalla lotta agli incendi all’agricoltura. Questa è un’opportunità di mercato troppo grande per essere ignorata. E infatti non la ignorano le startup: anche in Italia vi sono società molto innovative in questo settore come Adpm Drones e Aerodron. Nelle previsioni di Goldman Sachs, il settore della difesa rimane preponderante, ma è incalzato da due settori in particolare: edilizia e agricoltura. E’ facile immaginare il perché: i droni possono portare enormi vantaggi in termini di velocità, efficacia, sicurezza, risparmio in una serie di attività operative come l’ispezione, la manutenzione, il rilievo e la mappatura. Similmente in agricoltura: l’industria primaria si sta evolvendo moltissimo negli ultimi anni e si va trasformando in agricoltura di precisione, una parte della quale è stata tradizionalmente effettuata utilizzando immagini satellitari, o da sensori portatili o montati sul trattore. Il nuovo strumento saranno i droni. Qui di seguito una parte dell’infografica reperibile completa a questo indirizzo.
Il mercato dei droni in Italia e Europa
Una ulteriore spinta al mercato dei droni in Europa potrà arrivare dal nuovo regolamento europeo, una sorta di ‘deregulation’, che abbatte molti limiti posti fino a oggi. Secondo l’Enac, come riporta Quadricottero News, potrebbe entrare in vigore già prima dell’estate ed essere applicabile a partire da 1 anno dalla sua entrata in vigore (quindi estate 2020 stando alle ipotesi sopra) e che da quella data concede un periodo transitorio di 2 anni agli Stati Membri per adeguarsi (quindi 2022) ENAC ha deciso di istituire un suo periodo transitorio di 1 anno (presumibilmente da giugno 2019 a giugno 2020) ovvero fino a quando il regolamento europeo non inizierà a diventare applicabile. Possiamo chiamarlo Regolamento ENAC Transitorio Droni. Nell’estate del 2020 questo regolamento transitorio ENAC cambierà ancora per adeguarsi ancora di più al regolamento europeo fino ad arrivare al 2022 quando ci sarà soltanto il regolamento europeo droni. Cosa cambierà? Molte cose davvero molto importanti, ad esempio si supera la distinzione tra uso ricreativo e uso professionale e non sarà più richiesto un patentino così come oggi è inteso: chiunque quindi sarà libero di fare riprese video professionali anche in città e sulle persone, senza chiedere particolari autorizzazioni. Tutto questo relativamente alle cosiddette operazioni ‘non critiche’, quelle ‘critiche’ continueranno a esistere e sarà sempre necessario frequentare la scuola di volo e ottenere un attestato da pilota. D’altro canto i droni dovranno avere una marchiatura CE, essere ‘immatricolati’ e si pagherà una tassa.
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