Maria Matloub collabora abitualmente con Startupbusiness e in questo articolo ci racconta del Founder Institute del quale è co-organizzatrice del chapter di Milano. L’ecosistema dell’innovazione di Milano ha subito una grande trasformazione dopo l’Expo del 2015, cambiando un po’ il paesaggio sia dell’infrastruttura sie le dinamiche della città, un aspetto che fa di Milano oggi una delle maggior città in Europa, riprendendo in mano il suo stato di città chiave. L’Italia, e Milano in particolare ha tutte le qualità per essere un pilastro, con un paesaggio lombardo magnifico e accessibile, trasporti facili, buon cibo e un ambiente multiculturale, con un accesso ai talenti locali in diversi settori, soprattutto nella ricerca e sviluppo. Ma per fare startup questo non basta. Per fare startup è fondamentale l’educazione, che vuole dire un cambio di mentalità che accetta le sfide, potenziali fallimenti e opportunità di provare, di crederci e di aiutarsi, insieme, imprenditori, investitori, istituzioni, organizzazioni e Stato. E poi serve la lingua inglese. Questa mentalità è quella che ha fatto oggi dalla Silicon Valley quello che è, ma anche, a un altro livello, Londra, Berlino e Parigi stanno facendo. I principali attori di un ecosistema possono costruire un’infrastruttura solida sul territorio. Partendo dall’educazione, ci sono molti programmi imprenditoriali, incubatori, acceleratori, ma anche investitori sia VC che angel, che stanno cercando di portare Milano e l’Italia sulla mappa delle startup mondiali. Per esempio, il PoliHub è stato premiato come 3° incubatore universitario al mondo nel World Top University Business Incubator Rankings 2017 – 2018 di UBI Global. Ci sono anche eventi globali come Startup weekend, Lean startup machine e altri che contribuiscono a creare questa consapevolezza in chi desidera iniziare un’attività propria, di cambiare il mondo. Ed è per questo che il Founder Institute ha avviato due chapter in Italia nel 2018 e ora si ripropone con l’edizione 2019. La nuova edizione è appena partita a Roma, e sta per tornare a Milano. L’intero programma conta 180 chapter in 60 Paesi e un portafoglio stimato a 20 miliardi di dollari di valore delle startup che in seno al programma sono nate, ha sede in Silicon Valley ed è nato nel 2009. Si rivolge principalmente alle persone che hanno voglia di iniziare un’attività imprenditoriale e alle startup di meno di due anni. Il programma, che dura 14 settimane è molto rigoroso e 100% pratico (learning by doing) dove si inizia da un’idea, visione, validazione, fino alla creazione di un’azienda (incorporation). È questo il secondo programma che stiamo facendo a Milano e il terzo a Roma (il primo era nel 2012) dopo il successo del 2018 con partecipanti internazionali e italiani, e dopo avere creato 15 startup (8 di Milano con 9 imprenditori e 7 a Roma con 7 imprenditori). Il capitolo di Roma è appena partito, e quello di Milano dovrebbe iniziare ad aprile, con 6 eventi in anteprima in giro per la città per incontrare imprenditori e persone che hanno voglia di lanciare la loro startup, presentare il Founder Institute e discutere di alcuni temi fondamentali nel mondo imprenditoriale, con mentor e ospiti di qualità attivi nell’ecosistema. L’elenco dei eventi si può trovare sul sito: fi.co , il primo si è tenuto il 28 febbraio col titolo ‘Making the Leap from employee to entrepreneur’ presso Badenoch & Clark e ha ospitato Federico Sargenti, CEO di Supermercato24, Andrea Cova, Fondatore e CEO di Soul-K, Maurizio Gullotti, imprenditore che ha completato il programma del Founder Institute di Milano e fondatore di GoDrink. Gli eventi a Milano sono sempre in lingua inglese, l’anno scorso, i partecipanti del programma di Milano venivano da diverse parti del mondo: dall’Italia ovviamente, ma anche Nigeria, Serbia, Stati Uniti, Turchia, Cina, Argentina, Brasile. Ecco un overview dei imprenditori che hanno superato con successo i tre mesi e mezzi di lavoro intensivo, con l’elenco delle loro startup che sono state costituire, con un valore complessivo di raccolta di 200mila euro da investitori Italiani e una partecipazione in uno dei migliori acceleratori nel mondo, Techstars. Roma 2018 Handy Signs di Emanuele Chiusaroli http://www.handysignz.com/ Booty Entertainment di Leone Crescenzi e Alessandra Molfese https://bootyent.com/ Clobot di Damiano Bonacchi e Stefano Iorino www.clobot.uk Breaters di Stefano Iorino www.breaters.com Mybrix di Massimiliano De Stefano www.mybrix.co Liane di Anna Benini www.myliane.com Vip2Zip di Francesco Maria Galloppa e Cassio Filippucci Milano 2018 GoDrink, di Maurizio Gullotti https://www.godrink.it/en Babonbo di Duygu Sefa https://guadagna.babonbo.com/ Unit Genius di Osakue Kingsely Usiomonifo https://unitgenius.io/ (di cui abbiamo scritto qui ) Corwdfast di Nahuel Mirando e Alexandre Mancini Fabel di Ayse Celebi Sinedia di Mario Esposito Aperto di Enrico Frascati Missfits di Charlotte Chiang https://www.missfits.co/ che ha superato le selezioni per raggiungere il programma di accelerazione di Techstars a Berlino, partito settimana scorsa.
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