Se piace anche a investitori come il co-founder di Glovo Sacha Michaud, Dimitri Farber, co-founder di Tiller recentemente acquisito, e Marcos Alves Cardoso, co-founder di TheFork, che di business innovativi e digitali ne sanno qualcosa, un motivo ci sarà. Karan Anand e Diogo Cunha hanno fondato questa startup a Madrid nel 2019 e si sono immediatamente ritrovati nel lockdown pandemico, non il momento migliore per vendere un sistema gestionale ai ristoranti. Che tuttavia non li ha frenati minimamente. “Abbiamo creato Katoo per facilitare la comunicazione tra ristoranti e fornitori. Durante l’epidemia, abbiamo dimostrato che i nostri tool migliorano la relazione diminuendo il numero di errori e migliorando l’efficienza. Adesso siamo impegnati a continuare ad aiutarli, lanciando servizi finanziari come pagamenti semplificati e centralizzati, riconciliazione dei pagamenti e finanziamenti” ha detto Karan Anand. E i numeri danno loro ragione: Katoo ha oggi un transato annualizzato di 220 milioni di dollari grazie alle app in due Paesi (Italia e Spagna). Parte dei finanziamenti raccolti nell’ultimo round saranno utilizzati per espandere l’azienda in Portogallo e portare il modello anche in America Latina e in altri Paesi europei. Negli ultimi 9 mesi, la start-up ha visto il numero dei suoi ordini crescere di otto volte tanto. I loro oltre 5.000 ristoranti e fornitori vanno dalle più grandi catene come I Love Poke (60+ punti vendita in Italia), a famose pizzerie come Cocciuto, e ad alcuni ristoranti stellati Michelin. Numeri che sono piaciuti anche agli investitori, infatti la socità ha appena annunciato di aver ottenuto un nuovo round di 7.2 milioni di dollari guidato dall’investitore spagnolo K-Fund, i fondi americani Expa (il fondo di Garret Camp, co-founder di Uber), FJ Labs, Soma Capital e il portoghese VC Shilling Capital. Gli investitori già presenti GFC e Otium Capital hanno raddoppiato la loro scommessa premiando la vision di Katoo, che consiste nel “sviluppare software per rendere efficiente, equa e trasparente la supply chain alimentare”.
Cosa fa Katoo
La piattaforma è stata creata per semplificare e facilitare il rapporto tra ristoranti e fornitori. Attraverso una semplice ordering app, permette agli chef e ai gestori di ristoranti di effettuare i loro ordini in modo rapido, semplice e immediato via e-mail o WhatsApp. Inoltre, l’app permette ai propri utenti di ottenere dati storici, report mensili e pannelli con riepiloghi di spese, importi e loro variazioni per facilitare la gestione. Il CEO Diogo Cunha la spiega così: “La supply chain alimentare continua a essere gestita alla “vecchia maniera”. Fax, carta, penna e messaggi vocali sono ancora considerati lo standard. Questo round ci permetterà di continuare a investire per offrire la miglior tecnologia alle persone che ci nutrono.”
Cosa pensano gli investitori
Lorenzo Franzi (Partner presso GFC, fondo che ha investito dalla prima ora) conferma quanto il team abbia resistito, sia migliorato e abbia continuato a crescere durante un periodo duro per l’intero settore della ristorazione: “Conosciamo Diogo e Karan fin dall’inizio e siamo stati più volte colpiti dalla profonda comprensione del settore da parte del team e dalla loro velocità di esecuzione. Nonostante il Covid, che ha avuto conseguenze significative sul mercato, sono riusciti ad adattarsi e continuare a generare valore per i loro clienti.” Sergio Alvarez Leiva (Partner di K Fund, uno dei nuovi investitori) ha commentato: “Dopo aver conosciuto Diogo e Karan siamo rimasti colpiti dalla loro voglia e dal loro impegno nel cambiare in meglio la supply chain alimentare. Siamo sicuri che Katoo sia sulla strada giusta per consolidare la sua posizione di leadership nel Sud Europa e replicarla ancora di più in America Latina.”
La famiglia dei Katooers cresce, previste 60 assunzioni e smart working
La fase di crescita che sta vivendo la società è naturalmente accompagnata da una campagna di assunzioni, l’obiettivo è triplicare il suo personale con oltre 60 nuovi posizioni che entreranno in forza entro la fine dell’anno, soprattutto nelle aree come tecnologia, prodotto, growth e business development. Anche se gli uffici di Katoo hanno sede in Italia, Spagna e Portogallo, molti dipendenti stanno lavorando da remoto in diverse parti d’Europa e in America Latina. La startup è infatti impegnata a promuovere un modello di lavoro da remoto dove la priorità dei Katooers è la flessibilità.
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