Gitex e North Star, la piattaforma globale per l’industria tech

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Un tempo il mondo degli eventi tech era dominato dai giganti. Chi da un po’ bazzica il settore ricorderà il Comdex che si svolgeva in due principali edizioni a Las Vegas in autunno e ad Atlanta in primavera, c’era poi il Cebit di Hannover, erano appuntamenti immancabili, era dove venivano annunciate le innovazioni tecnologiche che hanno poi portato a svilupparsi il mondo dell’informatica come lo conosciamo oggi, era l’epoca d’oro del settore, quell’epoca che ha trovato il suo punto più alto a cavallo del millennio, ricordate il ‘millenium bug’?, per poi trasformarsi completamente soprattutto grazie all’arrivo del fenomeno startup. 

Poi il Comdex è scomparso, in parte sostituito dall’attuale CES sempre a Las Vegas, il Cebit ha perso la sua forza di trazione ed è iniziata l’era degli eventi tech startup di cui abbiamo raccontanto qui , ora però il momento del grande ritorno degli eventi globali che fanno numeri stratosferici sembra essere tornato con l’evoluzione del Gitex Global di Dubai che negli anni è cresciuto esponenzialmente fino a diventare non solo la piattaforma che nell’edizione 2024 ha contanto oltre 6500 espositori, 1800 startup, 1200 investitori e oltre 200mila partecipanti da 180 Paesi distribuiti su due location: il Dubai World Trade Center e il Dubai Harbour, la prima come location principale distribuita su decine di padiglioni, la seconda come location dedicata alle startup e all’evento North Start Expand. “La scelta di adottare la doppia location è dovuta al fatto che tutti all’interno del DWTC non ci stavano più già dallo scorso anno – spiega a Startupbusiness Trixie LohMirmand, executive vice president del Dubai World Trade Centre e CEO di Kaoun International che è la società che organizza e gestisce il Gitex in tutte le sue varie edizioni che già dall’anno prossimo si moltiplicheranno – siamo però consapevoli che questa scelta va ripensata sia per via delle questioni logistiche (le due location sono distanti circa 30 chilometri ma il traffico di Dubai rende il tempo di trasferimento mai inferiore all’ora, ndr) sia e soprattutto per il fatto che riteniamo fondamentale la contaminazione tra le startup e le grandi aziende tech di tutto il mondo. Già da quest’anno le cosiddette scaleup le abbiamo riportate all’interno del DWTC ma vogliamo tornare ad avere tutti sotto lo stesso tetto perché siamo convinti che la contaminazione tra le diverse realtà sia fondamentale e valore aggiunto della nostra piattaforma, ed è perciò che già dal prossimo anno abbiamo in programma di trasferire la manifestazione nella zona di Dubai che ospitò l’Expo Dubai 2020 (svoltosi poi nel 2021 per le restrizioni legate alla pandemia) sulla quale si stanno facendo interventi di ammodernamento e ampliamento”. 

Trixie LohMirmand, executive vice president del Dubai World Trade Centre e CEO di Kaoun International

La CEO mostra un forte interesse e una decisa consapevolezza verso l’importanza delle startup e aggiunge come nelle altre tappe che Gitex sta organizzando nel mondo, a partire da quella europea che debutta a Berlino a maggio 2025 anche l’area North Star Expand sarà integrata nell’area espositiva di Gitex Europe. Proprio il lancio di Gitex Europe è stata una delle notizie che più ha richiamato attenzione nei giorni della manifestazione emiratina. L’annuncio è stato fatto ponendo enfasi sulla decisione di Gitex di puntare in modo deciso e sostanziale sulle collaborazioni con enti locali: “Vogliamo collegare il mondo delle industrie tecnologiche, delle startup, dei venture capital, diventare anche in Europa il ‘nexus’, il nodo, dell’innovazione”, ribadisce LohMirmand che sottolinea come a Dubai all’edizione 2024 di Gitex Global sono presenti 900 aziende tech europee. Partner di primo piano è l’European Innovation Council (EIC) e il capo dipartimento Stéphane Ouaki enfatizza come la presenza a Gitex Europa, che si svolge a Berlino dal 21 al 23 maggio 2025, sarà in forze e coinvolgerà tutti i Paesi della UE. Altri parner sono Berlin Partner, De-Hub, Tech Uk, Tech.Mt e anche investitiri internazionali tra cui lo statunitense SOSV che per bocca di Sean O’Sullivan, fondatore e managing partner, enfatizza come l’Europa sia leader globale nell’innovazione che fa capo alla sostenibilità e come il suo veicolo abbia a tal proposito creato un fondo da 60 milioni di euro destinato proprio alle aziende che fanno innovazione in Europa. 

Oltre all’edizione di Berlino che si svolgerà negli spazi della Messe Berlin e che comprende anche le edizioni europee di AI Everything e di North Star, Gitex ha presentato un programma globale di eventi che animano il calendario del prossimo anno. Si inizia con l’edizione AI Everything dal 4 al 6 febbraio che si dipana tra Abu Dhabi e Dubai, poi Gitex Africa che nella sua seconda edizione torna a Marrakesh in Marocco dal 14 al 15 aprile, si vola poi a Singapore per Gitex Asia dal 23 al 25 aprile, e quindi appunto Berlino, a settembre, dall’1 al 4 c’è Gitex Nigeria, dal 10 al 12 settembre l’edizione dedicata alla salute digitale Gitex Digi_Health 5.0 che si svolge in Thailandia e, infine, l’edizione 2025, la 45esima di Gitex Global a Dubai dal 13 al 17 ottobre. 

Scaleup e intelligenza artificiale 

Gitex Global 2024 ha visto anche il lancio di iniziative a supporto dello sviluppo di imprese, in particolare quella che si chiama Gitex Editions ed è dedicata alle scaleup, o meglio alle late-stage advanced tech company che possono aderire a questa sorta di hub al fine di poter contare sul supporto di Gitex e del governo degli Emirati Arabi Uniti per sviluppare i loro business e le loro tecnologie a livello internazionale. Il programma è stato presentato da Omar Sultan Al Olama che è il ministro degli Emirati per l’AI, la digital economy e le applicazioni di remote working, il suo intervento ha posto enfasi sul desiderio degli Emirati di essere un partner globale sul fronte dell’intelligenza artificiale: “stiamo lavorando per dotarci di tutte le piattaforme necessarie come quelle di capacità di elaborazione dati, di fornitura dell’energia necessaria ai data center che gestiscono IA e su quella dello sviluppo di talenti. Crediamo molto nella crescita di LLM per applicazioni specifici e da un punto di vista normativo ci poniamo a metà strada tra l’approccio regolatorio dell’Unione Europea e la libertà degli USA, anzi, forse siamo un pelo più sbilanciati verso il modello USA, anche se va ricordato che per esempio anche lo stato della California sta sviluppando un suo AI Act, credo che sia fondamentale sviluppare modelli specializzati che siano anche open source e che, salvo per determinate questioni come per esempio quelle legate alla sicurezza nazionale, debbano poter operare liberamente. Negli Emirati siamo molto veloci sia a fare gli investimenti una volta decisa la direzione e a realizzare le piattaforme strutturali, sia a definire eventuali quadri normativi mantenendo un approccio che potrei definire come una sandbox regolatoria per IA che sia altamente pragmatica e che sia compatibile con le esigenze di tutti. Inoltre vogliamo definire un framework che sia capace di attrarre talenti con competenze su IA da tutto il mondo e allo stesso tempo accelerare il processo di formazione dei talenti locali, obiettivo è quello di avere almento tre milioni di persone che sappiano come si fa prompt engineering”. 

Sul tema intelligenza artificiale tra le tantissime tecnologie esposte nel padiglione dedicato ha fatto certamente parlare molto di se il progetto Baby X simulazione interattiva di un neonato virtuale realistico che impara e reagisce come un umano, grazie a un cervello virtuale incorporato che ha una somiglianza dettagliata con quello di un essere umano. Baby X funziona grazie all’intelligenza artificiale biologica e a un sistema operativo chiamato Brain Language, le reazioni neurochimiche stimolate aiutano Baby X a decidere come reagire. Per spiegare l’importanza di Baby X, Mark Sagar, il suo creatore e co-fondatore di Soul Machines, con sede in Nuova Zelanda, sottolinea la differenza tra l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale: “Come esseri umani, impariamo fin da piccoli esplorando il mondo e sperimentando. Il gioco è una parte fondamentale per rendere l’intelligenza aperta e inventiva ma è una cosa che manca all’IA attuale. Se vogliamo regolamentare l’intelligenza artificiale generale, dobbiamo costruire un’architettura cognitiva che produca un comportamento intelligente attraverso un approccio ad ampio spettro”.

Startup

North Star si definisce come l’evento startup più grande del mondo e i numeri sono piuttosto significativi come scritto sopra, ma all’interno dell’evento collegato, o meglio ispirato, dal Gitex accadono molte cose. Intanto c’è la competition che si chiama Supernova Challenge e che in questa edizione ha visto candidarsi oltre 650 startup da 69 Paesi di cui il 39% in fase seed/early, il 24% serie A, il 18% pre-seed e l’11% bootstrap, ha visto un programma di eventi di selezione che si è dipanato in Europa, Africa, Asia, Medio Oriente e Americhe, ha visto un pool di 155 semifinalisti da 50 Paesi, fino ad arrivare ai 20 finalisti che si sono contesi i premi sul palco del 10X del North Star 2024. Venti startup da Francia, Cina, Bangladesh, Germania, Brasile, Lettonia, Giappone, Taiwan, Corea, Irlanda, Regno Unito e India, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, nessuna dall’Italia è giunta in finale. A vincere il primo premio da 100mila dollari è stata la startup healthtech lettone Longenesis che propone trattamenti innovativi e un nuovo modo di coinvolgere i pazienti, Emil Syundyukov, co-fondatore e CEO di Longenesis: “Si tratta di sbloccare il valore nascosto dei dati coinvolgendo popolazioni più ampie, possiamo così aiutare le terapie a raggiungere più rapidamente chi ne ha bisogno. Questa vittoria è solo l’inizio per noi. Siamo qui per superare i confini geografici della ricerca sanitaria e scalare, soprattutto nella regione del Golfo, che vediamo come un punto focale per le innovazioni sanitarie”. Il secondo e il terzo premio del valore rispettivo di 60mila dollari e 35mila dollari sono andati a ProfilePrint di Singapore per la sua innovativa piattaforma di qualità degli ingredienti guidata dall’intelligenza artificiale utilizzando una tecnologia brevettata di identità digitale alimentare, ProfilePrint sintetizza dati molecolari complessi in impronte digitali, consentendo alle aziende agroalimentari di prendere decisioni basate sui dati per migliorare la qualità e l’efficienza dei prodotti. Terza la sudcoreana Nextpayments le cui soluzioni offrono esperienze di vendita al dettaglio personalizzate attraverso chioschi IA avanzati e tecnologia per negozi intelligenti.

Poi ci sono le startup che espongono e che portano, in padiglioni organizzati dai singoli Paesi o da gruppi di aziende o anche da investitori, le loro innovazioni all’attenzione delle migliaia di visitatori. Ovviamente c’è di tutto, ogni settore possibile con AI, fintech e healthtech che hanno le presenze più numerose, e poi lo schieramento di acceleratori, incubatori, istituzioni a cominciare dalla Dubai Chamber Digital che è co-organizzatore di North Star e fautore dei filoni tematici come Gitex Impact sulla sostenibilità, Fintech Surge e Future Blockchain Summit, Marketing Mania dedicata all’innovazione nei media. Dubai Chamber Digital ha anche presentato l’edizione 2024 della Dubai Startup Guide , documento fondamentale per chiunque intenda sviluppare un’azienda nell’Emirato e che presenta indicazioni utilissime, step-by-step illustrando le diverse possibilità con anche un approfondimento per singoli settori come quello della stampa 3d, dell’intelligenza artificiale, della cybersecurity, dell’edtech, del fintech, del gaming, dell’healthtech, del web3, del software saas, il documento è presentato dal sopra citato ministro Omar Sultan Al Olama a sottilineare l’importanza che le startup rappresentano anche per le strategie governative. Zain Anwer Pirani che è manager digital economy ecosystem di Dubai Chamber Digital afferma nel corso di un incontro con una delegazione di aziende sudcoreane organizzato da Agcc, il global innovation partner fondato e gestito da Chiara de Caro e Han Gust, come le attività della sua organizzazione siano fortemente concentrate sull’innovazione e come esiste una rete di ambassador che in tutto il mondo lavorano per promuovere le opportunità che l’Emirato offre agli imprenditori innovativi. 

Italia

L’Italian Trade Agency guidata negli Emirati Arabi Uniti e in Oman da Valerio Soldani ha realizzato uno stand a Expand North Star ospitando una serie di startup tra cui, per esempio, Travel Verse che propone servizi e soluzioni per il settore del turismo basati sull’intelligenza artificiale: “Sempre più sono fondamentali le specifiche applicazioni basate su IA – dice Antonio Amendola, product manager della startup – e noi lavoriamo proprio per dimostrare come l’IA può davvero portare un contributo significativo in un settore sempre più competitivo in tutto il mondo”, o come anche è il caso di MyMoney che realizza soluzioni per i pagamenti basati sulla biometria la cui fondatrice e CEO Mara Vendramin descrive come adatti a contesti che vanno da ambienti definiti come per esempio gli hotel e i villaggi turistici a quelli più trasversali ove si generano vendite sia BtoC sia BtoB. Presso lo stand di ITA Startupbusiness ha incontrato anche una startup sui generis: Radio Italia Dubai, stazione radio nata da poche settimane che trasmette sulla frequenza 95.3 e che si propone come la voce del made in Italy nella zona, a raccontare il progetto è il business development manager Luigi Negro che sottilinea come l’idea sia quella di dare voce alla comunità italiana di Dubai, circa 40mila persone, e diventare piattaforma per ciò che l’Italia ha da offrire, tecnologia e innovazione compresi. Radio Italia Dubai così come molte realtà italiane che sono insediate a Dubai lavorano in stretta collaborazione con Italiacamp Dubai Hub for made in Italy, realtà pubblico privata che vede la partecipazione di istituzioni governative come Simest, di università come Luiss e di aziende che hanno scelto questa piattaforma per lo sviluppo del loro business nell’area, a guidare il tutto è Leo Cisotta che sottolinea come l’hub stia crescendo sia in termini di capacità di attrarre sempre nuovi clienti, quindi aziende italiane che richiedono supporto, sia in termini di reputazione nella sua capacità di interagire con partner e istituzioni locali. La piattaforma, che ha sede all’interno del Dubai World Trade Center, quindi nel medesimo luogo dove si svolge il Gitex, punta sul made in Italy innovativo, su aziende tecnologiche e che offrono una nuova visione del made in Italy dando così forza a un sempre più necessario posizionamento del Paese in mercati che stanno mostrando forza propulsiva. Un lavoro che vede impegnato anche il già citato Valerio Soldani il quale partecipando a un evento il cui scopo, e titolo, era quello di mettere in luce la capacità di fare collaborazione tra i diversi Paesi europei, un evento che oltre al rappresentante italiano ha visto la partecipazione di esponenti di organizzazioni dal Portogallo, Francia, Germania, Polonia da cui è emerso come l’Europa sia molto più intenzionata a collaborare al suo interno che non il contrario e che quella che potremmo definire come anche la concorrenza sana tra i vari Paesi dell’Unione può essere un valore per chi fa impresa e per chi la finanzia e questo è un messaggio molto importante da condividere su un palco come quello di Dubai anche in vista dell’edizione di Berlino.

La presenza italiana è concentrata in Expand North Star, a differenza di altri Paesi l’Italia ha scelto di non avere più stand istituzionali in vari padiglioni tra North Star e Gitex e le aziende italiane non erano nemmeno presenti all’interno dello stand dell’Unione Europea al Gitex dove invece c’erano startup e scaleup da Francia, Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Bulgaria, Germania, Norvegia, Danimarca, Estonia, Lettonia ma è solo una questione di tempo perché è proprio di oggi l’annuncio da parte del programma Scaling Club di EIC dell’ingresso di tre scaleup italiane nella comunità di imprese in cui l’Europa intende investire per creare i suoi unicorni (qui la notizia). Questo però non ha fermato le startup italiane nel mettersi in mostra in ogni possibile contesto come è il caso per esempio di KaraokeOne che si è messa in luce come partner dell’iniziativa North Star by Night, evento serale collegato alla manifestazione: “siamo unici italiani come activation partner di North Star e lo siamo insieme a Rolling Stone Italia – spiega Antonio Vecchio, CEO della startup – siamo elemento dell’evento globale che riunisce innovazione e portiamo questa esperienza in giro per il mondo in tutte le altre tappe del Gitex, questo progetto nasce anche come frutto della nostra esperienza nell’ambito di Immediate Accelerator di RS Productions gestito da Mattia Lecchi (che è anche uno dei componenti, unico italiano, della giuria che ha selezionato i vincitori della competition Supernova Challenge di cui sopra, ndr)”. 

Macchine volanti

Le innovazioni sono tantissime: l’IA che aiuta nelle traduzioni simultanee, i robot autonomi, antropomorfi e non, che sono in giro per ogni padiglione della fiera mischiandosi alla folla spesso anche intensa per portare informazioni o fare promozione a qualche azienda, i Paesi rappresentati sono tantissimi, sia con i loro stand istituzionali sia con le aziende sparse tra i numerosissimi padiglioni, i settori rappresentati ci sono tutti dall’aerospazio alla cybersecurity, dall’intelligenza artificiale alla manifattura additiva, dai videogiochi al mondo degli sviluppatori, dalle telecomunicazioni alla mobilità e proprio pensando alla mobilità c’è una cosa che sempre suscita quel fascino che sta in mezzo tra la fantascienza e la speranza di avere un mondo migliore: le macchine volanti. Certo in una Dubai dove il traffico sulle sue ampie strade sta diventando sempre più intenso, l’idea dell’auto volante, dell’aerotaxi, si trasforma rapidamente anche in concetto di comodità ma ancora serve un po’ perché questo tipo di servizi si realizzino, intanto però i prototipi non mancano, ce ne sono di varia forma, foggia, misura, quelli da 2, 5 posti, quelli che possono anche andare in strada e quelli che invece volano e basta, quelli che puntano sul design e quelli che invece guardano più agli aspetti pratici, ma uno ha attratto l’attenzione, presentato in un normale stand senza effetti speciali da un’azienda austriaca di Linz, quasi in sotto tono rispetto all’allestimento di altri, soprattutto asiatici, con tanto di presentazioni in stile cinematografico come per esempio ha fatto la cinese Xpeng con la sua AeroHt. Ebbene l’azienda austriaca che si chiama CycloTech ha presentato un prototipo basato su un sistema del tutto nuovo, nessuna elica tipo i droni tradizionali, ma rotori, denominati cyclorotor che di aspetto ricordano le ruote di una normale vettura e che garantiscono maggiori prestazioni, maggiore sicurezza e maggiore manovrabilità come spiega il chief development officer Markus Steinke che sottolinea anche come lo sviluppo del veicolo sia in fase già piuttosto avanzata e come i test pratici abbiamo già ampiamente dimostrato l’efficacia dei ciclo-rotori. 

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