“L’interesse per la mobilità elettrica è enorme: tuttavia in molti rimandano l’acquisto di un’auto full-electric o ibrida plug-in perché i punti di ricarica sono effettivamente ancora pochi, e soprattutto situati in location scomode da raggiungere e prive di servizi e di alcuna attrattiva – spiega in una nota Alessandro Vigilanti, co-fondatore e Ceo di GasGas. Ricaricare l’auto elettrica richiede tempo. Questo in sé non è un problema, perché gli e-driver sanno viaggiare prendendosi i giusti tempi. Ma cosa fare mentre ricarichi la tua auto se la colonnina è dispersa in mezzo al nulla? L’idea alla base di GasGas risolve questo problema, cruciale per la crescita del settore, e crea nuove opportunità di guadagno per tutte le attività commerciali e industriali che hanno capito il vero potenziale di questa collaborazione”. In Italia, nel 2020, sono state immatricolate, secondo quanto rilevato da Motus-E, l’associazione italiana degli operatori della mobilità elettrica, 59.875 auto elettriche (+251% rispetto all’anno precedente). Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) ha l’obiettivo di arrivare a un parco circolante elettrico pari a sei milioni di veicoli nel 2030. Le previsioni di Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, anche in uno scenario moderato, ipotizzano che si raggiungerà un numero di veicoli elettrici pari a 1,5 milioni nel 2025, per poi passare a 5,5 milioni nel 2030. “Abbiamo scelto un nome un po’ controcorrente per la nostra startup – spiega Vigilanti a Startupbusiness – ma lo siamo non solo nel nome ma anche nel modello di sviluppo, dobbiamo fin da subito fornire servizi di ricarica che vadano a rispondere alla domanda degli utenti della mobilità elettrica, basta colonnine sperdute o disattivate o in manutenzione utili solo a fare numero. Nel processo di sviluppo di GasGas distinguiamo due fasi, una prima fase di elevatissima crescita e quindi necessità di capitali per l’installazione della maggior parte del network in modo da offrire fin da subito la capillarità necessaria, l’obiettivo è di circa 850 punti di ricarica. Una seconda fase identificata nel quinquennio 2025-2030 dove oltre a consolidare la rete con nuove installazioni sarà necessario potenziare l’esistente poiché ci saranno molte vetture da ricaricare con caratteristiche differenti da quelle in commercio attualmente, fra tutte la potenza di ricarica e l’autenticazione al servizio. I ricavi deriveranno principalmente dalle membership e dalle ricariche degli utenti, la community soprattutto nella prima fase sarà fondamentale per sostenere le entrate e aumentare la redditività del singolo punto di ricarica e per facilitare i punti di interesse a ospitare i nostri punti di ricarica. Dopo il 2025 la penetrazione dell’auto elettrica sarà tale che contiamo di poter erogare quasi 600mile ricariche all’anno e avere circa tremila iscritti alla membership”. Dal momento che ricaricare un’auto elettrica comporta un tempo di attesa, GasGas ha coinvolto nel progetto di sviluppo della rete i proprietari di punti di interesse particolarmente qualificati e di interesse per l’utente, a partire da negozi, bar, ristoranti e distributori di carburante. I commercianti che scelgono di collaborare con GasGas non dovranno sostenere il costo dell’impianto di ricarica, della gestione, della manutenzione e della promozione che sarà interamente a carico di GasGas, ma dovranno solo realizzare le condizioni eventualmente necessarie a valle dello studio di fattibilità che GasGas si impegnerà a realizzare a proprie spese. Il vero vantaggio per i partner sta però nell’impatto mediatico che deriverà dall’avere messo a disposizione una colonnina per i propri clienti: maggiore visibilità, ampliamento del giro d’affari, e attrattiva per tutti gli e-driver che si fermeranno per ricaricare il proprio veicolo. Il servizio ideato da GasGas va oltre l’offerta di una rete di colonnine di ricarica, dislocate in modo intelligente sul territorio sfruttando i punti di interesse. GasGas, infatti, propone agli utenti un modello di consumo innovativo basato sulla membership, estremamente vantaggioso da un punto di vista economico e strategico: “i membri della rete GasGas pagano una fee fissa per il servizio di ricarica, con kWh illimitati. In questo modo gli utenti risparmiano sui costi di ricarica e possono intervenire nelle scelte che riguardano il posizionamento delle colonnine, che installeremo anche a seconda delle necessità egli iscritti. Inoltre, i membri della community GasGas supportano, proprio grazie al pagamento dei costi di iscrizione, lo sviluppo dei punti di ricarica e la loro maggiore diffusione sia sul territorio italiano sia, un domani, su quello europeo”, commenta Stefania Menguzzato, co-fondatrice e general manager di GasGas. Le GasGas Station sono gestite da una piattaforma virtuale, progettata per interagire con i propri utenti. Naturalmente tutte le colonnine potranno essere usate anche da chi non è membro della community: per questi il modello di pricing prevede un costo al kWh comunque concorrenziale, un costo per l’avvio della ricarica e un eventuale costo per l’occupazione dello stallo. GasGas sta installando le prime colonnine in corrispondenza di punti di interesse nel settore food and beverage e presso alcuni grandi centri commerciali. Dopo aver definito il proprio modello di business GasGas ha subito siglato partnership strategiche con alcuni tra i principali fornitori di tecnologia hardware e software, e coinvolto nel progetto soggetti in grado di supportarla nella gestione e nella manutenzione delle colonnine su tutto il territorio nazionale. Nei prossimi mesi è previsto lo sviluppo della community e la creazione di una pipeline di punti di ricarica in tutto il nord Italia.
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