“Quello che stiamo creando è un vero e proprio ecosistema – così Andrea Cinelli CEO e co-fondatore di FoolFarm esordisce nel raccontare a Startupbusiness il suo nuovo progetto dopo la exit di Inventia – FoolFarm è una SpA, è nata a luglio 2020, tra settembre e dicembre abbiamo ricevuto l’adesione di 30 nuovi soci raccogliendo un capitale complessivo di 2,1 milioni di euro, nel capitale è entrata anche CRIF, e abbiamo già registrato due brevetti”.
FoolFarm si propone come un innovation hub, sviluppa startup sia partendo da progetti interni, applicando il modello dello startup studio, sia in modalità as-a-service per conto di aziende che sono alla ricerca di specifiche innovazioni. Si concentra esclusivamente su soluzioni basate sull’intelligenza artificiale ed è pronta a lanciare la prima startup già tra giugno e luglio 2021. “La nostra prima startup si chiama Voiceme ed è una soluzione di secure customer autentication – spiega il CEO – che consente di effettuare il riconoscimento delle persone tramite la voce con valore legale quindi possiamo sviluppare applicazioni come per esempio il voicepay che consente quindi di gestire transazioni in modo sicuro semplicemente con la voce. Questa è una startup che nasce dalle nostre competenze interne ma nel nostro modello per ogni progetto intendiamo avere un backing partner, quindi un’azienda o un’organizzazione, che ci consente di accelerare la validazione e preparare il mercato”. Sia nella veste di startup studio, quindi nello sviluppo di startup partendo da progetti interni, sia in quella di venture builder, quindi nello sviluppo di startup-as-a-service, FoolFarm intende coinvolgere partner industriali e finanziari nonché l’intera comunità dei suoi soci che per il 20% sono stranieri e che sarà affiancata da una comunità corporate più estesa che a regime conterà 50/55 membri. “Formalmente FoolFarm è equiparata a un centro di ricerca universitario – sottolinea Cinelli – cosa che rende molto interessante lavorare con noi da parte delle corporate le quali naturalmente sia che siano coloro che avviano con noi un progetto di startup-as-a-service, che prevede sia la realizzazione del proof of concept, sia la strutturazione del veicolo societario, sia che siano backing partner di progetti nostri hanno la possibilità poi di esercitare diritti di prelazione sulle rispettive startup di riferimento con tutte le competenze e gli asset come per esempio sono i brevetti”. Entro il 2021 FoolFarm prevede di registrare quattro brevetti e di lanciare quattro startup ma gli obiettivi a lungo termine sono ambiziosi: “vogliamo lanciare e sviluppare 20 startup entro il 2025 e per farlo stiamo anche creando un veicolo di investimento sotto forma di SIS (Società di investimento semplice, ndr) che gestirà un fondo da almeno 50 milioni di euro che nei piani vogliamo lanciare entro la prima metà del 2022, entro la fine di quell’anno prevediamo di avere Ebitda positivo e entro la fine del 2025 di avere anche ramificazioni internazionali soprattutto in Europa”. FoolFarm impiega 12 persone nella sua sede di Milano e altrettante in India dove c’è il centro di sviluppo software, questo team, sempre coadiuvato dalle competenze dei soci che hanno acquisito le azioni di FoolFarm, è il cuore del progetto che ha in programma di operare al ritmo di creazione di 8/10 startup all’anno. Photo by Michael Dziedzic on Unsplash© RIPRODUZIONE RISERVATA