Giuseppe Donvito è il nuovo presidente di Italian Tech Alliance

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Era il febbraio del 2020 quando nacque l’associazione VCHub  per dare forza all’ecosistema delle imprese che fanno innovazione e delle realtà che in esse investono, l’associazione ha poi preso il nome di Italian Tech Alliance nel novembre del 2021 e oggi annuncia la nomina del nuovo presidente nella persona di Giuseppe Donvito di P101 che subentra a Gianluca Dettori di Primo Venture. In occasione dell’annuncio della nomina Startupbusiness ha chiesto al nuovo presidente quali sono i suoi obiettivi e le azioni che intende introdurre. “L’associazione deve sempre più integrarsi a tutti i livelli dell’ecosistema, diventare sempre più punto di riferimento sia del mondo finanziario, quindi delle realtà che investono in startup, sia degli imprenditori e delle aziende che fanno innovazione – dice Donvito -, questo è un elemento sul quale naturalmente intendo lavorare internamente con lo staff e con i soci al fine di rafforzare ulteriormente il posizionamento e il ruolo concreto di associazione che si dimostra utile per tutti. Ci sono poi gli obiettivi più programmatici che identifico nelle azioni volte a definire una revisione dello Startup Act che ha compiuto i dieci anni di vita, dieci anni in cui l’ecosistema si è evoluto ed è quindi necessario un processo di ammodernamento della norma a più livelli come, per esempio quelli fiscali, quelli del trasferimenti tecnologico, affinché ne aumenti l’efficacia con l’obiettivo di attrarre sempre pi investitori verso l’asset class startup che è elemento fondamentale per fare crescere l’ecosistema”.

Consolidare la crescita dell’ecosistema

Un ecosistema che abbiamo visto crescere in modo significativo anche nel 2022 come hanno confermato proprio i dati diffusi di Italian Tech Alliance insieme a Growth Capital che si occupa di effettuare l’analisi trimestrale degli investimenti : “Ciò che è stato fatto fino a oggi è molto importante e siamo arrivati a quasi 2 miliardi di euro di investimenti annui ma non dobbiamo accontentarci, dobbiamo continuare a lavorare, non mollare la preda, favorire l’attrazione di investimenti sia da realtà come casse di previdenza, fondi pensione, corporate, sia investitori esteri che siano fondi o LP interessanti all’ecosistema e alle startup italiane, il trend positivo c’è e dobbiamo continuare a cavalcarlo (sempre secondo il report di Growth Capital la percentuale di deal superiori al milioni di euro in startup italiane che vedono coinvolti investitori internazionali è passata dal 58% del 2021 al 67% del 2022, ndr). Ci sono due fattori sui quali fare leva: il primo è intrinseco al nostro ecosistema che deve accelerare e produrre exit e continuare a dimostrare che cresce e che sta facendo bene e poi c’è il ruolo delle istituzioni che stanno iniziando a vedere l’innovazione tecnologica e le imprese innovative come elemento strutturale da integrare nelle politiche industriali perché si tratta di una componente fondamentale dell’economia del futuro e un settore che è sta dimostrando di portare valore aggiunto al Paese e di contribuire in modo sostanziale alla creazione di nuovi posti di lavoro”. In tal senso il dialogo con le istituzioni risulta fondamentale, non solo per rinnovare lo Startup Act con appunto riorganizzazione degli incentivi fiscali, sostegno allo sviluppo di fondi pubblico-privati, rafforzamento del credito di imposta per sostenere la ricerca e sviluppo, ma anche per fare in modo che gli attori istituzionali continuino anche a destinare risorse finanziarie all’ecosistema delle startup che, come si è visto in questi ultimi due anni soprattutto, si è rilevato elemento portante della crescita, sempre il report di Growth Capital indica infatti in CDP Venture Capital l’attore maggiormente attivo in termini di investimenti anche nell’anno 2022.

Formazione e internazionalizzazione

“Raccoglieremo in modo puntuale i feedback dagli associati, per identificare gli elementi capaci di portare l’associazione a essere sempre più un punto di riferimento per tutti – prosegue il neo presidente – aumenteremo l’offerta di eventi formativi oltre all’academy che già ha dimostrato di essere efficace , penso ad eventi specifici, legati anche all’attualità e poi rafforzare la comunicazione al fine di condividere le iniziative e mostrare come l’associazione lavora per tutto l’ecosistema. Altro punto sono le relazioni internazionali che comprendono per esempio l’organizzazione di missioni agli eventi internazionali come abbiamo già fatto, ma vorrei anche sviluppare nuove iniziative capaci di fare conoscere gli aspetti positivi dell’ecosistema italiano a potenziali partner internazionali”.

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